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Sistemi di controllo e prevenzione dei reati nelle piccole imprese – Articolo di M.Arena e A.Foti da Ambiente&Sicurezza sul Lavoro

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La Uni/PdR 138:2023, approvata il 12 gennaio 2023, propone un Modello semplificato di organizzazione, gestione e controllo – di cui al D.Lgs. 231/2001 – per la prevenzione dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati societari nelle piccole imprese.

È possibile approfondire questo argomento attraverso la lettura del libro La responsabilità da reato delle piccole imprese, di Maurizio Arena e Alessandro Foti, edito da EPC.

Come prevenire i reati contro la Pubblica Amministrazione e i reati societari

Tutte le imprese, anche quelle di dimensioni ridotte, possono essere ritenute responsabili di reati contro la Pubblica Amministrazione e di reati societari, ove non dimostrino di avere adottato ed attuato efficaci modelli organizzativi e gestionali atti a prevenire tale eventualità.

Il rischio che un’impresa di piccole dimensioni sia coinvolta in procedimenti penali per i reati richiamati dal decreto 231 è tutt’altro che remoto (basti pensare al fenomeno delle erogazioni pubbliche e dei finanziamenti alle piccole imprese).

L’adozione del Modello può minimizzare le conseguenze sanzionatorie per l’ente, a patto che le condizioni di cui all’art. 6 del decreto stesso siano rispettate.

D.Lgs. 231/2001: il contesto di riferimento

Il D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano un sistema di responsabilità amministrativa (assimilabile sostanzialmente alla responsabilità penale) a carico degli enti collettivi (società, persone giuridiche, enti collettivi non riconosciuti, associazioni, consorzi) per alcuni reati, tassativamente elencati, ove commessi nel loro interesse o vantaggio.

Il D.Lgs. 231/2001 stabilisce altresì che l’ente non risponde del reato commesso, nel suo interesse o a suo vantaggio, nel caso in cui dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, un Modello di organizzazione, gestione e controllo, idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi.

Infine, il D.Lgs. 231/2001 individua un ulteriore requisito, affinché l’ente collettivo possa essere esonerato dalla responsabilità conseguente alla commissione dei reati ivi elencati: l’istituzione di un Organismo di Vigilanza, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo e con il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del modello, curandone l’aggiornamento.

Il modello semplificato per le piccole imprese

La proposta di una Prassi relativa al Modello semplificato di organizzazione, gestione e controllo, come previsto dal D.Lgs. 231/2001, per la prevenzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione e dei reati societari nelle micro e piccole imprese, intende offrire a queste ultime realtà imprenditoriali, numericamente prevalenti nel tessuto economico italiano, una guida nell’adozione di un sistema di controllo e di prevenzione di reati, alla quale possano seguire vantaggi per le stesse imprese in termini organizzativi, di rapporto con la pubblica amministrazione e con tutti gli stakeholders.

La UNI/PdR 138:2023

La PdR 138:2023, approvata da UNI il 12 gennaio 2023, ha come oggetto un preciso ambito dei rischi ex D.Lgs. 231/2001, riferendosi ai reati contro la pubblica amministrazione, ai reati societari e (tra questi) alla corruzione tra privati, rispetto ai quali l’impresa può essere ritenuta responsabile, ove non dimostri di avere adottato ed attuato efficaci modelli organizzativi e gestionali.

Il target di riferimento della PdR è rappresentato dalle micro e piccole imprese, che rappresentano la grande maggioranza dell’imprenditorialità italiana.

Tali imprese affrontano i profili organizzativi e gestionali in modo spesso spontaneo e poco formalizzato, tale da richiedere una prevenzione semplificata dei rischi di reato, senza appesantirne l’operatività con l’adozione di procedure eccessive, anche sotto il profilo dell’istituzione dell’Organismo di Vigilanza.

Finalità della PdR

La Prassi di Riferimento intende contribuire alla costruzione e all’attuazione di un MOG semplificato da parte delle imprese di minori dimensioni (micro e piccole imprese).

A questo fine, individua una serie di modalità organizzative, gestionali e di controllo per l’adempimento degli obblighi richiesti dagli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 231/2001, recependo ed approfondendo, con un taglio operativo, le indicazioni fornite dalle “Linee Guida Confindustria”.

Il lavoro di redazione della Prassi di Riferimento rappresenta prima di tutto un’azione di promozione per stimolare alla compliance imprese che incontrerebbero ostacoli e disincentivi ad adottare spontaneamente un Modello virtuoso di organizzazione che faccia da scudo per attività antigiuridiche configurabili come reati.

Individuazione delle attività a rischio di reato

La prevenzione di un rischio presuppone necessariamente l’individuazione del rischio medesimo. Per questo motivo, il fondamentale punto di partenza nella costruzione di un MOG è rappresentato dall’individuazione delle attività nelle quali, in linea teorica, possono essere commessi i reati previsti nel D.Lgs. 231/2001. Tale esercizio porta all’individuazione dei reati astrattamente ipotizzabili e delle attività aziendali rischiose.

L’impresa stabilisce in autonomia i criteri per la valutazione del rischio.

La valutazione deve essere sottoposta a riesame, su impulso dell’OdV, in relazione a mutamenti della normativa applicabile, dell’attività o dell’organizzazione dell’impresa e ove emergano violazioni rilevanti del MOG.

Esempi di reati contro la PA e reati societari

In linea teorica, appare ipotizzabile la commissione dei seguenti reati nello svolgimento dell’attività di (Società):

Reati contro la Pubblica Amministrazione:

  • Indebita percezione di erogazioni pubbliche (art 316-ter c.p.)
  • Malversazione di erogazioni pubbliche (art 316-bis c.p.)
  • Corruzione per l’esercizio della funzione (art 318 c.p.)
  • Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art 319 c.p.)
  • Corruzione in atti giudiziari (art 319-ter c.p.)
  • Istigazione alla corruzione (art 322 c.p.)
  • Corruzione di pubblici funzionari stranieri (art 322-bis c.p.)
  • Induzione indebita a dare o promettere utilità (art 319-quater c.p.)
  • Traffico di influenze illecite (art 346-bis c.p.)
  • Truffa in danno di Stato o ente pubblico (art 640-bis c.p.)
  • Frode nelle pubbliche forniture (art 356 c.p.)

Reati societari:

  • False comunicazioni sociali (art 2621 c.c.)
  • Corruzione tra privati (art 2635 c.c.) e istigazione alla corruzione tra privati (art 2635-bis c.c.)

I vantaggi dell’adozione di un MOG semplificato

Inoltre, l’adozione di un MOG è elemento utile ai fini dell’ottenimento del Rating di legalità da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

L’attribuzione del Rating, a sua volta, può produrre conseguenze favorevoli nei rapporti con banche e P.A.

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