Interpello 5/2015: lavoratori nei locali interrati e semisotterranei

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Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha chiesto indicazioni al Ministero del Lavoro circa la corretta interpretazione dell’art. 65 del d.lgs. n. 81/2008




Il quesito
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha chiesto indicazioni al Ministero del Lavoro circa la corretta interpretazione dell’art. 65 del d.lgs. n. 81/2008 (Locali sotterranei e semisotterranei) che vieta la loro destinazione a finalità lavorative salvo i casi previsti al comma 2 (in deroga) e in base all’autorizzazione dell’organo di vigilanza di cui al comma 3 .
Nello specifico, il Consiglio Nazionale Ingegneri ha affermato che al comma 2 è prevista la possibilità di destinare al lavoro, i locali chiusi sotterranei o semisotterranei per particolari esigenze tecniche; e al comma 3 sono previste le altre lavorazioni per le quali non ricorrono le esigenze tecniche in assenza di emissioni di agenti nocivi, nel caso in cui siano predisposte idonee condizioni di aerazione, di illuminazione artificiale e di microclima (bar, ristoranti, attività commerciali, ecc).
A queste condizioni, secondo il Consiglio Nazionale Ingegneri, i lavoratori potrebbero permanere nei locali per lo svolgimento dell’intera giornata lavorativa: per questo si chiede al Ministero di confermare o meno tale interpretazione.

Secondo la Commissione Interpelli
La Commissione afferma che, all’art. 65 comma 3, è previsto che l’organo di vigilanza può consentire l’uso dei locali chiusi sotterranei o semisotterranei, nel rispetto delle condizioni del comma 2.
Tale potere dell’organo di vigilanza consiste in un provvedimento autorizzativo, che serve a rimuovere i limiti dell’ordinamento sull’utilizzazione dei locali sotterranei o semi sotterranei, posto che devono sempre essere tutelati la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il provvedimento deve sempre essere motivato perché devono verificarsi le condizioni del comma 2 e 3, rispettivamente sulle idonee condizioni di aerazione, illuminazione, microclima, e sulla mancata emissione di agenti nocivi.
Anche le limitazioni sull’orario di lavoro devono essere motivate, in virtù delle esigenze dettate dalla norma.

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Redazione InSic

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