Cosa si intende per malattia professionale tabellata? Qual è l’elenco aggiornato delle tabelle delle malattie professionali la cui origine lavorativa è ritenuta probabile o possibile?
Tutto quello che c’è da sapere e i documenti normativi di riferimento.
Nell'articolo
Malattia professionale: definizione
La malattia professionale è una patologia che il lavoratore contrae per effetto dell’attività lavorativa svolta. Deve essere dunque presente il rapporto causale tra la malattia in questione e lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Il rischio può essere provocato dall’attività professionale che il lavoratore svolge, ma anche dall’ambiente in cui la lavorazione ha luogo.
L’INAIL, attraverso prestazioni di tipo economico, ma anche sanitario e riabilitativo, provvede all’indennizzo dei danni provocati dalle malattie professionali.
Le malattie professionali possono essere divise in “tabellate” e “non tabellate”.
Malattie professionali tabellate
Le malattie professionali sono definite “tabellate” se sono presenti nelle tabelle indicate dalla normativa di riferimento (DPR n. 1124/1965 e s.m.i.).
In tal caso, al lavoratore non compete l’onere di dimostrare l’origine professionale della malattia.
Ove infatti egli sia in grado di dimostrare di essere stato adibito alla lavorazione tabellata, di aver contratto la malattia collegata ed abbia effettuato la denuncia, vige la presunzione legale d’origine professionale della malattia in questione. Sarà eventualmente l’INAIL a dover dimostrare il contrario.
L’inserimento di una malattia professionale nell’elenco di quelle tabellate agevola ed incentiva il ricorso alla tutela assicurativa.
Malattie professionali non tabellate
Se una malattia non è presente negli elenchi sopra citati (Elenco aggiornato allegato al DPR n. 1124/1965 e s.m.i.), è definita “malattia non tabellata”.
Il lavoratore assicurato ha dunque l’onere di dimostrare l’origine professionale della patologia da cui è affetto per ottenere l’indennizzo INAIL.
Il DPR n. 1124/1965
Le malattie tabellate sono inserite in un elenco allegato al DPR n. 1124/1965 s.m.i., il cosiddetto Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
L’elenco italiano aggiornato delle Malattie professionali tabellate (2024)
L’ultimo aggiornamento dell’elenco relativo alle malattie professionali è quello contenuto nel DECRETO 15 novembre 2023 (Aggiornamento dell’elenco delle malattie professionali).
Ecco dunque le nuove Tabelle aggiornate.
Aggiornamento Malattie professionali 2023
Fra i precedenti aggiornamenti segnaliamo:
- DECRETO 10 ottobre 2023 Revisione delle tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura (GU Serie Generale n.270 del 18-11-2023) in vigore dal 19 novembre 2023.
- decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 10 giugno 2014, entrato in vigore il 27 settembre 2014.
Elenco europeo delle Malattie professionali:
Raccomandazione 2022/2337 della Commissione
Con RACCOMANDAZIONE (UE) 2022/2337 in materia di malattie professionali riconosciute a livello europeo, la COMMISSIONE sostituisce (art.3) la precedente Raccomandazione 2003/670/CE della Commissione, del 19 settembre 2003 in materia.
Nella Raccomandazione 2022/2037, la Commissione fornisce diverse indicazioni (art.1) agli Stati membri, relative all’aggiornamento e al miglioramento di vari aspetti delle loro politiche in materia di malattie professionali anche con riferimento al Quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza che richiede di rafforzare la base di conoscenze comprovate, migliorare la ricerca e la raccolta di dati, tanto a livello di UE quanto a livello nazionale quale prerequisito per la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro.
Malattie professionali riconosciute dall’UE: inserita la voce COVID-19
Con la RACCOMANDAZIONE (UE) 2022/2337 la COMMISSIONE inserisce la voce 408 che recita quanto segue:
“COVID-19 provocata dal lavoro svolto nei settori della prevenzione delle malattie, dell’assistenza sanitaria e sociale e dell’assistenza domiciliare o, in un contesto pandemico, in settori in cui si registra un focolaio nell’ambito di attività per le quali è stato provato un rischio di infezione”.
Malattie professionali riconosciute dall’UE: le raccomandazioni agli Stati membri
La Commissione, pur sostituendo la precedente Raccomandazione 2003/670/CE, ne ribadisce il contenuto e la aggiorna (sostituendola con la RACCOMANDAZIONE (UE) 2022/2337 nell’ottica di promuovere il riconoscimento della COVID-19 come malattia professionale da parte degli Stati membri e incoraggiare la convergenza.
Inoltre, impartisce agli Stati membri specifiche raccomandazioni relative alla gestione normativa e statistica delle malattie professionali (art.1) che riassumiamo di seguito:
- introdurre al più presto l’elenco europeo di malattie professionali di cui all’allegato I nei propri ordinamenti;
- inserire il diritto all’indennizzo per malattia professionale al lavoratore che soffre di un’affezione non contenuta nell’elenco dell’allegato I ma di cui si possono determinare l’origine e la natura professionale, in particolare se tale malattia è contenuta nell’allegato II;
- sviluppare e di migliorare le varie misure di prevenzione efficace delle malattie professionali nell’Elenco (allegato I) coinvolgendo attivamente tutti i soggetti interessati e ricorrendo alle informazioni, esperienze e prassi elaborate da EU-OSHA;
- stabilire obiettivi nazionali quantificati per la riduzione dei tassi delle malattie professionali riconosciute e, in via prioritaria
- garantire la dichiarazione di tutti i casi di malattie professionali, di rendere le loro statistiche sulle malattie professionali gradualmente compatibili con l’elenco europeo e conformi ai lavori in corso sul sistema d’armonizzazione delle statistiche europee relative alle malattie professionali, in modo da disporre, per ogni caso di malattia professionale, di informazioni sull’agente o il fattore causale, la diagnosi medica e il sesso del paziente;
- promuovere la ricerca nel settore delle affezioni legate a un’attività professionale, in particolare per le affezioni descritte all’allegato II e per i disturbi di natura psicosociale legati al lavoro;
- garantire un’ampia diffusione dei documenti di aiuto alla diagnosi delle malattie professionali incluse nei loro elenchi nazionali tenendo conto, in particolare, delle note di aiuto alla diagnosi delle malattie professionali pubblicate dalla Commissione;
- trasmettere alla Commissione e rendere accessibili agli ambienti interessati, dati statistici ed epidemiologici relativi alle malattie professionali riconosciute a livello nazionale;
- promuovere un contributo attivo dei sistemi sanitari nazionali alla prevenzione delle malattie professionali, in particolare mediante una maggiore sensibilizzazione del personale medico per migliorare la conoscenza e la diagnosi di queste malattie.
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