Il rumore aumenta l’ansia da stress: a rischio anche chi vola

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Un ambiente rumoroso può compromettere la salute delle persone interferendo con attività basilari come il sonno, il riposo, lo studio e la comunicazione. A risentirne è tutto il corpo che in alcune circostanze, come ad esempio prima del volo, reagirebbe andando a modificare i propri indici biochimici e umorali.

Rilevati cambiamenti fisiologici prima del decollo

I ricercatori del dipartimento di Neurologia e Psichiatria insieme ai colleghi di Medicina del lavoro dell’Università La Sapienza di Roma hanno dimostrato come l’attesa del volo e il rumore in aereo possano provocare cambiamenti fisiologici. La glicemia nel sangue, in particolare, si alzerebbe prima del volo, per poi ristabilirsi a livelli normali dopo qualche ora dal decollo. Lo studio pilota è stato effettuato su sei soggetti, due femmine e quattro maschi, che lavoravano in ambienti non rumorosi. I ricercatori hanno osservato variazioni dei livelli ematici di glucosio quando queste persone, non diabetiche né abituate al volo aereo, venivano esposte a stress da volo e al rumore presente in un aereo, mentre non sono stati riscontrati cambiamenti significativi della glicemia nei prelievi effettuati in ufficio.
“Il rumore presenta una pericolosità latente – spiega Pietro Nataletti, ricercatore dell’Inail proprio perché ormai lo accettiamo in ogni momento della nostra giornata. Spesso non c’è una reazione di allarme o di paura neanche da parte degli operatori più sottoposti a questo rischio, come nel caso degli assistenti di volo o dei piloti, questi ultimi sottoposti non solo al rumore ambientale, ma anche a quello delle cuffie”. In alcune realtà lavorative, aggiunge il ricercatore, “diventa però difficile pensare a delle bonifiche: gli unici interventi tecnici possibili sono a livello progettuale degli aerei e di organizzazione del lavoro, per esempio limitando i turni di lavoro o la durata dei voli nell’arco della giornata lavorativa”.

Edilizia e industria tra i settori più a rischio

La prevenzione acustica è fondamentale anche in altri settori. Il manifatturiero, il metalmeccanico, il metallurgico, l’edilizia e i trasporti sono solo alcuni degli ambienti lavorativi dove le bonifiche si rendono necessarie. “Bonificare un settore – precisa però Nataletti – significa mettere in preventivo importanti interventi economici, non sempre possibili. Senza dimenticare che ancora oggi mancano organi di vigilanza realmente competenti nel settore e sono pochi i consulenti specializzati sulla materia”.

Le buone prassi in un manuale dell’Istituto

A questo proposito, i ricercatori dell’Inail, in collaborazione con le parti sociali e datoriali e le Asl, hanno realizzato il manuale Metodologie e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro”, approvato dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e punto di riferimento per rispettare le buone prassi istituzionali. La pubblicazione si rivolge, infatti, ai datori di lavoro, ai consulenti, ai progettisti, agli organi di vigilanza e ai rappresentanti dei lavoratori, spesso in difficoltà nella valutazione del rischio rumore. “Quello che ancora manca ed è carente – spiega Nataletti, che ha coordinato la stesura del volume – è il controllo sulla riduzione del rumore, tenendo presente che la base di partenza deve essere sempre una buona educazione acustica dei lavoratori”.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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