Un anno fa il crollo del Rana Plaza: continua l’impegno ILO per la sicurezza

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Un convegno ILO di Copenaghen rilancia l’impegno internaizonale per garantire luoghi di lavori sicuri nel settore tessile del Bangladesh



Si è tenuto a Copenaghen nei giorni scorsi un incontro organizzato dall’ILO sul tema della produzione del tessile e dell’abbagliamento in Bangladesh, durante il quale si è fatto il punto sullo stato di avanzamento della disciplina di salute e sicurezza sul lavoro nel Paese, ad un anno dal crollo del Rana Plaza, nella capitale Dhaka nell’aprile 2013 costato la vita a oltre 1.100 lavoratori.

Il Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Ryder ha ricordato che l’incidente rappresenta “un appello mondo intero per l’adozione di misure sulle condizioni di lavoro dignitoso ed ha aggiunto che: «Non possiamo aspettare altre tragedie come questa prima di agire per far si che le aziende e i luoghi di lavoro siano posti sicuri e dignitosi».
Il Direttore ILO ha poi parlato delle misure avviate con il governo del Bangladesh, le organizzazioni datoriali e i sindacati, incluse: valutazioni sullo stato dei fabbricati e dei sistemi antincendio; ispezioni sul lavoro; salute e sicurezza, riabilitazione e formazione professionale per i sopravvissuti. Le misure fanno parte del Piano di azione nazionale tripartito di tre anni, per il quale sono stati stanziati circa 24,2 milioni di dollari.

Nel comunicato stampa dell’ILO, si ricorda che l’Accordo internazionale sottoscritto l’anno scorso a seguito della tragedia,riguarda più di 150 marchi internazionali e rivenditori e i fornitori in Bangladesh, IndustriALL e UNI Global e comprende 1.639 aziende produttrici di abbigliamento per esportazione su un totale di 3.498.
Il lavoro svolto in Bangladesh si propone di garantire condizioni di sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali del lavoro nella fornitura globale tessile e richiede ancora altri fondi, raccolti attraverso il Donor Trust Fund.
«Il settore deve garantire condizioni di sicurezza ed essere più sostenibile, mantenendo allo stesso tempo il suo ruolo di sostegno alle legittime aspirazioni di sviluppo del Bangladesh», ha detto Ryder.
«Migliorare le condizioni di lavoro è nell’interesse di tutti, essere un’impresa più sicura non vuol dire rinunciare ad avere più profitti», ha aggiunto.

Redazione InSic

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