diritto all'oblio

Diritto all’oblio: cos’è e chi può esercitarlo

2455 0

Il diritto all’oblio è un concetto tornato prepotentemente alla ribalta in ambito internazionale e principalmente europeo con l’avvento della rete. In questo articolo vediamo in cosa consiste, quando e da chi può essere esercitato.
Articolo tratto dall’e-book di EPC Editore: Corso di formazione in materia di protezione dei dati 

In che cosa consiste il diritto all’oblio?

L’oblio è un diritto che va oltre la tutela della privacy e che, a oggi, non trova legittimazione nell’ordinamento nazionale ed europeo.

Frutto di elaborazioni dottrinarie, giurisprudenziali e principalmente delle Autorità Garanti europee è da intendersi quale diritto dell’individuo ad essere dimenticato; diritto che mira a salvaguardare il riserbo imposto dal tempo ad una notizia già resa di dominio pubblico. 

Diritto all’oblio e GDPR

Nel testo del Regolamento il diritto all’oblio è recepito dall’art. 17 dove viene sancito che l’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali.

Quando una persona può invocare il diritto all’oblio?

L’interessato ha diritto di ottenere la cancellazione dei dati personali se sussiste uno dei motivi seguenti:

  • i dati non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati;
  • l’interessato ritira il consenso su cui si basa il trattamento e non sussiste altro motivo legittimo per trattare i dati;
  • l’interessato si oppone al trattamento dei dati personali e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento;
  • i dati sono stati trattati illecitamente;
  • i dati devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o degli Stati membri cui è soggetto il titolare del trattamento;
  • i dati sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione.

Chi ha diritto all’oblio?

Ogni persona deve avere il diritto di rettificare i dati personali che la riguardano e il “diritto alla cancellazione e all’oblio”, se la conservazione di tali dati non è conforme al Regolamento.

In particolare, l’interessato deve avere il diritto di chiedere che siano cancellati e non più sottoposti a trattamento i propri dati personali che non siano più necessari per le finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati, quando abbia ritirato il consenso o si sia opposto al trattamento dei dati personali che lo riguardano o quando il trattamento dei suoi dati personali non sia altrimenti conforme al Regolamento.

Tale diritto è particolarmente rilevante se l’interessato ha dato il consenso quando era minore, e quindi non pienamente consapevole dei rischi derivanti dal trattamento, e vuole successivamente eliminare questo tipo di dati personali, in particolare da Internet.

Quando non si applica il diritto all’oblio GDPR?

Dovrebbe essere lecita l’ulteriore conservazione dei dati qualora sia necessaria:

  • per esercitare il diritto alla libertà di espressione e di informazione,
  • per adempiere un obbligo legale,
  • per eseguire un compito di interesse pubblico o nell’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento,
  • per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica,
  • per finalità di archiviazione nel pubblico interesse,
  • per finalità di ricerca scientifica e storica o finalità statistiche
  • per accertare, esercitare o difendere un diritto in sede giudiziaria.

Di conseguenza dovrà essere sempre fatta dal titolare del trattamento una valutazione comparativa prima di riconoscere all’interessato il diritto all’oblio.

Diritto all’oblio e cronaca giornalistica

Il diritto all’oblio è un concetto tornato prepotentemente alla ribalta in ambito internazionale e principalmente europeo con l’avvento della rete e diverse sono le definizioni fornite dalla dottrina.

Secondo una di queste impostazioni, il diritto all’oblio è il diritto di un individuo ad essere dimenticato, o meglio, a non essere più ricordato per fatti che in passato furono oggetto di cronaca. Il suo presupposto è che l’interesse pubblico alla conoscenza di un fatto sia racchiuso in quello spazio temporale necessario ad informarne la collettività, e che con il trascorrere del tempo si affievolisca fino a scomparire. In pratica, con il trascorrere del tempo il fatto cessa di essere oggetto di cronaca per riacquisire l’originaria natura di fatto Privato.

Il diritto all’oblio è quindi la naturale conseguenza di una corretta e logica applicazione dei principi generali del diritto di cronaca.

Per saperne di più consulta il volume di EPC Editore

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore