COVID-19: Certificati Verdi europei, cosa sono, a cosa servono e quanto durano? – proroga al 30 giugno 2023

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In questo articolo facciamo il punto sulle evoluzioni della normativa UE sui Certificati Verdi europei, ideati per rispondere alla pandemia da COVID-19 e facilitare la circolazione sicura all’interno dell’Unione Europea.

Cosa sono, come funzionano e a cosa servono i Green pass europei? E quanto durano?

Certificati europei verdi COVID-19: ultime proroghe

  • La Commissione ha proposto in febbraio, la proroga al 2023 della validità dei certificati verdi COVID, alla luce del protrarsi della Pandemia (il certificato verde UE sarebbe scaduto naturalmente il 30 giugno 2022).
  • Il 13 giungo 2022 il Parlamento europeo ha approvato la proroga al 30 giugno 2023 delle regole dell’attuale Certificato verde Covid-19 europeo: si attende ora l’adozione della proroga dal Consiglio UE.
  • Il 23 giugno il Parlamento Europeo ha approvato la Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 23 giugno 2022 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2021/954 su un quadro per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione alla COVID-19 (certificato COVID digitale dell’UE) per i cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti o residenti nel territorio degli Stati membri durante la pandemia di COVID-19 , che segue a quella già presentata il 18 ottobre 2021.

Certificati Digitali COVID-19: cosa sono?

Un certificato COVID digitale dell’UE è una prova digitale attestante che una persona:

tick iconè stata vaccinata contro la patologia da COVID-19
tick iconha ottenuto un risultato negativo al test, oppure 
tick iconè guarita dalla patologia.

Certificati digitali COVID-19 europei: quali vantaggi?

  • Tutti gli Stati membri dell’UE accettano i certificati che comprovano la vaccinazione, il risultato negativo del test o il recupero da un’infezione da COVID. Durata di validità: 12 mesi (prorogati fino al 2023);
  • I certificati agevolano la libera circolazione e contribuiranno a revocare gradualmente le restrizioni in modo coordinato;
  • Nel Regolamento si incoraggiano test accessibili e convenienti: 100 milioni di euro in fondi ue per l’acquisto di test.

Vediamo di seguito i tre punti, sulla base di quanto riportato dal Consiglio europeo.

I certificati verde COVID-19, chi li rilascia e come?

Il certificato viene rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo contenente un codice QR. Il documento certificherà che una persona è stata vaccinata contro il covid-19, o che ha un recente risultato negativo da un test o che si è ripresa dall’infezione. In pratica, si tratta di tre certificati distinti. Un accordo comune dell’UE renderà i certificati interoperabili e verificabili in tutta l’Unione europea, nonché previeni frodi e falsificazioni.

Validità dei Certificati Covid-19: 12 mesi prorogabili

Il sistema si applica a partire dal 1° luglio 2021 e sarà in vigore per 12 mesi (prorogati). Il certificato non sarà una condizione preliminare per la libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio.

Restrizioni di viaggio aggiuntive solo se debitamente giustificate

Il Parlamento UE ha chiesto alla Commissione e al Consiglio di adottare una strategia globale per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro. Dovranno essere prese in considerazione prove scientifiche, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)”.

Le misure dovrebbero essere notificate, se possibile con 48 ore di anticipo, ad altri Stati membri e alla Commissione, e il pubblico dovrebbe ricevere un preavviso di 24 ore.

Test accessibili e convenienti

Il Regolamento incoraggia gli Stati membri dell’UE a garantire che i test siano accessibili e ampiamente disponibili. Su richiesta del Parlamento, la Commissione ha promesso di mobilitare 100 milioni di EUR nell’ambito dello strumento di sostegno di emergenza in modo che gli Stati membri possano acquistare test per rilasciare certificati digitali di test COVID dell’UE.

Mutuo riconoscimento dei certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri

Tutti i Paesi dell’UE devono accettare certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per i vaccini autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

Gli Stati membri potranno decidere se accettare anche certificati per i vaccini autorizzati secondo le procedure nazionali di autorizzazione o per i vaccini elencati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per uso di emergenza.

