L’ANMIL ha celebrato ieri – domenica 13 ottobre – in tutte le province d’Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la 63ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro – istituzionalizzata nel 1998, su richiesta dell’Associazione, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il fenomeno degli infortuni sul lavoro e ancor più quello delle malattie professionali restano purtroppo relegati in poche righe nelle pagine delle cronache locali, eppure nel 2012 si sono ancora contati quasi 800 morti sul lavoro e sono stati denunciati 750.000 infortuni che hanno dato luogo a 40.000 invalidità permanenti; mentre, sempre nel 2012, a causa delle malattie professionali sono deceduti 396 lavoratori per malattie denunciate nello stesso anno (ai quali ne vanno aggiunti altri 1.187 per malattie professionali denunciate in anni precedenti) e sono stati riconosciuti oltre nuovi 17.000 casi, anche se va detto che negli anni l’INAIL ha registrato un trend moderatamente decrescente che, però, va tarato con la grave crisi occupazionale che stiamo vivendo.
Al centro di tutte le celebrazioni c’è stato il confronto, tra le massime istituzioni preposte, sulle iniziative più efficaci da mettere in campo sia in materia di prevenzione che per la tutela da garantire in termini di risarcimenti e assistenza alle vittime del lavoro.
La manifestazione principale della Giornata si è svolta nella capitale in Campidoglio, con il Patrocinio del Comune di Roma, e ha visto alle ore 9.00 una S. Messa officiata nella Chiesa di Santa Maria in Portico Campitelli dall’Arcivescovo Mons. Vincenzo Paglia (Presidente del Pontificio della Famiglia) in memoria dei caduti sul lavoro.
Alle ore 10.00 c’è stata una singolare performance del Maestro Scepi che ha “cancellato” pubblicamente il Monumento equestre del Marco Aurelio nella Piazza del Campidoglio.
Mentre alle ore 10.30 nella Sala della Protomoteca in Campidoglio si è tenuta la Cerimonia civile alla quale hanno partecipato: il Presidente nazionale dell’ANMIL Franco Bettoni; il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini; il Presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi; il Presidente dell’INAIL Massimo De Felice; il Presidente CIV INAIL Francesco Rampi; il Vice Presidente di Confindustria Samy Gattegno; il Vice Segretario Generale UGL Paolo Varesi e il Segretario Confederale UIL Paolo Carcassi.
Da Torino a Siracusa, il Maestro Scepi e l’ANMIL denunciano con #CANCELLATO il loro dissenso verso l’indifferenza generale per un problema che tocca tutti i cittadini, i lavoratori, il mondo dell’economia e non può essere oggetto di contrattazione nei luoghi di lavoro, sorprendendo con un’installazione che ha coinvolto alcuni monumenti emblematici del nostro Paese nella Giornata dedicata alle Vittime del Lavoro.
Così ad Asti, Brescia, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Cuneo, Fermo, Formia (Latina), Grosseto, Macerata, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia, Rovereto (Trento), Siracusa, Torino, Varese e Vibo Valentia, alcuni tra i più importanti monumenti del nostro patrimonio artistico si sono viste per questa Giornata con le installazioni #CANCELLATO.
Sull’onda dei progetti in cui l’ANMIL ha maggiormente investito negli ultimi anni entrando nelle scuole di tutta Italia, a partire da quelle elementari – nella convinzione che sia proprio dai più giovani che deve partire la cultura della sicurezza – per promuovere questa 63ª edizione della Giornata l’Associazione ha scelto la campagna “The dream job – Il lavoro che sogno”, realizzata da Dario Di Matteo, giovane promessa del mondo della pubblicità che ha colto in pieno l’obiettivo dell’Associazione.
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