Lampade germicida e rischi per la sicurezza: il parere del Ministero Salute

4492 0

Dal Ministero della Salute un chiarimento sull’utilizzo delle lampade germicide a raggi ultravioletti ad uso domestico, adoperate per sanificare aria, oggetti e superfici: secondo il Ministero non sono accompagnate da informazioni sufficienti a garantire il loro uso in sicurezza e la loro capacità germicida.

Partendo dalla ricostruzione del Ministero spieghiamo come funziona una lampada germicida, i rischi e la normativa di riferimento per il loro utilizzo sui luoghi di lavoro e non solo e i rischi per la salute.

Come funziona una lampada germicida?

Queste lampade a LED sfruttano la capacità della radiazione UV-C (280 nm – 100 nm) di uccidere i batteri e inattivare i virus. Tali lampade UV. Ma, ricorda il ministero, la radiazione ultravioletta in tutte le sue componenti UV-A (400 nm – 315 nm), UV-B (315 nm – 280 nm) ed UV-C (280 nm – 100 nm) è classificata dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel Gruppo 1 degli agenti certamente cancerogeni per l’uomo.

Quali sono i rischi derivanti dall’uso di lampade germicide

Ricordali il Ministero che l’esposizione diretta delle persone alla radiazione UV-C può essere dannosa sia per gli occhi che per la cute

Il rischio dipende da una serie di fattori, come, ad esempio, la lunghezza d’onda di emissione, l’intensità della radiazione, la durata dell’esposizione, la distanza dalla sorgente ecc. L’esposizione accidentale agli UV-C generati da lampade germicide nell’intervallo di lunghezze d’onda tra i 280 nm e i 100 nm è in grado di causare gravi danni, quali irritazioni, eritema, ustioni e gravi forme di fotocheratite e infiammazione della cornea, in soggetti esposti anche per brevi periodi.

Lampade germicide: i rischi secondo l’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, riporta il Ministero guidato da Roberto Speranza, sarebbe preoccupata dell’uso improprio delle lampade UV per la sterilizzazione delle mani o, comunque, di un’esposizione dannosa a cute ed occhi.

A tal fine viene fatto riferimento ad  un’infografica e un breve video sui possibili rischi per la salute dovuti all’esposizione alle lampade UV.

Uso di Lampade UV-C, il parere dell’ISS

Il Ministero della Salute cita poi il recente Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2021: “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza Covid-19: ambienti/superfici” (aggiornamento Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020), che sconsiglia l’utilizzo di lampade UV-C per impiego non professionale.

Lampade germicide e normativa di sicurezza

La normativa di riferimento per comprendere i rischi per la sicurezza delle lampade si riferisce:

  • Al capo V del Titolo VIII del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 il Testo unico di Sicurezza, che in questa sezione regola l’esposizione alla radiazione ultravioletta nei luoghi di lavoro e individua criteri e metodi per la prevenzione dal rischio di esposizione alle radiazioni ottiche di origine artificiale. Nella  tabella 1.1 dell’allegato XXXVII sono riportati i limiti di esposizione per le radiazioni ottiche non coerenti.
  • La banca dati del ROA del Portale Agenti Fisici riporta i risultati di una serie di misure effettuate in laboratorio su lampade UV-C a LED portatili di recente immissione sul mercato.
  • La norma tecnica volontaria CEI EN 62471 “Sicurezza fotobiologica di lampade e sistemi di lampade” indica le misure sugli apparecchi LED portatili e recepisce la IEC 62471(2006) “Photobiological safety of lamps and lamp systems”, che è una guida per la valutazione della sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi di lampada, inclusi gli apparecchi di illuminazione. Nella norma IEC vengono specificati i limiti di esposizione, la tecnica di misura di riferimento e lo schema di classificazione per la valutazione e il controllo dei rischi fotobiologici derivanti da tutte le sorgenti di radiazione ottica ad ampio spettro incoerente, compresi i LED, nel campo di lunghezze d’onda compreso tra 200 e 3000 nm.

Lampade germicida ed effetti sulla salute

Per la protezione dagli effetti acuti sulla salute, dovuti all’esposizione dei raggi UV-C esiste lo standard internazionale UNI EN ISO 15858 (2016) “Dispositivi UV-C – informazioni sulla sicurezza – limiti ammissibili per l’esposizione umana” che specifica i requisiti minimi di sicurezza umana per l’uso di dispositivi con lampada UV-C.

Lo standard è applicabile a sistemi UV-C nei condotti, a sistemi UV-C per la sanificazione dell’aria, ai dispositivi UVC portatili per la disinfezione di superfici e oggetti e a qualsiasi altro dispositivo UV-C, che può causare esposizione ai raggi UV-C per l’uomo, eccetto ai sistemi UV-C utilizzati per la disinfezione dell’acqua.

Per approfondire in materia di radiazioni ionizzanti

Per saperne di più

Leggi anche il nostro approfondimento su:

Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): la valutazione del rischio

Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): Misure di Prevenzione e Protezione

Per approfondire l’argomento

Tra i Volumi realizzati da EPC Editore ti segnaliamo:

Per saperne di più sulle radiazioni ottiche artificiali

Leggi il nostro approfondimento su:

Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): la valutazione del rischio

Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): Misure di Prevenzione e Protezione

Per approfondire sugli agenti fisici, InSic suggerisce

I Volumi realizzati da EPC Editore:

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore