Riassumiamo i dati su denunce e casi mortali con anlisi territoriali e per settori di attività , rimandando per la consultazione completa al Report INAIL e facciamo il punto sul grado di tutela INAIL in caso di contagio sul lavoro, alla luce della Circolare n.13/2020.
Nell'articolo
Dati INAIL denunce da COVID-19: denunce e casi mortali
•54.128 casi denunciati: 38.273 (donne), 15.855 (uomini): dunque sette contagiati su 10 (70,7%) sono donne – e l’età media scende a 47 anni.• 51 i casi di denunce con esito mortale: 268 (donne); 319 (uomini): ci sono 16 casi mortali sono in più rispetto al 31 agosto (per lo più distribuiti tra marzo e aprile, con nessun decesso a settembre) e pari a circa un terzo del totale dei decessi denunciati all’Inail dall’inizio dell’anno, con un’incidenza dello 0,9% rispetto ai casi mortali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data. I decessi sono concentrati soprattutto tra gli uomini (84,0%) e nelle fasce 50-64 anni (69,9%) e over 64 anni (19,4%), con un’età media dei deceduti di 59 anni.
Analisi territoriale
Aree del Paese e denunce:• Nord-Ovest (55,1%)
• Nord-Est (24,4%)
• Centro (11,9%), Sud (6,2%)
• Isole (2,4%).
Aree del paese e Casi mortali:
• Nord-Ovest: 56,7%,
• Sud: 16,0%
• Nord-Est: 13,8%
• Centro 11,6%
• Isole: 1,9%.
Provincie e Città: denunce:
• La Lombardia si conferma la regione più colpita, con il 35,2% dei contagi denunciati e il 41,7% dei casi mortali. Tra le province sul totale delle infezioni sul lavoro denunciate:
• Milano, ha 10.8% del totale
• Torino (7,8%),
• Brescia (5,4%)
• Bergamo (4,6%),
Provincie e Città: Decessi:
• Bergamo: 37 decessi, pari all’11,6% del totale
• Milano (8,2%)
• Brescia (7,8%)
• Napoli (6,0%).<
Settori colpiti dalla Pandemia
• il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi codificati;• l’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con l’8,9% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei casi mortali;
• Seguono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.
Analisi temporale
• Marzo-Aprile 2020: picco dei contagi• Maggio -agosto, ridimensionamento (meno di mille casi mensili, anche per effetto delle ferie di cui hanno goduto molte categorie di lavoratori)
• Settembre: recrudescenza dei casi denunciati, che hanno superato nuovamente quota mille, numero destinato ad aumentare ulteriormente nella prossima rilevazione, per effetto del consolidamento particolarmente influente sull’ultimo mese della serie.
Lockdown e contagi sul lavoro nel settore sanitario
Pre-Lockdown
• Tecnici della salute: 39,2% delle infezioni denunciate, oltre l’83% delle quali relative a infermieri, e il 9,5% dei casi mortali
• operatori socio-sanitari: 20,6% delle infezioni denunciate
• medici: 10,1% delle infezioni denunciate
• operatori socio-assistenziali: 8,9% delle infezioni denunciate
• personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri: 4,7% delle infezioni denunciate.
Post-lockdown
• tecnici della salute, passa al 26,3% delle infezioni denunciate del quadrimestre giugno-settembre, medici passa dal 10,3% nella fase di lockdown al 5,7%
• In settembre, però, l’incidenza di entrambe le categorie è tornata ad aumentare.
Infezioni da COVID-19: quale tutela INAIL?
Le infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa, sono tutelate a tutti gli effetti come infortuni sul lavoro. A precisarlo è la circolare Inail n. 13 del 3 aprile 2020 (si veda il commento a cura di S.Massera), con cui l’Istituto ha fornito indicazioni in merito alle tutele garantite ai propri assicurati.Tutela INAIL: quali settori copre?
L’ambito della tutela Inail riguarda, nell’attuale emergenza sanitaria, innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio ma anche altre categorie in costante contatto con l’utenza, come i lavoratori impiegati in front-office e alla cassa, gli addetti alle vendite/banconisti, il personale non sanitario degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizia e gli operatori del trasporto infermi.Tutela INAIL: casi controversi ed infortuni in itinere
La tutela assicurativa si estende anche ai casi in cui l’identificazione delle precise cause e modalità lavorative del contagio si presenti più difficile. In tali situazioni la circolare spiega che, al fine di garantire la piena tutela, si dovrà fare ricorso agli elementi epidemiologici, clinici, anamnestici e circostanziali. Sono tutelati dall’Istituto, inoltre, anche i casi di contagio da nuovo Coronavirus avvenuti nel percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro, che si configurano come infortuni in itinere. Poiché il rischio di contagio è molto più probabile a bordo di mezzi pubblici affollati, per tutti i lavoratori addetti allo svolgimento di prestazioni da rendere in presenza, è ammesso anche l’uso del mezzo privato, in deroga alla normativa vigente e fino al termine dell’emergenza epidemiologica.Tutela INAIL e sospensione termini di prescrizione
La circolare fornisce chiarimenti anche sulla sospensione dei termini di prescrizione e decadenza per le richieste delle prestazioni Inail nel periodo compreso fra il 23 febbraio e il 1° giugno 2020 e per le revisioni su istanza di parte o su richiesta dell’Istituto, come disposto dal Decreto Cura Italia dello scorso 17 marzo.Fonte: Dossier COVID-19 (INAIL)
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