ANAC ha avviato le consultazioni on line per l’adozione delle Linee guida in materia di protezione da Whistleblowing: sul sito dell’Autorità nazionale è aperto alla consultazione il documento: “Schema di Linee guida in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali – procedure per la presentazione e gestione delle segnalazioni esterne“.
In cosa consistono le Linee guida? Qual è la normativa di riferimento per il Whistleblowing?
Nell'articolo
Whistleblowing: dal 15 luglio si applica la disciplina europea
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L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha redatto le Linee guida in attuazione del DECRETO LEGISLATIVO 10 marzo 2023, n. 24 di attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo sulla protezione dei whistleblower.
Il Decreto, lo ricordiamo, si applicherà a decorrere dal 15 luglio 2023, ad eccezione della specifica disciplina prevista per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati non superiore a 249: per questi, infatti, l’obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna avrà effetto a decorrere dal 17 dicembre 2023.
Chi è il whistleblower?
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Con il termine whistleblower si intende il dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale e non di interesse individuale, di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, in base a quanto previsto dall’art. 54 bis del D.lgs. n. 165/2001 (norme generali sull’ordinamento del lavoro) così come modificato dalla Legge 30 novembre 2017, n. 179 (Legge sul Whistleblowing con disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità).
Precisa l’ANAC in una recente definizione fornita nel Documento: La disciplina del whistleblowing: le novità introdotte dal D.lgs. n. 24/2023 attuativo della Direttiva Europea n. 1937/2019” che:
Il whistleblower è la persona che segnala, divulga ovvero denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile, violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui è venuta a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.
Normativa a tutela del whistleblower: dalla Direttiva 2019/1937 al D.lgs. n.24/2023
Come abbiamo visto, la normativa a tutela delle persone che segnalano tali violazioni delle normative nazionali o dell’Unione europea risale all’Unione europea che ha regolato il fenomeno con la Direttiva 2019/1937 introducendo, per tutti gli Stati membri, un vero e proprio diritto alla segnalazione. La normativa europea prevede una tutela per il whistleblower senza differenziazione tra settore pubblico e settore privato per favorire l’emersione di illeciti, commessi non solo all’interno dei c.d. soggetti del settore pubblico ma anche delle imprese e aziende private operanti in svariati settori del mercato.
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Il D.lgs. n. 24 del 10 marzo 2023 ha attuato in Italia la Direttiva europea, raccogliendo in un unico testo normativo l’intera disciplina dei canali di segnalazione e delle tutele riconosciute ai segnalanti sia del settore pubblico che privato a maggiore tutela del whistleblower per incentivarlo all’effettuazione di segnalazioni di illeciti nei limiti e con le modalità indicate nel decreto.
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Il Decreto sostanzialmente ha sostituito la precedente Legge 30 novembre 2017, n. 179 sulle segnalazioni di reati o irregolarità nel rapporto di lavoro pubblico o privato, apportando modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) e al D.Lgs. n. 231/2001 (per il settore privato).
A proposito della Legge 231, ricordiamo che l’art. 54-bis del D.Lgs. n. 165/2001, introdotto dall’art. 1, comma 51, della legge n. 190/2012 (legge Severino), prevede una tutela del dipendente pubblico, che segnala illeciti.
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Decreto 231 – Responsabilità amministrativa degli enti – approfondimenti
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INFORMA- Roma
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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