Intossicazione alcolica acuta: uno studio dagli USA

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L’articolo anticipa i contenuti di un approfondimento, a firma di A. Messineo su Ambiente &Sicurezza sul Lavoro 1/2015 sul tema “Alcol e lavoro un problema attuale, spesso sottovalutato”.

E’ interessante per la comparazione con i comportamenti europei ed italiani, la lettura di un recente articolo pubblicato dal CDC “Vital Signs: Alcohol Poisoning Deaths – United States, 2010-2012” (vedi in allegato, (Dafna Kanny, Robert D. Brewer, Jessica B. Mesnick, Leonard J. Paulozzi, Timothy S. Naimi, Hua Lu) che fa il punto sull’avvelenamento da alcol negli stati Uniti e sulle politiche di sanità pubblica. Il problema è stato evidenziato anche in Europa (specie nei Paesi nordici) ed in Italia ove cresce il numero di episodi di binge drinking specie tra i giovani e crescono le situazioni di disagio giovanile, ed i fenomeni di poliassunzione di sostanze psicotrope.

Cos’è il binge drinking

Gli autori americani rilevano che le intossicazioni gravi e mortali direttamente imputabili all’ alcol sono in genere causate proprio dalla pratica del binge drinking.L’ uso eccessivo di alcol causa, secondo gli autori, una media di 1 morto su 10 tra gli adulti in età lavorativa di età compresa tra 20-64 anni negli Stati Uniti . Questo dato è stato verificato durante gli anni 2006-2010, ed il relativo costo per l’economia degli Stati Uniti è stato di circa $ 223.500.000.000 (dati 2006) . Il Binge drinking è definito come il consumo di quattro o più bevande per le donne o cinque o più bevande per gli uomini in un’occasione unica , e tale pratica è stata responsabile di più della metà di questi decessi e di almeno tre quarti dei costi economici.
Tale modalità di assunzione dell’alcol – di recente evidenza – può superare la capacità fisiologica del corpo di metabolizzare l’alcool, provocando una elevata concentrazione di alcol nel sangue. I segni e sintomi clinici di intossicazione da alcol sono progressivi, e vanno dalla difficoltà di parola, alla riduzione della coordinazione muscolare, vomito, e riduzione del livello di coscienza e funzione cognitiva al coma e alla morte. Tuttavia, la risposta di un individuo all’ alcol è variabile a seconda di molti fattori, tra i quali la quantità e la frequenza di consumo dell’ alcol, stato di salute, consumo di altre droghe, e situazione metabolica e dipende anche dalla tolleranza funzionale del bevitore.

Avvelenamento alcolico

La pratica del Binge drinking è anche responsabile di molti problemi di disadattamento sociale. Tuttavia, circa 38 milioni di adulti statunitensi praticano binge drinking una media di quattro volte al mese, e consumano una media di otto bicchieri per ogni episodio “binge”. Inoltre, la maggior parte dei bevitori binge (90%) non sono dipendenti dall’alcol.
I dati forniti sono pubblicati dal CDC nel gennaio del 2015 , avendo gli AA analizzato i dati per il periodo 2010-2012 del National Vital Statistics System, allo scopo di valutare la media dei decessi per avvelenamento alcolico annuali e tassi di mortalità negli Stati Uniti.
I dati sono riferiti a persone di età =15 anni, e suddivisi per sesso, fascia di età, razza / etnia, e stato. Nel periodo 2010-2012, si è verificata negli Stati uniti una media annuale di decessi per avvelenamento di 8,8 per 1 milione di abitanti tra le persone di età compresa =15 anni . Di queste oltre 2221 morti, 1.681 (75,7%) erano di età compresa tra 35-64 anni, e 1.696 (76,4%) erano uomini. I bianchi non ispanici hanno rappresentato la maggior parte dei decessi per avvelenamento di alcol (67,5%, 1.500 decessi), ma il più alto tasso di mortalità aggiustata per età, è stato registrato tra gli indiani d’America / Alaska (49.1 morti per milione). Il tasso aggiustato per età di decessi per avvelenamento di alcol in stati variava dal 5,3 per 1 milione in Alabama a 46,5 per milione (Alaska). Da rilevare anche che si è registrata una media totale annua di 44 decessi (2,0%) in cui le persone coinvolte in età erano tra 15-20 anni, sotto l’età legale per bere di 21 anni.

In media, quindi, sei persone, per lo più uomini adulti, muoiono per avvelenamento da alcol ogni giorno negli Stati Uniti ma i tassi di mortalità avvelenamento da alcol variano notevolmente da Stato a stato. Le implicazioni che si intendono fornire per la sanità pubblica pratica sono relativa all’incremento e potenziamento delle strategie basate sull’evidenza per prevenire il “potus” eccessivo” (ad esempio prevenire la vendita di alcol illegale in ambienti di vendita al dettaglio e incrementare le politiche sull’alcol portate avanti dai diversi stati ) in modo da ridurre i decessi per avvelenamento di alcol, riducendo la prevalenza, la frequenza e l’intensità di binge drinking.
Ora, in passato è stato raccomandato anche di effettuare screening, interventi medici “brevi” di counselling per prevenire l’uso eccessivo di alcol come il binge drinking, tra gli adulti . Tuttavia, un recente studio ha rilevato che nel complesso solo un adulto su sei e uno su cinque bevitori ( uno su quattro bevitori binge) ha riferito di parlare dei propri problemi relativi all’alcol con un medico o o con un altro operatore sanitario (dati relativi a 44 stati). Il 65,1% di coloro che hanno praticato binge drinking =10 volte nel mese scorso non aveva mai avuto questo dialogo .Questo significa che le politiche di comunicazione con i sanitari e di informazione dovrebbero essere potenziate per favorire un migliore dialogo ai fini della prevenzione.


Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.1/2015
Alcol e lavoro: un problema attuale, spesso sottovalutato
A. Messineo e N. Magnavita

Redazione InSic

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