L’Italia, insieme a molte altre nazioni europee, è in forte ritardo nel recepimento della Direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche. Il termine per il recepimento nelle legislazioni degli Stati Membri è infatti scaduto il 21 dicembre 2020.
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Recepimento Codice Europeo delle comunicazioni elettroniche in Italia
La Commissione Europea ha formalmente ripreso l’Italia, insieme ad altre nazioni europee, per non aver ancora recepito la Direttiva (UE) 2018/1972. La Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio è dell’11 dicembre 2018 ed istituisce il Codice Europeo delle comunicazioni elettroniche.
Si tratta di un aspetto fondamentale di omogeneizzazione dei comportamenti e dei regolamenti europei, che permetterà di rendere più efficiente ed efficace la gestione delle comunicazioni elettroniche.
È il caso di ricordare ai lettori che un Regolamento Europeo viene direttamente recepito, come provvedimento legislativo, in ogni paese europeo. La Direttiva invece, come il nome indica, dà delle indicazioni, che devono però essere recepite con decreto legislativo, in ogni singolo paese.
Ad oggi, forse per problemi legati alla pandemia, sono molti i paesi che non hanno ancora pubblicato un regolamento interno di recepimento della direttiva.
Codice Europeo delle comunicazioni elettroniche: la Direttiva UE 2018/1972
Vediamo perché questo intervento è molto importante. La direttiva istituisce un quadro normativo per garantire la libera prestazione delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, allineando tutti i paesi europei sulla stessa linea di condotta.
Ovviamente ogni Stato membro ha la possibilità di adottare misure necessarie per assicurare la tutela dei propri interessi essenziali in materia di sicurezza:
- salvaguardare l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza,
- consentire la ricerca, l’individuazione ed il perseguimento di reati.
Tali misure necessarie devono tuttavia rispettare i diritti e le libertà di tutti i cittadini, nonché il principio di proporzionalità.
Direttiva UE 2018/1972: il quadro normativo
Il quadro normativo deve riguardare:
- l’uso dello spettro radio da parte di tutte le reti di comunicazione elettronica,
- incluso l’emergente uso personale dello spettro radio, da parte dei nuovi tipi di reti,
- costituiti da sistemi autonomi di apparecchiature radiomobili,
- collegate mediante connessioni senza fili e prive di una gestione centralizzata.
Inoltre, occorre adeguare determinate definizioni:
- per assicurare la conformità al principio della neutralità tecnologica.
- per tenere il passo del progresso tecnologico, incluse nuove forme di gestione della rete, via software o comunque definite dal software.
Il Centro di Raccolta delle chiamate di emergenza
Inoltre gli sviluppi tecnici permettono agli utenti finali di accedere ai servizi di emergenza non soltanto tramite le chiamate vocali, ma anche tramite altri servizi di comunicazione interpersonale. Ecco perché il concetto di comunicazione di emergenza deve coprire tutti i servizi di comunicazione, che consentono l’accesso ai servizi di emergenza.
A tal fine, la direttiva individua un “centro di raccolta delle chiamate di emergenza”, abbreviato nell’acronimo “public safety answering point — «PSAP»”.
Le Autorità nazionali di regolamentazione
La direttiva inoltre si preoccupa che le Autorità nazionali di regolamentazione possano raccogliere informazioni presso gli operatori di telecomunicazione; al fine di adempiere efficacemente ai compiti loro assegnati, compresa la valutazione della conformità dei termini e delle condizioni generali alla presente direttiva.
La direttiva, inoltre, si preoccupa del fatto che vi sono oggi infrastrutture pubbliche, come lampioni e semafori, che sono siti particolarmente adeguati all’applicazione di piccole celle, ad esempio grazie alla loro densità. Lo stesso ragionamento si applica agli edifici pubblici ed altre infrastrutture pubbliche, che sono visitati ed utilizzati quotidianamente da un numero significativo di utenti finali. Questi utenti finali necessitano di connettività per accedere ai servizi dell’amministrazione digitale, dei trasporti elettronici ed altri servizi.
Direttiva UE 2018/1972: i numerosi considerando
Questa direttiva, come di consueto, è preceduta da un certo numero di “considerando”, che servono a meglio inquadrare le disposizioni, che vengono successivamente illustrate. Sono presenti infatti ben 326 “considerando”, a riprova del fatto che l’argomento è assai complesso.
Ormai a breve la direttiva dovrà necessariamente essere recepita anche dall’Italia, con la pubblicazione uno specifico decreto legislativo. Ricordiamo che il decreto legislativo viene emesso direttamente dal Consiglio dei Ministri e non necessita di approvazione da parte del Parlamento.
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