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Tumori professionali e Ipoacusia da rumore: le Schede informative MalProf

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INAIL rende nota la pubblicazione di due Schede MalProf in materia di Tumori professionali e Ipoacusia da rumore. Il Sistema di sorveglianza nazionale MalProf, nato nel 1999 come progetto di ricerca e attualmente inserito nel Piano nazionale di prevenzione, è finalizzato a studiare le relazioni tra le malattie segnalate e le attività svolte dai lavoratori.
Le Schede informative pubblicate analizzano le principali patologie professionali al fine di individuare i fattori di rischio per la salute e le misure preventive per ridurne l’incidenza, anche con approfondimenti per specifici settori di attività economica.

Tumori professionali
Si legge nella Scheda che secondo la Iarc (International agency for research on cancer), il cancro provoca annualmente tra la popolazione mondiale 8,2 milioni di decessi e le previsioni sull’incidenza e sulla mortalità risultano in crescita. Secondo le stime a livello mondiale prodotte dall’Ilo (International labour office) è associabile ai tumori il 32% dei decessi conseguenti ad attività lavorativa. In Europa, tale percentuale arriva al 53% che, in valore assoluto, corrisponde ad una oscillazione tra i 60 mila ed i 100 mila lavoratori deceduti in un anno a causa di neoplasie. Il peso dei tumori professionali varia sensibilmente da paese a paese (come indicato nelle tabelle e grafici riportati in Scheda): nel 2006 in Francia ed in Belgio si registravano circa 10 casi di cancro ogni 100 mila assicurati, in Italia circa 5 casi. Anche le percentuali dei tumori rispetto al totale delle malattie professionali denunciate differiscono: nel 2015 si va dal 2% della Francia, al 6% dell’Italia e all’11% della Germania.
Per l’Italia, la banca dati statistica dell’Inail, consultabile anche online, riporta che nel quinquennio 2012 – 2016 i tumori sono pari al 5,25% delle tecnopatie ma causano il 95% delle morti per malattia professionale, così come sono preponderanti nel determinare i gradi più elevati di menomazione. Quindi, le neoplasie, pur se contenute nel numero di casi annualmente denunciati, sono le malattie professionali a maggior gravità. Tra le malattie riconosciute dall’Inail, i tumori da lavoro predominanti sono quelli della pleura e del peritoneo, che rappresentano circa la metà delle neoplasie professionali, seguiti da quelli dell’apparato respiratorio (più di un quarto). Tali dati non coincidono esattamente con quelli riscontrati in ambito europeo, che vedono i mesoteliomi costituire quasi l’80% dei tumori da lavoro.

Ipoacusia
Nella Scheda si sottolinea, fra l’altro che in tutto il mondo, circa 360 milioni di persone convivono con una riduzione dell’udito da moderata a grave dovuta a cause diverse, quali esposizione al rumore, difetti genetici, complicanze alla nascita, malattie infettive, otiti croniche, uso di farmaci ototossici e conseguenze dell’invecchiamento. Si stima che circa la metà di tutti questi casi di perdita dell’udito siano dovuti a fattori evitabili, tra cui il rumore [Who, 2015]. L’effetto del rumore sul sistema uditivo (ipoacusia) è in diretta relazione col livello sonoro e la durata dell’esposizione per cui, superati determinati limiti, c’è rischio di danno irreversibile all’apparato uditivo il cui grado dipende anche da altri fattori come la suscettibilità individuale, la variabilità interpersonale, l’età del soggetto, pregresse e/o concomitanti patologie dell’orecchio [Ipoacusia da rumore, 2010].
L’ipoacusia da rumore, secondo la banca dati Inail, è tra le malattie riconosciute (accertate positive) con un andamento lievemente decrescente nel corso degli ultimi anni, come mostrato nelle figure sottostanti. Si passa da 2.730 casi accertati positivi nel 2011 a 1.923 casi accertati positivi nel 2016. Per l’annualità 2016 la percentuale delle malattie riconosciute sul totale delle malattie denunciate non è ancora definitiva a causa di pratiche di riconoscimento di malattia professionale ancora in fase di istruttoria. In diminuzione risulta anche la percentuale delle malattie riconosciute sulle denunciate, che dal 50,9% del 2011 scende verso la soglia del 40% dopo un quinquennio. Tra i comparti con maggior numero di casi riconosciuti di ipoacusia risultano le costruzioni e la metalmeccanica, che insieme raggruppano oltre il 60% dei casi, seguiti dalla trasformazione di minerali non metalliferi, dalle attività dei servizi e dalla lavorazione del legno.

Redazione InSic

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