“L’intelligenza artificiale, uno strumento affascinante e tremendo”, dice il Papa alla sessione del G7 “Intelligenza Artificiale, Energia, Africa/Mediterraneo”.
Quali sono però gli orientamenti internazionali sull’intelligenza artificiale emersi durante il dibattito e racchiusi nel comunicato finale arrivato alla fine della seconda giornata di lavori?
Nell'articolo
Intelligenza artificiale: Papa, un rivoluzione cognitiva-industriale
Durante il suo intervento il Papa ha ricordato che l’Intelligenza artificiale è uno strumento i cui effetti sono potenzialmente positivi: in quanto frutto del genio umano può essere impiegata per lo sviluppo di molteplici campi di attività, dalla cultura alla politica alla medicina e alla educazione “ed influenzerà il nostro modo di vivere, le relazioni sociali e persino il modo di concepire la nostra identità di essere umano”.
Non solo, il Papa parla dell’AI come una rivoluzione cognitiva-industriale che contribuirà alla creazione di un nuovo sistema sociale caratterizzato da complesse trasformazioni sociali
Potrà portare alla democratizzazione del sapere, il progresso scientifico, la delega dei lavori usuranti ai robot ma potrebbe comportare ingiustizie fra ceti sociali e nazioni mettendo in pericolo la cultura dell’incontro.
Intelligenza artificiale come strumento volto all’umano
Quanto al rapido sviluppo dell’AI, che rende la stessa uno strumento affascinante e tremendo al tempo stesso, il Papa ritiene importante sottolineare come i benefici dell’AI dipendono e dipenderanno dal suo impegno come strumento tecnologico “volto al bene”.
Per questo il Santo Padre pone l’accento sulla vocazione verso l’umano dell’intelligenza artificiale.
Parlare di tecnologia è dunque parlare di umano e quindi di etica. L’AI è dunque uno strumento sui generis, che può produrre delle scelte algoritmiche a differenza dell’umano che oltre a scegliere, decide.
“Per questa ragione davanti ai prodigi delle macchine che sembrano sapere scegliere, è essenziale che all’umano deve sempre spettare “la decisione”, la capacità di decidere, non lasciandola alle macchine”.
Dall’Intelligenza artificiale all’algoretica
“Nessuna innovazione è neutrale” dice il Papa che ricorda come ogni tecnologia nasce per uno scopo e rappresenta un ordine nelle relazioni sociali.
Questa condizione include la visione del mondo di chi l’ha realizzata. Per far si che anche l’AI sia volta alla costruzione del bene, deve essere sempre ordinata al bene dell’essere umano, avere una ispirazione etica che tenga conto dei valori in gioco e dai doveri che da quei valori derivano.
Cita poi il Roma call for ethics che sostiene la moderazione etica degli algoritmi nota come “algoretica” dove si creano gerarchie di valori.
Intelligenza artificiale, dal vertice G7: occorre promuovere un’IA sicura, protetta e affidabile
Nel comunicato finale del G7, i leader dei 7 Grandi Paesi hanno raccolto gli orientamenti comuni sull’intelligenza artificiale, proprio nell’anno che ha visto approvare l’AI-Act, la prima normativa europea volta a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale con principi fondamentali di tutela e garanzia per tutti i fruitori di prodotti e strumenti di AI.
I leader del G7 parlano del “ruolo cruciale” dell’Intelligenza artificiale nel promuovere il progresso e lo sviluppo nelle nostre società e si impegnano a promuovere un’IA sicura, protetta e affidabile raccogliendo lo spunto del Papa per un approccio inclusivo, centrato sull’uomo, che massimizza la trasformazione digitale che sostiene la crescita economica e lo sviluppo sostenibile benefici e gestisce i rischi, in linea con i nostri valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani. Ciò in cooperazione con altre parti interessate, organizzazioni e istituzioni ed in contesti specifici quali il partenariato globale sull’intelligenza artificiale (GPAI) e l’OCSE.
La governance dell’Intelligenza artificiale
I Paesi del G7 intendono poi intensificare gli sforzi per migliorare l’interoperabilità degli approcci alla governance dell’IA promuovere maggiore certezza, trasparenza e responsabilità, pur riconoscendo che gli approcci e gli strumenti politici possono variare tra i membri del G7.
Si parla di adozione di un approccio basato sul rischio all’interno di una più vasta promozione dell’innovazione e di una crescita forte, inclusiva e sostenibile attraverso quadri normativi, condivisione di buone pratiche e consultazioni regolari
In vista il coordinamento tra istituti e uffici focalizzati sull’AI, per lavorare verso una comprensione condivisa della gestione del rischio e far avanzare gli standard internazionali per lo sviluppo e l’implementazione dell’IA.
Si attende peraltro il via libera al progetto pilota del quadro di reporting, sviluppato in cooperazione con l’OCSE, in vista dell’incontro dei ministri dell’Industria, della Tecnologia e del Digitale di ottobre 2024.
I leader del G7 fanno poi riferimento allo sviluppo un Toolkit del G7 per l’intelligenza artificiale nel settore pubblico, che può aiutare i governi fornire servizi migliori alle nostre economie e società, tutelando al tempo stesso i diritti umani e libertà fondamentali.
Intelligenza artificiale e lavoro: un piano d’azione sull’uso dell’intelligenza artificiale
Per quanto riguarda i richiami al mondo del lavoro, i leader rinnovano l’impegno per una intelligenza artificiale che consenta una maggiore produttività, posti di lavoro di qualità e un lavoro dignitoso; dia potere ai lavoratori; promuova l’inclusività e le pari opportunità nel mondo del lavoro e valorizzi le politiche attive del mercato del lavoro, anche favorendo il dialogo e la trasparenza con le organizzazioni dei lavoratori.
SI parla quindi di un piano d’azione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro prevedendo azioni concrete e sfruttando appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale per consentire il lavoro dignitoso, i diritti dei lavoratori e il pieno accesso a tali risorse.
Intelligenza artificiale e offerta formativa innovativa
Si sottolinea la necessità di un’adeguata riqualificazione e miglioramento delle competenze, che sia in grado di affrontare le potenziali sfide e rischi per il mondo del lavoro.
Se l’obiettivo è quello di costruire un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo, sicura, protetta e affidabile, si sottolinea al contempo, l’importanza di una formazione innovativa, della mobilità internazionale dei talenti e delle competenze digitali e un apprendimento permanente personalizzato per soddisfare la domanda di forza lavoro qualificata
“Mentre guardiamo al futuro delle tecnologie emergenti, incoraggiamo la trasparenza diritti dei lavoratori e delle norme internazionali sul lavoro in ogni fase della catena di fornitura dell’IA. Gli stati al contempo intendono incoraggiare le autorità garanti della concorrenza a monitorare lo sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale, in una prospettiva tale che possa affrontare potenziali problemi di concorrenza e prevenire effetti negativi nelle fasi iniziali.
Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico
Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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