Protezione dei dati dei Certificati Covid-19

Tutti i dati personali devono essere trattati in linea con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. La verifica dei certificati è offline e nessun dato personale verrà conservato.

Come funzioneranno i certificati digitali Covid? – fonte Parlamento UE

Il certificato attesterà

  • se la persona è stata vaccinata contro il coronavirus,
  • si è sottoposta a un test di esito negativo
  • o è guarita dal coronavirus negli ultimi 6 mesi.

La sua emissione sarà di competenza dalle autorità nazionali e sarà disponibile sia in formato digitale (ad esempio per smartphone e tablet) che in formato cartaceo. Entrambi i formati disporrano di un codice QR che permetterà la lettura delle informazioni essenziali al momento del viaggio.

Tipologie di Certificati COVID-19

Il certificato sarà disponibilie in tre versioni:

  1. Certificato vaccinale;
  2. il Certificato test: indicante il tipo di test effettuato dal soggetto (PCR o dell’antigene), la data e il risultato.
  3. il Certificato di guarigione: attestante l’avvenuta guarigione del titolare dall’infezione di tipo SARS-CoV-2 a seguito di un test NAAT positivo.

Per il momento non vengono riconosciuti:

  • i test sierologici, ma questo potrebbe cambiare dopo il lancio del sistema
  • i test di amplificazione degli acidi nucleici detti “NAAT” (inclusi tamponi RT-PCR)
  • e i test rapidi dell’antigene.

I Certificati verdi europei confliggono con I Green Pass nazionali?

La Commissione ha ribadito che l’uso nazionale dei certificati COVID digitali dell’UE rimane di competenza degli Stati membri.

La normativa dell’UE relativa al certificato COVID digitale dell’UE non prescrive né vieta l’uso nazionale del certificato COVID digitale dell’UE (ad esempio per l’accesso a eventi o ristoranti).

Quali sono gli obblighi nazionali rispetto ai certificati verdi europei?

Se uno Stato membro istituisce un sistema di certificato COVID-19 a fini nazionali, dovrebbe continuare a garantire che anche il certificato COVID digitale dell’UE sia pienamente accettato per gli stessi fini. Per questo si incoraggiano gli Stati membri ad allineare i loro periodi di validità nazionali al periodo di validità fissato a livello dell’UE a fini di viaggio.

Certificati verdi europei Covid-19, ultime notizie

In questa parte riportiamo i principali interventi di modifica della disciplina europea dei certificati verdi COVID-19 europei

Certificati digitali Covid-19: proroga al 2023

Il Parlamento europeo il 13 giugno scorso ha approvato in via definitiva la proroga della validità del quadro giuridico del certificato COVID digitale dell’UE per ulteriori 12 mesi.

Ecco cosa è stato stabilito:

  • Le regole attuali, in scadenza la prossima settimana, saranno estese fino al 30 giugno 2023.
  • I Paesi UE non potranno limitare la libera circolazione dei titolari del certificato digitale COVID dell’UE (European Digital Covid Certificate – EUDCC) in modo sproporzionato o discriminatorio.
  • Entro la fine del 2022, la Commissione europea valuterà l’impatto dell’EUDCC sulla libera circolazione e sui diritti fondamentali e potrà proporne la revoca nel caso in cui la situazione della salute pubblica lo consenta.

Certificati digitali Covid-19: cosa cambia dal 1° febbraio 2022

Dal 1º febbraio 2022 sono in vigore nuove norme che stabiliscono un periodo di accettazione vincolante di 9 mesi per i certificati di vaccinazione, utilizzati per i viaggi all’interno dell’UE.

Gli Stati membri devono accettare certificati di vaccinazione per un periodo di 9 mesi a decorrere dalla somministrazione dell’ultima dose della vaccinazione primaria.

  • Per il vaccino Johnson &Johnson ciò significa 270 giorni dalla prima e unica dose.
  • Per un vaccino bidose ciò significa un 270 giorni dalla seconda dose o, in linea con la strategia di vaccinazione dello Stato membro di vaccinazione, dalla prima e unica dose somministrata dopo la guarigione dal virus.

