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Ordigno Esplosivo Artigianale: che cos’è e come è fatto

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L’Ordigno Esplosivo Artigianale, conosciuto anche come Improvised Explosive Device (IED) è un oggetto potenzialmente pericoloso. La sua conoscenza può portarci a capire quali siano i modelli di comportamento che devono essere assunti per evitare situazioni di rischio per le persone e le strutture.

Ordigno Esplosivo Artigianale: significato

L’acronimo IED, Improvised Explosive Device, indica appunto un ordigno esplosivo di fattura artigianale. Si tratta di un ordigno realizzato in maniera improvvisata ma in grado di distruggere una struttura, colpire un certo numero di persone e, più in generale, rendere inutilizzabile l’insediamento dove l’ordigno è esploso.

Ordigno Esplosivo Artigianale: che cos’è

Proprio per queste sue caratteristiche artigianali, questo tipo di ordigno può presentarsi in vari modi: da una bomba a tubo, ad un ordigno inserito in una lattina di una bevanda, ad un ordigno inserito in un pacco od in una busta e via dicendo.
L’ordigno può essere trasportato sul posto in vari modi, sia con mezzi apparentemente legittimi, come nel caso di pacchi o lettere bomba, sia depositandolo nelle vicinanze oppure all’interno del bersaglio prescelto.

Oggi purtroppo le tecniche di realizzazione di questi ordigni, che un tempo erano note solo a piccoli gruppi di terroristi, vengono diffuse quotidianamente con sistemi di comunicazione di massa, come Internet, anche se spesso le informazioni ivi reperibili non sono affidabili.

Quali sono gli elementi di un Ordigno Esplosivo Artigianale?

Un ordigno esplosivo è composto essenzialmente dai seguenti elementi:

  • l’esplosivo vero e proprio,
  • il detonatore,
  • l’innesco.

L’esplosivo

L’esplosivo vero e proprio può essere di produzione industriale, oppure può essere realizzato artigianalmente dall’attentatore. Assai più spesso, l’esplosivo viene realizzato in modo artigianale, mescolando componenti che sono facilmente reperibili sul mercato.

Il detonatore

Il detonatore non è altro che una piccola carica esplosiva, chiamata carica primaria, la cui esplosione permette appunto di far esplodere anche l’esplosivo vero e proprio. Questa piccola carica esplosiva può essere fatta esplodere in vari modi, ad esempio inserendo in essa una piccola resistenza elettrica. In alternativa, il detonatore può essere posto all’estremità di una piccola miccia.

L’innesco

Come accennato in precedenza, il detonatore non si attiva se non è collegato, ad esempio, ad una sorgente di energia elettrica. In questo caso l’innesco può essere costituito da un interruttore, il cui azionamento permette l’arrivo dell’energia elettrica, generata da una batteria, al detonatore con la successiva esplosione.

Scoppio di un Ordigno Esplosivo Artigianale: conseguenze

Lo scoppio di un ordigno crea tre fenomeni, ognuno dei quali può avere conseguenze gravi sulle strutture e sulle persone.

I fenomeni sono:

  • la sovrappressione causata dalla rapida decomposizione dell’esplosivo,
  • la frammentazione, causata dalla proiezione di frammenti sia appartenenti al contenitore dell’ordigno, sia appartenenti alla struttura lesionata, ad esempio schegge di vetro della finestra,
  • un boato, che può causare traumi all’apparato acustico di soggetti che si trovino nelle vicinanze dell’esplosione.

I danni che vengono causati da un’esplosione sono la conseguenza di una rapidissima conversione chimica, che trasforma un esplosivo liquido o solido in un gas ad alta pressione, che si espande rapidamente e comprime l’aria circostante. Si crea così una sovrappressione, che si propaga in tutte le direzioni, come un’onda d’urto. L’effetto di questa onda d’urto è più intenso in uno spazio chiuso, come un sotterraneo od un autobus.

Ordigni Esplosivi Artigianali nel volume di EPC Editore

L’articolo tratto dal e-book “Guida rapida ai comportamenti antiterrorismo” di Adalberto Biasiotti – Formazione di base sui comportamenti da tenere a fronte di possibili attacchi terroristici e per prevenire e mettere sotto controllo situazioni di rischio.

L’obiettivo del volume è quello di mettere a disposizione del personale coinvolto dei modelli di comportamento, ormai convalidati da una lunga esperienza, che permettono di prevenire, mitigare e mettere sotto controllo situazioni di rischio, che il personale in servizio potrebbe trovarsi a fronteggiare.

Il volume affronta anche i seguenti argomenti: IED: che significa e come è fatto – La minaccia telefonica – Ordigni celati in lettere e pacchi – La ricerca dell’ordigno – La messa in sicurezza – L’evacuazione – L’active shooter.

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Redazione InSic

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