Incidente in funivia a Stresa: Giovannini, il punto sulla normativa impianti

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“Il tragico incidente del 23 maggio 2021 sulla funivia Stresa-Mottarone è una grande ferita per il Paese. Desidero quindi esprimere nuovamente il profondo cordoglio del Governo nei confronti dei familiari delle vittime”

Così il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nella informativa in Aula alla Camera, di oggi, 27 maggio 2021, sul tragico incidente verificatori sulla funivia Stresa-Mottarone il 23 maggio scorso.

Giovanni: il riferimento alla normativa vigente sulla sicurezza degli impianti

Nel suo intervento il Ministro ha illustrato le caratteristiche dell’impianto e la normativa vigente sui controlli.

I controlli periodici: svolgimento e periodicità

Spiega Giovannini nell’informativa che i controlli periodici più rilevanti sono effettuati alla presenza dell’USTIF, alcuni dei quali comportano, a scadenze predeterminate, il rilascio di un nulla osta per la prosecuzione dell’esercizio. In particolare, i controlli dei freni sulla portante devono essere effettuati sia giornalmente per quanto riguarda la loro funzionalità, sia annualmente per quanto riguarda la calibrazione. I controlli sulle funi e i loro attacchi sono effettuati sia mensilmente (controlli di tipo visivo), sia periodicamente (controlli di tipo strumentale).

La sostituzione delle funi

La sostituzione della fune è prevista quando dai controlli strumentali si evidenzi una riduzione della sezione resistente superiore a una certa soglia definita dalla normativa di settore, nazionale ed europea, peraltro in continuo aggiornamento: il manuale d’uso e di manutenzione, il regolamento di esercizio di cui è dotato ciascun impianto dettagliano azioni, procedure, controlli e criteri di gestione cui attenersi.

Le responsabilità del Direttore di esercizio

Nell’informativa Giovannini ricorda tutte le norme di riferimento in materia di controlli e attività manutentive degli impianti che prevedono tempistiche rigorose e attribuiscono specifiche responsabilità al Direttore di esercizio dell’impianto, nominato dal gestore e in possesso dei requisiti professionali accertati dall’USTIF.

  • decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti 1° dicembre 2015 n. 203,
  • decreto direttoriale n.1 del 7 gennaio 2016,
  • decreto direttoriale 11 maggio 2017,
  • decreto dirigenziale n.144 del 18 maggio 2016,
  • decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 25 gennaio 2021, n. 28, adottato in attuazione delle previsioni di cui all’articolo 14-ter del decreto-legge n.23 del 2020.

Interruzioni di servizio causa Covid-19 e richiesta di specifici controlli

Giovannini, dopo la disamina della normativa in materia di controlli, a proposito che, in caso di interruzione per periodi superiori a un mese, qual è quella determinata dall’emergenza sanitaria in corso, prima della ripresa del servizio è necessaria l’effettuazione da parte del gestore di specifici controlli.

E aggiunge che in questi casi: “è necessaria l’effettuazione da parte del gestore di specifici controlli. Ricordo anche
che il Governo ha sempre escluso la possibilità di estendere tout court la durata della fine-vita tecnica degli impianti in ragione del fermo da Covid-19″
.

Giovannini: la ricostruzione delle dinamiche dell’incidente e gli indizi di colpevolezza

Spiega Giovannini nell’informativa (qui il testo completo):

“Nel corso dell’attività di indagine, a carico dei predetti sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, dal quale sarebbe derivato il disastro. In particolare, l’attività investigativa ha permesso di accertare gravi e concreti elementi di responsabilità in capo al Tadini, il quale, pur consapevole dei potenziali rischi, con l’assenso del Perrocchio e del Nerini ha consentito la messa in funzione dell’impianto con la presenza, su una delle due cabine, del dispositivo c.d. “forchetta”, che impedisce l’eventuale attivazione del sistema di frenaggio di emergenza, al fine di evitare il continuo blocco dell’impianto causato proprio dal ripetuto azionamento, apparentemente ingiustificato, del dispositivo frenante, che da circa un mese presentava anomalie.

La presenza del suddetto dispositivo “a forchetta”, accertata in fase di rilievi tecnici eseguiti dal personale del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verbania, ha impedito, all’atto della rottura del cavo traente, l’arresto della cabina che in quel momento stava salendo in vetta, con conseguente verificarsi dei fatti”.

La commissione ispettiva istituita dal Ministero delle Infrastrutture – 24 maggio

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha istituito con Decreto una Commissione Ispettiva con il compito di “individuare le cause tecniche e organizzative” che hanno provocato il gravissimo incidente della funivia di Stresa di ieri, 23 maggio che ha causato 14 vittime (e un bambino gravemente ferito, in prognosi riservata).

La Commissione dovrà redigere una relazione dettagliata da presentare al Ministro sulle cause tecniche e organizzative che hanno provocato l’incidente. Affiancherà nell’attività ispettiva, la Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime – DGFEMA, organismo investigativo indipendente previsto dalla normativa europea, che ha già avviato un’ulteriore inchiesta per individuare le azioni più opportune per evitare il ripetersi di eventi analoghi.

