Campi elettromagnetici esposizione

Campi elettromagnetici e impatto ambientale: normativa e principio di precauzione

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Nell’articolo pubblicato sulla rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro si illustrano i principali aspetti normativi relativi ai campi magnetici a corrente alternata AC-MF ed ai campi elettromagnetici, in particolare riguardanti l’esposizione agli stessi e l’impatto ambientale in generale. Si riportano quindi note su dispositivi personali di protezione per le microonde.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel 2008 ha deciso di classificare il campo magnetico alternato industriale schedandolo come possibile cancerogeno, per la leucemia infantile, nel sottogruppo 2B (“Sospetti cancerogeni umani”).

Nei tempi più recenti, è stata sollevata da ogni parte la questione della cancerogenicità dei campi elettromagnetici in alta frequenza, specie delle microonde dei servizi wireless nell’intervallo 0,3÷3 GHz (UHF) o, meglio, nello stesso intervallo esteso a 5 GHz, per includere il Wi-Fi e il servizio di telefonia LTE.

Prevenzione e principio di precauzione

Per la popolazione, la miglior prevenzione al momento possibile è quella che, attraverso i principi di precauzione e di minimizzazione riconosciuti applicabili all’esposizione ai campi elettromagnetici dalla legge n. 36/2001, siano mantenuti bassi “tetti compatibili con la salute umana” (Regolamento 381/1998 e succ. integr.) e tra questi il valore d’attenzione, di 0,1 W/m² per la densità di potenza (6 V/m per il campo elettrico), come soglia da non superare per le immissioni elettromagnetiche negli edifici “adibiti a permanenze superiori alle quattro ore”.

Campi elettromagnetici ed esposizione professionale

In ambiente di lavoro, le attuali raccomandazioni e linee guida autorizzano livelli d’esposizione molto alti, di due ordini di grandezza superiori a quelli consentiti per la popolazione.

Tali livelli d’esposizione vanno innanzitutto limitati ai casi dei lavoratori professionalmente esposti escludendo tutti gli altri lavoratori: l’imposizione a tutti i lavoratori degli attuali limiti, come recepiti per suggestione europea nel D.Lgs. 81/2008, introduce surrettiziamente limiti sanitari e ambientali più elevati di quelli ammessi per gli stessi lavoratori nel tempo libero e per tutti gli altri individui della popolazione, ponendo seri problemi di costituzionalità del quadro normativo per i lavoratori.

Si suggerisce quindi di applicare accuratamente il principio di precauzione e quello di minimizzazione, richiamati nella legge 36/2001, onde ridurre tendenzialmente le esposizioni anche dei lavoratori professionalmente esposti, così come avvenuto per la protezione dalle radiazioni ionizzanti.

Per saperne di più

La versione integrale dell’articolo “Campi elettromagnetici ed impatto ambientale – Aspetti normativi, limiti di esposizione e principio di precauzione”, a cura di  Livio Giuliani, Massimo Rogante, Pietro Maria Putti, Raoul Saggini, è disponibile per gli abbonati alla rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro (n. 2 – marzo/aprile 2022).

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Redazione InSic

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