Viaggi nell’UE e Certificati digitali COVID: obblighi degli Stati Membri?

Gli Stati membri non dovrebbero prevedere un periodo di accettazione diverso per i viaggi all’interno dell’Unione europea. Il periodo standard di accettazione non si applica ai certificati per le dosi di richiamo.

Tali norme si applicano solo ai certificati di vaccinazione utilizzati per viaggiare nell’UE. Gli Stati membri possono applicare norme diverse quando utilizzano il certificato COVID digitale dell’UE in un contesto nazionale, ma sono invitati ad allinearsi al periodo di accettazione stabilito a livello dell’UE.

No alle Restrizioni ai Certificati COVID-19 europei

Chi è in possesso di un certificato COVID digitale dell’UE valido non dovrebbe, in linea di principio, essere soggetto a ulteriori restrizioni, quali test o quarantena, indipendentemente dal luogo di partenza nell’UE.

Viaggi nell’UE senza Certificato Covid digitale

Le persone prive di un certificato COVID digitale dell’UE dovrebbero poter viaggiare sulla base di un test effettuato prima o dopo l’arrivo. Inoltre, potrebbero essere tenute a sottoporsi a quarantena/autoisolamento quando arrivano da zone particolarmente colpite (rosso scuro).

Le eventuali misure che limitano la libera circolazione devono essere non discriminatorie e proporzionate. In linea di massima gli Stati membri non dovrebbero rifiutare l’ingresso dei viaggiatori provenienti da altri Stati membri.

Commissione UE: proroga al 2023 della validità dei Green Pass Covid-19 europei – 4/2/2021

il 3 febbraio 2021, la Commissione europea ha adottato una Comunicazione che intende prorogare di un anno, fino al 30 giugno 2023, il certificato COVID digitale dell’UE. La proposta dovrà essere approvata dal Parlamento UE e dal Consiglio UE, entro il 30 giugno 2022, data in cui scadrebbe naturalmente la certificazione verde Covid-19 europea.

La proroga del regolamento garantirà che i viaggiatori possano continuare a utilizzare il certificato COVID digitale dell’UE per i viaggi all’interno dell’Unione qualora gli Stati membri mantengano determinate misure di sanità pubblica.

European Green Pass: le altre proposte della Commissione

Oltre alla proroga del regolamento sul certificato COVID digitale dell’UE fino a giugno 2023, la Commissione propone anche alcune modifiche circoscritte al testo:

  • includere test antigenici di laboratorio di alta qualità tra i tipi di test per i quali può essere rilasciato un certificato di test. L’obiettivo è ampliare l’ambito di applicazione dei tipi di test diagnostici in un momento in cui i test per la COVID-19 sono molto richiesti;
  • garantire che i certificati di vaccinazione contengano il numero totale corretto di dosi somministrate in ogni Stato membro, e non solo nello Stato membro che rilascia il certificato. Si tratta di rispondere alle preoccupazioni pratiche sollevate dai cittadini in merito ai certificati che indicano un numero errato di dosi quando le dosi di vaccino sono somministrate in Stati membri diversi;
  • garantire che possano essere rilasciati certificati alle persone che partecipano alla sperimentazione clinica di vaccini contro la COVID-19. Il certificato COVID digitale dell’UE rilasciato ai partecipanti alla sperimentazione potrà quindi essere accettato dagli altri Stati membri. Questa misura mira a incoraggiare lo sviluppo e lo studio continui di vaccini contro la COVID-19.

Green Pass europei: via libera dal Parlamento europeo, 9 giugno 2021

Il Parlamento europeo ha approvato il 9 giugno il nuovo Regolamento dell’UE sui certificati digitali COVID-19 (qui il testo approvato). Il Regolamento fa parte di un pacchetto legislativo che ha come obiettivo facilitare gli viaggi all’interno dell’UE e contribuire alla ripresa economica

Il Regolamento dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale, per l’entrata in vigore immediata e l’applicazione a partire dal 1° luglio 2021.

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico

Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it