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Blockchain in parole semplici: cos’è e cosa permette di fare

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La tecnologia denominata Blockchain è sicuramente una delle più recenti e dibattute innovazioni in tema di trasformazione digitale. E’ da molti considerata uno strumento versatile, in grado di modificare i concetti di transazione, proprietà e fiducia. In questo articolo vediamo cos’è la blockchain, cosa permette di fare e quali sono gli elementi che la caratterizzano.
Il testo di questo articolo è tratto dall’e-book
Tutela dei dati e sicurezza informatica di Alessia Del Pizzo. L’e-book fa parte della collana PNRR, digitalizzazione e cybersecurity, EPC Editore

Blockchain: traduzione e significato

La parola blockchain è tradotta letteralmente come “catena a blocchi”. Non è altro che un database distribuito, ossia un modo per registrare delle transazioni condivise tra più nodi di una rete.

Tale tecnologia, può essere equiparata a un ledger, ossia un libro mastro, in cui ogni operazione viene registrata nel sistema non potendo più in alcun modo essere modificata o manomessa. Il ledger non è altro che un registro principale in cui vengono raccolti tutti i conti di un sistema contabile.

Che cos’è la blockchain?

La blockchain può essere immaginata come una concatenazione di blocchi – ciascuno dei quali è costituito dall’insieme dei valori e delle transazioni verificabili – in grado di collegare i diversi nodi che vengono utilizzati dai soggetti ad essa partecipanti, per prendere parte alle decisioni. Infatti, ciascun dato prima di essere consolidato all’interno di un blocco deve essere sottoposto a un processo di validazione da parte dei singoli nodi. Ogni nodo della catena è costituito da un server che consente a ciascun partecipante di vedere, controllare e approvare tutte le transazioni, garantendone l’immodificabilità.

A sua volta, ad ogni blocco, prima di essere inserito definitivamente nella “catena”, si applica un protocollo di validazione. Quest’ultimo definisce gli algoritmi validanti e chi può essere un miner, ossia chi può convalidare le transazioni effettuate sul network.

Blockchain criptovalute

L’interesse per la blockchain è cresciuto di pari passo con la diffusione delle criptovalute; infatti, i Bitcoin ne rappresentano, storicamente, la prima applicazione concreta. Quando nel 2008 viene pubblicato, con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, il paper intitolato Bitcoin: a Peer-to-Peer Electronic Cash System, viene illustrato il funzionamento della tecnologia in esame come originariamente concepita. Essa nasce come strumento atto a creare un sistema di pagamento virtuale indipendente dalle istituzioni, ossia un nuovo modello transazionale completamente decentralizzato e strutturato intorno ad un meccanismo di consenso capace di eliminare gli intermediari.

Nel 2009 tale tecnologia è implementata quale componente principale della valuta Bitcoin, con la funzione di libro mastro contenente tutte le informazioni pubbliche delle transazioni.                      

Cosa si può fare con la blockchain?

La blockchain va a stravolgere il concetto di fiducia verso un singolo intermediario, poiché si configura come una rete di computer ognuno dei quali rende disponibili agli altri le proprie risorse di memoria e di calcolo, senza che ci sia bisogno di servizi fiduciari centralizzati che svolgano il ruolo di garanti tra le parti (trustless).

Nella blockchain ogni transazione è trascritta, copiata e controllata da ogni computer presente nella rete, formando i c.d. blocchi. Ciascun blocco è collegato irreversibilmente a quello precedente tramite una particolare operazione logaritmica, la c.d. funzione di hash.

La blockchain è da alcuni definita “the trust machine”, macchina della fiducia, per enfatizzare la possibilità che, all’interno di un’architettura distribuita e decentralizzata – dove tutti possono verificare e nessuno da solo detiene il potere del controllo – ci si possa fidare di più. Proprio in virtù di tale intrinseca attitudine, la blockchain viene vista come lo strumento capace di sostenere la lotta alla corruzione, combattere traffici illegali, avviare processi virtuosi di lotta alla povertà e molto altro.

Blockchain: gli elementi che la caratterizzano

Le componenti caratterizzanti ogni blockchain sono essenzialmente tre:

•La presenza di un “network di utenti”, ognuno dei quali detiene una copia aggiornata del registro su cui sono iscritte tutte le transazioni;

•L’impiego di un meccanismo di consenso per la gestione decentralizzata del registro da una rete di soggetti, che decidono democraticamente quali informazioni vadano registrate, raggiungendo il consenso a tal riguardo;

•L’utilizzo di soluzioni crittografiche: crittografia asimmetrica (35) e funzione di hash (36).

Attraverso la combinazione di questi tre elementi si possono costruire modelli di blockchain significativamente diversi.

Consulta anche il seguente articolo:

Le truffe attraverso criptovaluta: come difendersi

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Redazione InSic

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