Global Health Summit: verso una risposta coordinata e resiliente al Covid-19

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Oggi, a Roma a Villa Doria Pamphili, il Global Health Summit – qui il sito web di riferimento, l’evento globale che riunisce un panel di 26 scienziati medici, filantropi ed economisti e le principali istituzioni mondiali attorno al tema della salute pubblica. Centrale, ovviamente, la lotta all’emergenza pandemica da Sars Cov2.

Un evento aperto dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e dal premier italiano Mario Draghi (presidente del G20), che virtualmente chiude la Settimana Europea della Sanità Pubblica (dal 17 al 21 maggio).

Un monito lanciato durante l’evento da Peter Piot, microbiologo belga consigliere della presidente della Commissione Europea riempie le colonne dei principali quotidiani online: “Nessun Paese sarà al sicuro fino a quando tutti i Paesi non lo saranno”.

L’evento si concluderà con l’approvazione della Dichiarazione di Roma (vedi sotto).

Qui tutte le informazioni nella Brochure di presentazione dell’evento.

La Dichiarazione di Roma

A proposito dell’atto conclusivo, fonti di stampa riferiscono di una bozza di cinque pagine e sedici principi destinati a cambiare l’approccio dei grandi del mondo nella lotta alla pandemia, “un orientamento volontario nell’azione presente e futura per la saluta globale”.

Obiettivi redatti “per migliorare la preparazione nella risposta e nella prevenzione, per una risposta coordinata e resiliente“.

Nella Dichiarazione, i sottoscrittori si impegnano a “sfruttare le sinergie e mettere a frutto le competenze delle organizzazioni e delle piattaforme pertinenti per facilitare la condivisione dei dati, lo sviluppo di capacità, gli accordi di licenza e il trasferimento volontario di tecnologia e ‘know-how’ a condizioni concordate” (Ansa).

Le Dichiarazioni

Ecco le principali dichiarazioni del mondo scientifico e politico, diffuse a mezzo stampa durante il Global Health Summit.

Panel scientifico: il mondo in “age of pandemics”, necessario accesso equo e universale” ai vaccini

Senza “accesso equo e universale” ai vaccini e alle risorse non sarà possibile uscire dal tunnel di Covid.

Questo il messaggio del report diffuso dal panel di scienziati che rilanciano la probabilità che Sars-CoV-2 diventi “endemico”, con possibili “focolai stagionali a causa della diminuzione dell’immunità, della copertura vaccinale insufficiente a livello globale o dell’emergere di nuove varianti virali” e “ulteriori ondate epidemiche probabili, in particolare in Paesi con bassa copertura vaccinale”.

Il mondo, sottolinea il panel, sta entrando in una ‘age of pandemics’. “Gli sforzi di oggi per affrontare il Covid-19 dovrebbero includere investimenti e misure di risposta che abbiano il maggior potenziale possibile per un miglioramento sostenibile della prevenzione, inclusi gli investimenti in risorse umane e nella loro formazione, della preparedness e della risposta alle minacce globali per la salute”.

Il Report integrale è disponibile sulle pagine di Global Health Summit.

Von Der Layen: il mondo preso alla sprovvista

L’Italia è stata “l’epicentro della pandemia non solo in Europa, un anno fa il mondo è stato preso alla sprovvista: un anno dopo parte un nuovo capitolo per la salute pubblica” ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, aprendo insieme a premier Mario Draghi i lavori del Global Health Summit di Roma.

“Dobbiamo essere sicuri che questa sia l’ultima pandemia e questo deve essere l’obiettivo della Dichiarazione di Roma, mettere fine a questa pandemia e prepararci per evitare nuove eventuali emergenze”.

Leggi lo Speech completo sulle pagine della Commissione europea.

Draghi: dobbiamo vaccinare il mondo e farlo velocemente

“Dobbiamo vaccinare contro il coronavirus il mondo e farlo velocemente” ha rimarcato il premier Mario Draghi, in apertura del Global Health Summit, sottolineando che, “mentre ci prepariamo per la prossima pandemia, la nostra priorità deve essere quella di garantire il superamento di quella attuale tutti insieme”.

