In questo contributo forniamo alcuni spunti sulla gestione dei sistemi di controllo di fumo e calore alla luce della normativa del Codice di prevenzione incendi.
Il contributo è tratto dall’articolo: “L’importanza della progettazione dello smaltimento fumo e calore d’emergenza secondo la regola dell’arte” di Piergiacomo Cancelliere (Direttore vicedirigente C.N.VV.F. Vice Comandante Istituto superiore antincendi) e Giuseppe Giuffrida (Responsabile tecnico associazione ZENITAL) sulla rivista Antincendio n.8/2021 (leggi il sommario e abbonati alla rivista per l’articolo completo).
Nell'articolo
Sistemi di controllo fumo e calore: la misura di strategia antincendio nel Codice di Prevenzione incendi
Con la pubblicazione del “Codice di prevenzione incendi“, allegato tecnico al D.M. 3 agosto 2015 è stato finalmente chiarito in modo inequivocabile che devono essere gestiti i fumi e il calore prodotti dall’incendio.
È stato infatti inserito, fra le misure della strategia antincendio, il “Controllo di fumi e calore”, oggetto del capitolo S.8. La premessa al capitolo S.8 presenta il concetto in modo chiaro recitando
“La misura antincendio di controllo di fumo e calore ha come scopo l’individuazione dei presidi antincendio da installare nell’attività per consentire il controllo, l’evacuazione o lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso di incendio.
Quali sono i livelli di prestazione dei Sistemi di Controllo fumo e calore?
Sulla base dello schema generale del “Codice” sono indicati tre livelli di prestazione:
◗ Livello I nessun requisito;
◗ Livello II smaltimento del fumo di emergenza per aiutare le squadre di soccorso;
◗ Livello III mantenimento nel compartimento di uno strato libero da fumo.
L’esame dei criteri di attribuzione (generalmente accettati) del livello di prestazione ci fa notare che i requisiti del livello I sono molto restrittivi e raramente presenti nelle attività soggette. Si può quindi affermare che il controllo di fumi e calore è una misura antincendio, sempre utile, che deve essere valutata con attenzione.
Sistemi di controllo fumo e calore e rischio incendio
La stesura del capitolo conferma un principio fondamentale del “Codice”, le scelte progettuali sono funzioni di una precisa e accurata valutazione del rischio di incendio.
Per il controllo di fumi e calore il professionista deve in particolare fare scelte consapevoli e competenti.
Perché scegliere le soluzioni conformi del livello III
Le soluzioni conformi del livello III di prestazione richiedono la presenza di Sistemi per l’Evacuazione di Fumo e Calore (SEFC) progettati, realizzati e mantenuti in efficienza secondo la regola d’arte, quindi conformi con le norme UNI corrispondenti (UNI 9494 parti 1, 2 e 3).
Questi Sistemi fanno parte degli impianti per la sicurezza antincendio per cui sono chiari i requisiti per la progettazione, l’esecuzione, la gestione, la manutenzione e per la documentazione conseguente.
Perché scegliere le soluzioni conformi del livello II
Le soluzioni conformi del livello II di prestazione prevedono la presenza di aperture di smaltimento combinate fra i tipi di realizzazione previsti dalla Tabella S.8-3 e dimensionate secondo il paragrafo S.8.5. L’applicazione di questo punto, che non contiene requisiti prescrittivi, richiede scelte autonome del progettista sulla base di una specifica valutazione del rischio di incendio.
Per approfondire sui Sistemi di controllo fumo e calore
Articoli della Rivista Antincendio su sistemi fumo e e calore
L’importanza della progettazione dello smaltimento fumo e calore d’emergenza secondo la regola dell’arte” Piergiacomo Cancelliere (Direttore vicedirigente C.N.VV.F. Vice Comandante Istituto superiore antincendi) e Giuseppe Giuffrida (Responsabile tecnico associazione ZENITAL)
rivista Antincendio n.8/2021 (leggi il sommario e abbonati alla rivista per l’articolo completo).
Gli articoli di InSic sul controllo fumo e calore
I volumi di EPC Editore sulla normativa antincendio
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