Centro commerciale: responsabilità infortuni e identificazione del luogo di lavoro

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In materia di responsabilità per violazioni delle norme antinfortunistiche, il datore di lavoro obbligato al rispetto delle prescrizioni per la sicurezza dei luoghi di lavoro va identificato in colui che riveste tale ruolo nell’organizzazione imprenditoriale alla quale accede il luogo di lavoro medesimo. È il principio affermato nella sentenza della Corte di Cassazione n. 40721 del 9/10/2015. Lo riportiamo nella rubrica della Rassegna della Giurisprudenza, a cura di S. Casarrubia, edita sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

Nella sentenza in analisi, l’imputato, amministratore di una società proprietaria di un centro commerciale, è condannato per le lesioni subite da un lavoratore, sebbene questi sia dipendente di una ditta diversa, presente nella galleria. L’infortunato era scivolato all’ingresso del centro commerciale per il pavimento bagnato.

Secondo la Cassazione
Secondo la Corte, ogni posizione di garanzia richiede la possibilità in concreto di governo del rischio. Pertanto, il «luogo di lavoro» deve essere strettamente correlato alla specifica organizzazione imprenditoriale alla quale questo accede in funzione servente. Lo spazio, infatti, in tanto può assumere la qualità di «luogo di lavoro» in quanto ivi sia ospitato almeno un posto di lavoro o esso sia accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro (cfr. Cass. pen. n. 2343/2013), anche per fine di transito per provvedere alle incombenze affidate (cfr. Cass. pen. n. 28780/2011).

La sentenza di merito viene dunque annullata per una verifica sulla possibile qualificazione dell’area di ingresso del centro commerciale come luogo di lavoro dell’impresa dell’imputato; diversamente, esclusa la violazione degli obblighi datoriali, il reato resta perseguibile a querela.

Redazione InSic

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