Sì alla produzione di vaccini nei Paesi a basso e medio reddito

L’Italia accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. “Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania”  (Ansa)..

3, 4 milioni i morti, 255 milioni di lavoro persi, la crisi globale non è finita

“La pandemia da Covid-19 ha devastato le nostre società. Più di 3,4 milioni di persone sono morte a causa del virus secondo i dati ufficiali, ma il bilancio delle vittime è sicuramente molto più alto.

L’anno scorso l’equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono andati persi a livello globale, pari a circa quattro volte quelli persi durante la crisi finanziaria.

Almeno 1,5 miliardi di studenti non avevano frequentato la scuola nel marzo dello scorso anno. Circa 700 milioni di studenti, ancora oggi, non ricevono un’istruzione in presenza.

La crisi globale non è finita. Dobbiamo agire in fretta, altrimenti questi costi umani, economici e sociali rischiano di salire ancora in modo significativo” (fonte ADNkronos).

Xi Jinping: 3 miliardi di aiuto per la risposta COVID

“La Cina fornirà altri 3 miliardi di dollari in aiuti per i prossimi 3 anni per sostenere la risposta al Covid e la ripresa economica nei Paesi in via di sviluppo”, ha annunciato il presidente cinese Xi Jinping, in collegamento con il Global Health Summit. “Abbiamo già fornito 300 milioni di dosi di vaccino al mondo e la Cina continuerà a farlo, al meglio delle sue capacità”

Quali sono le side raccolte dal Global health Summer?

Riporta l’Istituto Superiore di Sanità a proposito del Report finale rilasciato dagli scienziati di tutto il mondo:

“Abbiamo tracciato una mappa per il futuro identificando le aree prioritarie per un’azione immediata: accesso globale equo alle forniture mediche e agli strumenti necessari ad affrontare il Covid-19 e le altre minacce alla salute, ricerca e innovazione, coinvolgimento dei gruppi di ricerca nei paesi a medio e a basso reddito, sorveglianza integrata delle malattie e condivisione dei dati, ascolto delle indicazioni scientifiche, rafforzamento del personale e dei sistemi sanitari, capacità produttive regionali, fiducia pubblica, governance ben coordinata e salute sostenibile”.

Ulteriori spunti sulle possibili risposte all’emergenza pandemica nel Report: Global Health Summit: What do civil society and scientists expect from world leaders?.

Il ruolo di ISS

A proposito del suo contributo, ISS conferma l’impegno nel prevenire e rispondere ai rischi sanitari sviluppando governance e policies sia nell’abito della conoscenza scientifica e della formazione sia attraverso il rafforzamento del lavoro in rete grazie allo scambio di dati e informazioni.

Un impegno preso nel Piano strategico 2021-2023 cercando di colmare le lacune rilevanti nella ricerca, networking, integrazione e formazione, “attraverso la valorizzazione di tutti i settori coinvolti, inclusi l’ambiente e i settori socioeconomici e la partecipazione di cittadini e comunità tra gli stakeholder al fine di garantire il pieno impatto della One Health”.

Il “Manifesto ISS One Health” sarà presto disponibile per condividere una visione globale, obiettivi e strategie e promuovere collaborazioni, conferma ISS.

“Per ridurre il rischio di future pandemie dobbiamo anche affrontare il legame tra crisi sanitarie, povertà, disuguaglianze strutturali e degrado ambientale – ha afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, durante il summit.

La frequenza e la natura delle prossime pandemie dipendono fortemente dalla nostra capacità di adottare stili di vita sostenibili, dall’implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dall’approccio ‘One Health’.
Occorre agire ora per porre fine all’epidemia, investimenti di oggi costruiranno le basi per una preparedness e una risposta adeguata domani”. Questo messaggio è stato ribadito anche il 20 maggio durante la Giornata “All for One Health”

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it