Il pool di magistrati guidato dal pubblico ministero Raffaele Guariniello intende verificare, infatti, se lo smaltimento della fibra killer presente nelle guarnizioni delle linee di scarico sia stato compiuto nel rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
L’indagine ha preso il via nel mese di febbraio, quando sono emersi i primi dubbi sulle modalità con cui sono stati eseguiti i lavori di bonifica nelle varie officine sul territorio nazionale, dopo che la casa madre cinese aveva ordinato ai concessionari italiani di organizzare la rimozione delle parti in amianto. Non è chiaro, infatti, se nel corso delle operazioni siano state adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare il contatto diretto degli addetti alla manutenzione delle vetture con la fibra killer.
Il pm Guariniello, in particolare, ha preso contatto con tutte le aziende sanitarie locali delle aree interessate, invitandole a procedere con i controlli. Lo spunto per l’apertura del fascicolo è una legge del 1992 che vieta l’importazione di prodotti contenenti amianto. I magistrati torinesi, però, non escludono l’eventuale contestazione di altri reati.
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