Disabilità e lavoro

Accomodamento ragionevole: da CIIP una proposta di procedura operativa per le aziende

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La CIIP, Consulta interassociativa italiana per la prevenzione ha pubblicato il 3° Documento di Consenso sulla Sorveglianza Sanitaria, realizzato dal Gruppo di lavoro “Sorveglianza Sanitaria”: al suo interno si parla di accomodamento ragionevole e si propone una procedura operativa che parte dal giudizio di idoneità e coinvolge varie figure, fra cui il medico competente e l’azienda nel suo complesso per consentire al lavoratore disabile di svolgere un’attività lavorativa in condizioni paritarie con gli altri.

Vediamo di seguito cosa si intende per accomodamento ragionevole ed in cosa consiste la procedura proposta dalla Consulta.

Accomodamento ragionevole: il Documento CIIP 2024

La CIIP nel 3° Documento di Consenso sulla Sorveglianza Sanitaria compie preliminarmente un’analisi dell’accomodamento ragionevole, spiegando cos’è e chi riguarda.

Quando parliamo di accomodamento si parla di quel complesso di provvedimenti messi in atto per consentire al lavoratore disabile di svolgere un’attività lavorativa su base di uguaglianza con gli altri, senza limiti o discriminazioni imposti da barriere comportamentali o ambientali. Non si fa però soltanto riferimento alle cosiddette “categorie protette”) ma tutti i casi in cui una persona non può svolgere appieno la propria attività lavorativa per problemi di salute fisica o mentale.

Cos’è l’Accomodamento ragionevole e perché è utile

L’accomodamento rappresenta, quindi, un adattamento del lavoro al lavoratore con patologie e/o disabilità. E la CIIP descrive gli importanti cambiamenti culturali che l’azienda ed i sogetti della prevenzione devono sperimentare. Un tema che, sottolinea la Consulta, travalica le politiche aziendali di salute e sicurezza e attiene anche ad una gestione del personale attenta alla diversità ed inclusione (secondo la ISO 30415) e può portare anche all’istituzione della figura del disability manager che affianca i ruoli aziendali già preposti.

Giudizio di idoneità e valutazione dei rischi della persona con diversa abilità

Centrale nel Documento CIIP il rapporto fra il giudizio di idoneità che stabilisce limitazioni e prescrizioni concretamente attuabili in relazione alla mansione, all’ambiente e all’organizzazione del lavoro e l’accomodamento che deve consentire al lavoratore di svolgere nel modo più completo la propria mansione, rispettando le misure di tutela stabilite dal medico competente.

L’analisi CIIP parte dal TUS (art.41 e 42) e identifica le figure coinvolte, il ruolo della valutazione dei rischi anche ai fini della rivalutazione della mansione ai fini dell’accomodamento ragionevole: “Per ogni compito lavorativo vanno individuati e valutati i rischi. Questo significa considerare sia gli aspetti qualitativi (ad es. il distretto muscolo scheletrico coinvolto), sia il livello di rischio”, dice la CIIP che ricorda anche che la soluzione attuata deve essere monitorata e sottoposta a verifica da parte di dirigenti e preposti e da parte del medico competente, in sede di visite periodiche a scadenze ravvicinate.

La Procedura CIIP per l’accomodamento ragionevole

Il Documento ha la sua parte centrale nel paragrafo dedicato alla Proposta di procedura operativa pensata per le aziende (PMI e grandi aziende).

Una procedura che non riguarda solo il medico competente, ma l’azienda nel suo complesso e si parla di “un approccio integrato al problema da parte delle diverse figure coinvolte nella gestione di salute e sicurezza” e presuppone ovviamente che l’azienda sia in regola con gli obblighi di salute sicurezza ed abbia adottato le misure di prevenzione per i rischi specifici.

Procedura CIIP: dal giudizio di idoneità all’accomodamento

Il primo momento della procedura è rappresentato dal giudizio di idoneità formulato dal medico competente la cui attuazione ne affidata ad un tavolo tecnico e sulla base delle sue indicazioni il datore di lavoro o il dirigente definiscono la collocazione del lavoratore e la formalizzano in una scheda di destinazione lavorativa che viene consegnata al lavoratore.

La soluzione adottata va attentamente monitorata dal preposto mentre la verifica degli aspetti relativi alla salute spetta al medico competente. La Consulta non ritiene opportuno che il RLS partecipi al tavolo tecnico che definisce il piano di lavoro personalizzato e/o degli adattamenti necessari alla postazione di lavoro. Deve però essere consultato in merito alle scelte che si intendono adottare in ogni specifico caso in quanto conoscitore della realtà lavorativa e dei contesti lavorativi e relazionali.

La CIIP non esclude il contributo di altri specialisti e di altre professionalità, sia per definire il quadro diagnostico, in particolare sotto il profilo funzionale, sia per rimodulare la mansione e valutarne la compatibilità con le capacità lavorative residue.

La Consulta riconosce poi nel ricorso contro il giudizio del medico competente uno strumento di garanzia molto importante perché deve contemperare sia le esigenze di tutela della salute con quelle della produzione e dell’organizzazione del lavoro.

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it