Il Governo ha approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri (del 23 aprile) un disegno di legge–delega per l’introduzione di disposizioni in materia di Intelligenza Artificiale. A breve inizierà l’esame parlamentare sul testo presentato dal Ministro della giustizia Carlo Nordio.
Il provvedimento individua criteri che dovranno regolare le opportunità che offrono le nuove tecnologie con i rischi legati al loro uso improprio.
Vediamo di seguito gli obiettivi, i principi previsti dalla Legge italiana, i suoi rapporti con l’AI-Act europeo e le applicazioni possibili nel mondo del Lavoro, Sanità ed i rapporti con la Cybersicurezza.
Nell'articolo
Legge sull’Intelligenza artificiale: cosa prevede. Obiettivi e principi
La futura legge italiana sull’intelligenza artificiale detta una strategia nazionale di intervento sull’intelligenza artificiale, si applica alle autorità nazionali, contiene azioni di promozione dell’IA e nome di tutela del diritto di autore e sanzioni penali per le violazioni attraverso sistemi di IA.
Il Decreto mira specificamente a:
- promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie
- migliorare le condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale
- fornire soluzioni per la gestione del rischio fondate su una visione antropocentrica.
Cos’è la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale?
La Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale è il documento che garantisce la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione in materia e le misure e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale. I risultati del monitoraggio vengono trasmessi annualmente alle Camere.
Cosa sono le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale
Le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale previste dalla futura Legge hanno il compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI. Si tratta dell’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). AgID e ACN, dovranno assicurare l’istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale conformi alla normativa nazionale e dell’Unione europea.
Quali sono le misure di sostegno per la ricerca sull’intelligenza artificiale?
Le misure rappresentano un regime agevolativo a favore dei lavoratori rimpatriati: per beneficiarne occorrerà l’aver svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale. Nel piano didattico personalizzato (PDP) delle scuole superiori per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo potranno essere inserite attività volte alla acquisizione di ulteriori competenze attraverso esperienze di apprendimento presso le istituzioni della formazione superiore.
Quali sono gli Investimenti nei settori di intelligenza artificiale, della cybersicurezza e quantum computing?
La Legge prevede investimenti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro, nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e del quantum computing delle telecomunicazioni e delle tecnologie per queste abilitanti, al fine di favorire lo sviluppo, la crescita e il consolidamento delle imprese operanti in tali settori. Prevista l’istituzione di uno o più fondi appositamente dedicati e mediante coinvestimenti di altri fondi gestiti da CDP Venture Capital Sgr.
Legge sull’Intelligenza artificiale e Ai-act europeo: differenze
Il Governo spiega che il Provvedimento non si sovrappone al Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale approvato lo scorso 13 marzo dal Parlamento Europeo, (di prossima emanazione), ma “ne accompagna il quadro regolatorio” in quegli spazi propri del diritto interno, tenuto conto che il regolamento è impostato su un’architettura di rischi connessi all’uso della intelligenza artificiale (IA).
Nella Legge ci sarà però una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE in materie come
- l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di IA (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari)
- la formazione da parte degli ordini professionali per professionisti e operatori
- il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di IA.
Sistemi di intelligenza artificiale: i principi da rispettare nella creazione e nell’utilizzo
Il Governo ha preliminarmente indicato i principi fondamentali e di promozione dell’IA nei settori produttivi, con riferimento alla produzione e utilizzo dei sistemi e modelli di intelligenza artificiale.
I sistemi di IA dovranno basarsi
- basarsi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà dell’ordinamento italiano ed europeo e sui principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, valorizzazione anche economica del dato, protezione dei dati personali, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità;
- permettere alle persone con disabilità il pieno accesso ai sistemi di intelligenza artificiale senza forme di discriminazione.
- garantire il rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo, della prevenzione del danno, della conoscibilità, della spiegabilità;
- non pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni;
- rispettare la cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale;
L’utilizzo dei sistemi di IA nei mezzi di comunicazione deve avvenire senza pregiudizio ai principi di libertà e pluralismo alla libertà di espressione e del diritto all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione.
Utilizzo dell’IA nello sviluppo industriale: applicazioni
La Legge promuoverà lo sviluppo dell’IA nei settori produttivi per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche per il benessere sociale, nel rispetto principio generale della concorrenza nel mercato, dell’utilizzo e della disponibilità di dati ad alta qualità. Si prevede, che lo Stato e le altre pubbliche autorità indirizzino le piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche.
Sono escluse dall’ambito di applicazione della Legge le attività svolte per scopi di sicurezza nazionale, per la cybersicurezza nazionale nonché quelle svolte per scopi di difesa dalle forze armate e dalle forze di polizia.
Il Governo ha anche anticipato i settori di sviluppo dell’Intelligenza artificiale, a partire dal lavoro.
Intelligenza artificiale e Lavoro: cosa prevede la Legge italiana sull’IA
La Legge applica il principio antropocentrico all’utilizzo dell’IA nel mondo del lavoro, chiarendo che l’intelligenza artificiale può essere impiegata per
- migliorare le condizioni di lavoro,
- tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori,
- accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’Unione europea.
Inoltre, viene ribadito il principio di equità e non discriminazione, stabilendo che l’utilizzo dei sistemi di IA per l’organizzazione o la gestione del rapporto di lavoro non può in nessun caso essere discriminatorio.
Si istituisce presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Osservatorio sull’adozione dei sistemi di IA.
Per le professioni intellettuali, si stabilisce “che il pensiero critico umano debba sempre risultare prevalente rispetto all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale”, che può riguardare solo le attività di supporto all’attività professionale. A tal proposito, la Legge stabilisce che le informazioni relative ai sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dal professionista debbano essere comunicate al cliente con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo.
In base a quanto diffuso dal Governo, la Legge l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non potrà in alcun modo selezionare con criteri discriminatori condizionando e restringendo l’accesso alle prestazioni sanitarie e lascerà impregiudicata la spettanza della decisione alla professione medica..
Assicurerà inoltre, il diritto dell’interessato ad essere informato circa l’utilizzo di tali tecnologie e promuoverà la diffusione dei sistemi di IA finalizzati all’inclusione, le condizioni di vita e l’accessibilità delle persone con disabilità.
Inoltre, i “dati, anche personali dei sistemi di intelligenza artificiale per finalità terapeutica e farmacologica, sono dichiarati di rilevante interesse pubblico”.
La Legge istituisce poi una piattaforma di intelligenza artificiale per il supporto alle finalità di cura e, in particolare, per l’assistenza territoriale.
La Legge prevede l’utilizzo dell’IA nel settore dell’attività della pubblica amministrazione per garantire il buon andamento e l’efficienza dell’attività amministrativa dando centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana.
Nell’amministrazione della giustizia la Legge consente l’utilizzo dell’IA esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale anche finalizzata all’individuazione di orientamenti interpretativi. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento inclusa la sentenza.
Tra le materie di competenza esclusiva del tribunale civile si aggiungono le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale.
L’ACN promuove e sviluppa ogni iniziativa, anche di partenariato pubblico-privato, volta a valorizzare l’intelligenza artificiale come risorsa per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale.
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