Costruzioni: i numeri di un settore a rischio infortuni e malattie professionali

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Nel quinquennio 2015-2019 il settore delle Costruzioni ha fatto registrare un calo del 17% dei casi registrati accertati positivamente dall’Inail, passati dai 35.083 del 2015 ai 29.104 del 2019: questi i dati emersi dall’analisi della Consulenza statistico attuariale dell’Istituto nella pubblicazione DATI INAIL ma, si segnala, la crisi economica e l’adozione di misure di prevenzione più efficaci nei cantieri hanno inciso sulla riduzione degli infortuni registrata tra il 2015 e il 2019.
Sempre nell’ultimo quinquennio i casi mortali in calo del 40% e rileva l’Istituto, oltre un quarto di eventi mortali dell’Industria e Servizi avviene nelle Costruzioni, dato che conferma l’alta rischiosità del settore. La riduzione osservata nel quinquennio, però, è molto consistente rispetto al calo registrato nell’Industria e Servizi (del 20,3%).
Per le malattie professionali nel settore costruzioni si registra un incremento del 20,3%.

Infortuni nelle costruzioni i dati di infortunio INAIL fra 2015 e 2019

Nel quinquennio 2015-2019 il settore delle Costruzioni ha fatto registrare una riduzione delle denunce di infortunio dell’8,7%, che sale al 17% prendendo in considerazione solo i casi accertati positivamente dall’Inail, passati dai 35.083 del 2015 ai 29.104 del 2019. Il calo registrato dall’Istituto ha interessato tutte le divisioni che compongono il settore e in misura più marcata “Costruzione di edifici” (-22,9%) e “Lavori di costruzione specializzati” (-15,2%), che insieme contano il 92,4% degli infortuni avvenuti in questo ambito di attività.

Infortuni nelle costruzioni: quali regioni a rischio?

In Lombardia, Emilia Romagna e Veneto quattro incidenti su 10. La crisi del settore, già in sofferenza prima dello scoppio dell’epidemia, e l’adozione di migliori e più efficaci interventi di prevenzione nei cantieri hanno probabilmente inciso sulla riduzione del fenomeno infortunistico, che tra il 2015 e il 2019 risulta essere ben più importante di quella osservata nel complesso dell’Industria e Servizi, in cui i casi accertati nello stesso periodo sono diminuiti del 3,5%. Quasi il 60% degli infortuni in occasione di lavoro nelle Costruzioni è avvenuto nel Nord Italia, con il 40% concentrato in sole tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Le prime regioni del Sud che compaiono nella classifica delle più colpite sono la Puglia e la Sicilia, con rispettivamente il 4,7% e il 4,5% degli infortuni. Il 78,8% degli infortunati in occasione di lavoro del 2019 sono nati in Italia, il 5,1% in Albania e il 4% in Romania. Circa tre casi su quattro riguardano lavoratori di età compresa tra i 35 e i 64 anni.

Infortuni nelle costruzioni: quali le cause più frequenti?

In media:
• oltre il 43% degli infortuni in occasione di lavoro del settore avviene per perdita di controllo totale o parziale di una macchina, di un mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione,
• di un utensile a mano o oggetto (22,6%) e
• per scivolamento o inciampamento con caduta di persona (20,7%)
Oltre il 90% dei casi questi infortuni hanno provocato:
• contusioni (24,6%);
• lussazioni (23,8%);
• ferite (23,7%);
• fratture (19,4%).
Il 56,5% delle contusioni interessa gli arti superiori e inferiori e, in particolare, la mano, mentre le lussazioni riguardano in maggioranza quelli inferiori (53,9%), soprattutto la caviglia e il ginocchio. In caso di frattura, invece, a essere più colpiti sono mano e piede, mentre le ferite interessano prevalentemente gli arti superiori (65,7% dei casi) e la testa (19,3%).

Cantieri e Malattie professionali: Dati INAIL, incremento del 20,3%

Il settore Costruzioni, con il 18,3% delle malattie professionali denunciate all’Inail nel 2019 è quello che contribuisce maggiormente, dopo il manifatturiero (21,2%), al numero totale dei casi denunciati all’Istituto nell’Industria e servizi. Nel corso dell’ultimo quinquennio, in particolare, le Costruzioni sono passate dalle 7.493 denunce del 2015 alle 9.016 nel 2019, con un incremento percentuale del 20,3%, molto più alto rispetto al +7,6% dell’intera gestione dell’Industria e servizi, passata da 45.813 a 49.277 casi.

Cantieri e Malattie professionali: quali patologie più diffuse?

I lavoratori edili soffrono di disturbi muscolo-scheletrici, come lombalgie e problemi degli arti, più degli addetti di altri settori. I carpentieri hanno un rischio abbastanza elevato di sviluppare un tumore delle cavità nasali, come risultato dell’esposizione a polveri di legno, mentre quelle generate dal taglio e dalla lavorazione di prodotti contenenti silice cristallina, come la sabbia, possono sviluppare silicosi e gravi patologie respiratorie. Numerosi lavoratori edili risultano esposti ad alti livelli di rumore e vibrazioni, a causa dell’utilizzo di macchinari come i martelli pneumatici, e molti continuano a essere esposti all’amianto.

Redazione InSic

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