Equipaggiamento marittimo: il Regolamento in approvazione definitiva

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato, in esame definitivo, il regolamento, in forma di decreto del Presidente della Repubblica, che attua la direttiva 2014/90/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014 sull’equipaggiamento marittimo, (già approvato in via preliminare a giugno 2017).
Ricostruiamo le finalità della direttiva e gli adeguamenti previsti dal prossimo DPR, sulla base degli elementi forniti dal Governo in merito al testo del provvedimento.

La direttiva 2014/90/UE

L’obiettivo principale della direttiva 2014/90 è di assicurare che l’equipaggiamento marittimo sia conforme alle norme di sicurezza previste dalle normative internazionali, comprese le pertinenti norme di prova, e che l’equipaggiamento stesso possa circolare liberamente nel mercato interno ed essere sistemato a bordo di navi battenti bandiera di qualsiasi Stato membro.
In base alle norme UE gli operatori economici dovranno essere responsabili della conformità dell’equipaggiamento marittimo in funzione del rispettivo ruolo che rivestono nella catena di fornitura, in modo da garantire un elevato livello di protezione degli interessi pubblici disciplinati e una concorrenza leale nel mercato dell’Unione.
La direttiva prevede poi l’Istituzione d una Autorità di vigilanza sul mercato che si occuperà, in maniera strutturata e permanente, anche attraverso l’effettuazione di prove di laboratorio, dei rischi derivanti dagli equipaggiamenti marittimi presenti sul mercato e a bordo dei navigli europei.

Di cosa si occupa il Decreto sull’equipaggiamento marittimo?

Il Decreto in fase di discussione, era previsto già dalla Legge di Delegazione europea 2015 (Legge 12 agosto 2016, n. 170. La direttiva 96/98/CE che precedentemente regolava la materia, è stata oggetto di recenti modifiche ulteriori alla Direttiva 2014/90 (che si intende recepire), rendendo necessaria una risistemazione alla luce delle evoluzioni normative internazionali.

L’obiettivo è quello di dare attuazione alla direttiva 2014/90/UE che regola la conformità a sicurezza dell’equipaggiamento, rispetto alle normative internazionali, comprese le pertinenti norme di prova.

L’equipaggiamento marittimo, cosa cambia?

L’equipaggiamento potrà dunque circolare liberamente nel mercato interno ed essere sistemato a bordo di navi battenti bandiera di qualsiasi Stato membro.
Saranno gli operatori economici i responsabili della conformità dell’equipaggiamento marittimo in funzione del rispettivo ruolo che rivestono nella catena di fornitura, in modo da garantire un elevato livello di protezione degli interessi pubblici disciplinati e una concorrenza leale sul mercato dell’Unione.

Nel decreto si istituisce anche l’Autorità di vigilanza sul mercato che si occupa, in maniera strutturata e permanente, secondo specifiche procedure e anche attraverso l’effettuazione di prove di laboratorio, dei rischi derivanti dagli equipaggiamenti marittimi presenti sul mercato e a bordo dei navigli europei.

Redazione InSic

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