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Certificazioni aziendali: perché sono un incentivo alla sicurezza sul lavoro

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Le aziende sottoposte a certificazione hanno indici di frequenza e gravità dei sinistri più bassi e si riducono del 16% e del 39% (come già si riportava nel 2018). Questi i dati INAIL rilanciati durante il convegno “Diritto al lavoro sicuro: la prevenzione fra cultura, comportamenti e organizzazione” promosso da Certiquality, con il patrocinio di Accredia, l’Ente Unico nazionale di Accreditamento.

All’evento hanno partecipato non solo i vertici del Sistema di accreditamento nazionale come Cesare Puccioni, Presidente Certiquality e Massimo De Felice Presidente Accredia, ma anche per le Istituzioni Bruno Giordano (Magistrato e Direttore Generale Ispettorato del Lavoro) e Franco Bettoni, Presidente INAIL, e le parti sociali, rappresentate da Pierangelo Albini (Direttore Lavoro, Welfare e Capitale Umano Confindustria) e Marco Falcinelli, Segretario Nazionale FILCTEM CGIL, oltre a numerosi esperti e rappresentanti dell’attività produttiva ed economica del Paese.

I temi principali emersi dal dibatti:

  • Crescita del fenomeno infortunistico: le leggi non bastano
  • La certificazione come chiave per sistematizzare il controllo e ridurre il rischio
  • In aumento la diffusione dello standard 45001; 

Diritto al lavoro sicuro: la prevenzione fra cultura, comportamenti e organizzazione: fenomeno infortunistico in crescita: cosa fare? Le possibili soluzioni

Sono 630.000 le denunce di infortunio dal 2016 al 2020 all’INAIL ed il Testo Unico di Sicurezza, seppur modificato in alcune sue parti, non riesce a contrastare adeguatamente un fenomeno infortunistico nazionale sempre più pressante ed in crescita: come risolvere la questione?

La scelta dovrebbe ricadere sul potenziamento di formazione e cultura della sicurezza, controllo della catena di fornitura, adozione di best practices: il problema resta quello della cultura della formazione e dell’organizzazione aziendale, spiegano gli organizzatori. I dati indicano, infatti, che la gran parte degli infortuni avviene per errori di comportamento.

Occorre certamente incrementare i controlli, ma, parallelamente, secondo il mondo della Certificazione, sarebbe bene dare sostegno a comportamenti virtuosi, anche introducendo meccanismi premiali per le imprese più meritevoli e incentivanti per tutte le altre, ad esempio nelle procedure di appalti pubblici e anche privati.

Riduzione infortuni: il ruolo della normazione

Durante il convegno è emerso che il sistema internazionale della normazione, dell’accreditamento e della certificazione sia un fattore chiave per la messa in sicurezza delle imprese. Per quale ragione? Perché i modelli degli standard di certificazione sono anche improntati alla sistematizzazione del controllo e riduzione del rischio, alla prevenzione degli infortuni, alla garanzia della conformità legislativa, al miglioramento delle prestazioni in materia di sicurezza.

Può in tal senso essere utile la tabella di confronto di Accredia (qui reperibile) tra gli indici infortunistici di imprese certificate e imprese non certificate.

Le certificazioni 45001 in crescita

Si fa precisamente riferimento al nuovo standard ISO 45001, il modello attualmente maggiormente condiviso per le certificazioni di sicurezza: sarebbero infatti in crescita; circa 10.000 aziende certificate, corrispondenti a oltre 25.000 siti produttivi riporta Certiquality. Una frazione irrisoria rispetto al numero delle aziende che potrebbero applicarla con profitto, aggiunge.

Certificazioni ISO 45001: a che punto siamo? i dati Accredia

Secondo Accredia già a maggio 2021, poco meno di 23mila siti aziendali, circa l’85% dei circa 27mila certificati per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, risultavano conformi ai requisiti della norma UNI ISO 45001. Ricordiamo infatti che solo dal 1° ottobre sono valide soltanto le certificazioni conformi alla norma internazionale UNI ISO 45001:2018. La fase di transizione dal precedente sistema di certificazioni OHSAS 18001 è stato rimandato dal marzo 2021 ad ottobre a causa della pandemia da COVID.-19 e per tutelare le organizzazioni certificate che, a causa dei vari lockdown a livello mondiale, hanno incontrato oggettive difficoltà a completare l’iter di valutazione per conseguire la nuova certificazione.

Migrazioni alla ISO 45001: tasso in crescita

Sempre secondo Accredia (dati 2021) fra i settori produttivi, che hanno risposto più prontamente alla migrazione, superando la percentuale dell’85%, ci sono il comparto meccanico, quello dell’agricoltura, dell’istruzione e delle costruzioni. Maggiori difficoltà sono state riscontrate dalle aziende nel settore ospedaliero, in prima linea nella lotta alla pandemia, e quello del commercio, fortemente colpito dai frequenti lockdown, come testimonia la tabella che riporta il tasso di migrazione verso la UNI ISO 45001

Il tasso di migrazione: il rapporto percentuale fra numero di siti certificati (italiani + esteri) UNI ISO 45001 e il numero dei siti certificati (italiani + esteri) UNI ISO 45001 e BS OHSAS 18001.

Febbraio 2022: i dati sulle certificazioni UNI ISO 45001 in Italia

Interrogando le Banche dati Accredia sono 29.706 i siti certificati UNI ISO 45001 con 9.440 aziende certificate a febbraio 2022. Erano solo 20.684 a febbraio 2021 con 7.262 aziende certificate.

CERTIQUALITY

Certiquality offre servizi di certificazione, ispezione e formazione, strumenti utili a garantire la sostenibilità e l’affidabilità di propri prodotti, processi e servizi. Un Organismo di Certificazione Accreditato per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale per la qualità, l’ambiente, la sicurezza, la certificazione di prodotto e del personale.

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Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro
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Antonio Mazzuca

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