Il Presidente Mattarella ha inviato un telegramma che ha espresso il proprio apprezzamento per l’opera costante dell’Associazione a sostegno delle vittime e delle loro famiglie e per l’impegno di promozione della sicurezza nel lavoro: “La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza. Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Le Istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità.” ha poi aggiunto.
La Manifestazione, a carattere nazionale e annuale ha il fine, non solo per ricordare chi ha perso la vita o la salute sul posto di lavoro, ma anche per aprire una riflessione che possa coinvolgere contemporaneamente su tutto il territorio Istituzioni, Parti sociali e cittadini su questi delicati argomenti, spiega il nuovo Presidente Nazionale Zoello Forni che illustra dati e numeri delle morti sul lavoroe la nuova Campagna di comunicazione promossa quest’anno in collaborazione con il regista Marco Toscani.
La Campagna dell’ANMIL arriva in un momento purtroppo decisamente negativo per il fenomeno infortunistico, spiega Zoello: “lo scorso anno sono stati denunciati all’INAIL oltre 645.000 infortuni, di cui 1.218 mortali, un dato quest’ultimo che, rispetto al 2017, ha visto un aumento di ben il 6%, con una media di oltre 3 morti ogni giorno. Un bollettino che sta proseguendo, con la stessa gravità, anche nel 2019″. E ammonisce: “Senza dubbio dobbiamo fare di più per aumentare e migliorare controlli. Sappiamo che purtroppo la situazione è in peggioramento per la drastica riduzione del personale addetto all’attività ispettiva soprattutto sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro: se non vengono immediatamente integrate nuove risorse, il personale addetto si ridurrà tra due anni di oltre il 40%. Quanto alle sanzioni e alla lungaggine dei processi chiediamo una giustizia certa e in tempi rapidi per queste famiglie poiché non sveliamo alcun segreto dicendo che oltre la metà delle cause finisce senza giustizia per prescrizioni o perché le aziende dichiarano fallimento”.
E a proposito degli impegni del nuovo Governo Zoello approva l’iniziativa del Ministro Catalfo: “In questo contesto molto preoccupante, abbiamo accolto con favore l’impegno annunciato dal Governo già all’indomani del suo insediamento, sia attraverso le parole del Presidente Conte che del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, di elaborare un Piano strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro, proposta peraltro che l’ANMIL aveva avanzato già un anno fa in occasione della Giornata Nazionale del 2018. Un impegno che ha portato in poco tempo alla convocazione di un Tavolo di confronto e che dovrà produrre – ci auguriamo – interventi rapidi e soprattutto incisivi”.
Le novità di quest’anno passano per la promozione di una campagna di sensibilizzazione composta da tre spot, che viene trasmessa dalle principali emittenti televisive nazionali e locali, che ha realizzato dal regista Marco Toscani si intitola ‘Non raccontiamoci favole’ e mira a comunicare con ironia e delicatezza l’importanza della salute e della sicurezza sul lavoro attraverso brevi scene ispirate ad alcune tra le favole più famose, in chiave ‘lavorativa’: Pinocchio, La bella addormentata, Peter Pan e Capitan Uncino. Gli spot sono accomunati dallo slogan ‘Non raccontiamoci favole… sul lavoro non c’è sempre il lieto fine’. Un modo per dire, con una punta di amarezza, che nella realtà gli incidenti sul lavoro hanno finali tutt’altro che favolistici. E per sottolineare la valenza universale di questo drammatico tema, gli spot sono stati tradotti in diverse lingue: italiano, inglese, spagnolo e giapponese e verranno diffusi sul web.
A proposito delle attività di informazione comunicazione, Zoello sottolinea che: “Innanzitutto, crediamo sia urgente la promozione di una forte campagna di sensibilizzazione a livello nazionale. Iniziative come quella dell’ANMIL, pur positive ed utili, rappresentano solo un piccolo contributo all’informazione sul tema degli infortuni e delle malattie professionali, ma non possono sostituirsi a messaggi di più ampio respiro che solo la voce autorevole delle nostre Istituzioni può efficacemente veicolare.
Allo stesso tempo, la sensibilizzazione dovrebbe essere rivolta direttamente alle aziende, attraverso un piano straordinario che preveda anche il coinvolgimento di volontari in qualità di consulenti, che possano fornire un aiuto vero, partecipato e di impatto, che vada oltre l’assolvimento delle norme e la regolarità burocratica.
Da subito, poi, dobbiamo lavorare per il rafforzamento delle iniziative di formazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di integrare in ogni attività scolastica specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 11 del decreto 81/2008″.
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