Inoltre, la Camera ha diffuso un dossier sul “testo unificato” delle proposte (Doc. XXII, n. 9 e n. 39) per l’istituzione di una commissione monocamerale d’inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale militare all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico.
Le indagini della Commissione
La Commissione sarà chiamata ad indagare sulle specifiche condizioni ambientali dei diversi contesti operativi, sull’adeguatezza della raccolta e delle analisi pidemiologiche dei dati sanitari relativi al personale militare e civile, sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare e sulle modalità della loro somministrazione, sul monitoraggio delle condizioni immunitarie dei soggetti osservati.
Si terrà in considerazione, a quanto emerge dal dossier camera, i risultati del progetto SIGNUM (Studio sull’impatto genotossico nelle unità militari) e si indagherà sui rischi associati alla presenza di gas radon e di materiali contenenti amianto negli ambienti in cui il personale militare è chiamato a prestare servizio e l’adeguatezza degli istituti di indennizzo, di natura previdenziale o di sostegno al reddito in favore dei soggetti colpiti da patologie correlate agli oggetti dell’indagine.
I poteri della Commissione
All’articolo 3, dove si definiscono i poteri della Commissione, si riconosce alla stessa di procedere con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria, ma non potrà adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione né alla libertà personale, fatto salvo l’accompagnamento coattivo.
Potrà però richiedere a organi e uffici della pubblica amministrazione e all’autorità giudiziaria copie di atti e di documenti. Si regola al comma 5 la possibilità di intervenire in materia di disciplina del segreto funzionale e sulle modalità di divulgazione o meno di atti e documenti, fermo restando che devono in ogni caso essere coperti dal segreto gli atti, le assunzioni testimoniali e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari fino al termine delle stesse.
Regolamento interno e funzionamento
I lavori della Commissione dureranno 24 mesi. Dovrà riferire alla Camera, sia con una relazione finale al termine dei propri lavori che con una relazione intermedia dopo un anno di attività, sui risultati della propria attività e con la formulazione di osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull’eventuale necessità di adeguamento della normativa nazionale e dei trattati internazionali vigenti in materia, anche con riferimento all’individuazione di misure di prevenzione e di assistenza adottabili, nonché sull’adeguatezza degli istituti vigenti di indennizzo, di natura previdenziale o di sostegno al reddito.
Sarà dotata di un proprio Regolamento interno e potrà avvalersi dell’opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni che ritiene necessarie, in particolare di esperti nelle materie di interesse dell’inchiesta.
Le spese per il funzionamento della Commissione, saranno poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati, e stabilite nel limite massimo di 50.000 euro per l’anno 2015, 100.000 euro per l’anno 2016 e di 50.000 per l’anno 2017.
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