Nel frattempo è stata aperta l’inchiesta per omicidio colposo dalla procura di Verbania per individuare le responsabilità per l’incidente e disposto il sequestro della struttura.

Il Cordoglio di Mattarella e Draghi

Forti le parole del Presidente Mattarella, sottolineando il necessario e rigoroso rispetto della normativa di sicurezza per evitare il ripetersi di simili eventi:
«Il tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando in queste ore per la vita. Esprimo alle famiglie colpite e alle comunità in lutto la partecipazione di tutta l’Italia.
A questi sentimenti si affianca il richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone».

Dalle pagine del Governo emerge anche il cordoglio del Premier Draghi:
“Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente della funivia Stresa- Mottarone. Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bambini rimasti gravemente feriti e ai loro familiari”.

ANEF: Ghezzi, siamo senza parole, impianti a fune fra i mezzi di trasporto più sicuri

Anche Valeria Ghezzi, presidente dell’ANEF, l’Associazione Nazionale Esercenti impianti a Fune esprime sconcerto e cordoglio:

Siamo senza parole. Gli impianti a fune sono tra i mezzi di trasporto più sicuri in assoluto. Basti pensare che gli ultimi incidenti in Italia, entrambi sul Cermis, risalgono al 1976, per un errore umano, e al 1998 quando un aereo tranciò i cavi della struttura. L’attenzione nei confronti della manutenzione e dello stato degli impianti è sempre altissima, la nostra priorità, è una tragedia che non riusciamo a spiegarci. Dobbiamo attendere le necessarie verifiche per capirne le ragioni”.

L’INCIDENTE: La caduta della cabina della linea Stresa-Mottarone

Stresa: il 23 maggio scorso, poco prima delle 12, la caduta della cabina della funivia sul Mottarone, nella zona intorno a Stresa nel Verbano: 14 i morti, tra cui un bambino di 9 anni, mentre un altro bimbo di 5 è rimasto ferito.

La funivia aveva terminato la sua corsa ed era a pochi metri all’arrivo: sarebbe precipitata per “15-20 metri, poi ha rotolato per qualche decina di metri e si è fermata contro due tronchi di alberi”, come riportato da Giorgio Santacroce, tenente colonnello del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. (Funivia caduta sul Mottarone, le indagini (adnkronos.com).

14 le vittime, tra cui un bambino di 9 anni. In prognosi riservata il piccolo Eitan, unico sopravvissuto al crollo della funivia (askanews.it).

LA RICOSTRUZIONE delle cause dell’incidente di Stresa

Secondo ANSA oltre alla rottura del cavo, l’inchiesta della Procura di Verbania dovrà stabilire perché non abbia funzionato il freno di emergenza della cabina, riportando le parole del responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini.

La mancata attivazione del freno, spiega, “ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno”.

La chiamata di emergenza è stata lanciata, intorno alle 12.15, da una persona che si trovava in zona e che ha assistito alla caduta della cabina della funivia, avvenuta un centinaio di metri a valle della stazione che sorge sulla cima del Mottarone, a 1492 metri di quota.

L’INCHIESTA per omicidio colposo ed il sequestro della funivia

Il procuratore di Verbania Olimpia Bossi ha disposto ora il sequestro dell’impianto della funivia del Mottarone e l’apertura dell’inchiesta per omicidio colposo e lesioni.

AGI riporta la dichiarazione di Anton Seeber, Presidente della Leitner di Vipiteno in Alto Adige, azienda specializzata nella costruzione di impianti a fune e di gatti della neve, già messasi a completa disposizione per individuare al più presto le cause.

Il titolare ha affermato che l’azienda, “ha in carico la manutenzione straordinaria e quella ordinaria mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone” e ha aggiunto: “ogni anno a novembre si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi e sempre con esito positivo” (fonte AGI).

L’impianto Stresa-Mottarone

L’impianto a cui appartiene la funivia collega Stresa e la cima del Mottarone risale al 1963 e sostituisce un vecchio percorso ferroviario del 1911; strutturata in due tronconi, ciascuno con due cabine dalla portata di 35 persone.

I lavori furono affidati alla ditta Piemonte Funivie e l’impianto fu inaugurato nel 1970. Poi nel 2009, a completamento dell’opera, è stata costruita dalla società Leitner una seggiovia biposto. Le revisioni dell’impianto risalgono al 2002 (revisione straordinaria), poi nel 2014 una revisione generale. La riapertura nel 2016 e rinnovate le stazioni di riferimento della funivia tra ottobre-dicembre 2016. (Leggi la ricostruzione delle indagini riportate da ADNKronos).

Secondo gli uffici competenti del Mims la revisione generale dell’impianto è avvenuta nell’agosto del 2016, i controlli si sono poi susseguiti a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi. In particolare, a novembre del 2020 sono stati effettuati controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune soccorso. Infine, a dicembre 2020 è stato effettuato da una società specializzata l’esame visivo delle funi tenditrici.

Redazione InSic

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