Fibre artificiali vetrose: approvate le linee guida per la sicurezza dei lavoratori

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Durante la Conferenza Stato-Regioni del 25 marzo è stata sancita l’Intesa sulle Linee guida per l’applicazione della normativa inerente i rischi di esposizione e le misure di prevenzione per la tutela della salute dalle fibre artificiali vetrose (FAV).

Si tratta del documento recante: Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV): Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute” redatto dal Ministero della Salute e diramato fra febbraio e marzo 2015, approvato poi nel corso dell’incontro tecnico svoltosi in data 3 marzo 2015, dai rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome e sancito definitivamente il 25 marzo scorso nella Conferenza Stato-Regioni.

Si spiega nel provvedimento di approvazione (che riportiamo in allegato), che il Testo unico di Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) al Titolo IX (Sostanze pericolose) – Capo I (Protezione da agenti chimici) e Capo II (Protezione da agenti cancerogeni e mutageni) prevede che, in caso di esposizione sul luogo di lavoro a tutti gli agenti chimici pericolosi, il datore di lavoro è tenuto a effettuare:
a) la valutazione dei rischi e, in esito alla stessa, ad adottare le previste misure generali per la prevenzione dei rischi;
b) nel caso di esposizione a fibre ceramiche refrattarie, la valutazione del rischio e, in esito alla stessa, a prendere in considerazione, in primo luogo, la possibilità della riduzione o sostituzione del materiale, se tecnicamente possibile, in secondo luogo, la possibilità dell’utilizzo in un sistema chiuso e, solo in ultima analisi, la riduzione al minimo possibile del livello di esposizione.
Ciò considerato, tutte le Fibre artificiali vetrose (FAV) per le quali non risultano valori limite o indicazioni tecniche sulla valutazione dell’esposizione, rientrano nella categoria dei materiali utilizzabili che presentano rischi per la salute, sia pure con diversa misura di pericolosità diversa composizione e caratteristiche.

Alla luce di ciò, le Linee guida su “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV)” sono state realizzate per assicurare una corretta valutazione e consapevolezza dei rischi da parte di tutti i soggetti interessati, compresi gli utilizzatori finali, sia negli ambienti di lavoro, sia di vita, nonché favorire sul piano della tutela della salute – superando anche aspetti tecnici cruciali, quali la metodologia analitica di riferimento da utilizzare per la determinazione della corretta classificazione delle diverse FAV oggi presenti sul mercato – l’adozione di misure di prevenzione adeguate, in linea con la vigente normativa, avendo come destinatari particolari, ma non esclusivi, sia i datori di lavoro che gli organi di vigilanza.

Si spiega in premessa che l’evoluzione normativa e il progresso delle conoscenze scientifiche hanno reso ormai datate e non più attuali le linee guida per il corretto impiego delle fibre di vetro isolanti, emanate con la Circolare del Ministero della Sanità n. 23 del 25 novembre 1991. Per tale motivo è stato costituito presso l’Ufficio II della D.G. della Prevenzione un tavolo di lavoro, composto da esperti in vari campi con il mandato di provvedere ad una revisione sulle più recenti conoscenze relative ai pericoli e danni per la salute derivanti dall’esposizione a FAV, per individuare e focalizzare procedure utili a consentire una corretta valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure di prevenzione da adottare per la tutela della salute, in linea rispetto alla normativa più recente.

Cosa sono le FAV
Sotto la denominazione di FAV è ricompreso un ampio sottogruppo di fibre inorganiche che, con la messa al bando dell’amianto, hanno assunto, per le loro caratteristiche di isolamento termico e acustico, una rilevantissima importanza commerciale, con un largo impiego in svariati settori produttivi, in particolare nei settori dell’edilizia, del tessile e dei prodotti plastici.
Le caratteristiche di isolamento delle FAV risultano particolarmente utili per assicurare importanti risparmi energetici, che possono raggiungere ed anche superare il 70% nel settore dell’edilizia, settore in cui si verifica il maggior consumo di energia per riscaldare o per climatizzare gli ambienti (pari a circa il 40% del consumo totale di energia), superiore a quello stimato nell’ambito dei trasporti o industriale. L’alto livello di diffusione e utilizzo delle FAV impone, a tutela della salute della popolazione e dei lavoratori, ogni approfondimento utile sulle conoscenze scientifiche più aggiornate relative ai rischi legati alla esposizione a fibre artificiali vetrose, per individuare le necessarie misure di prevenzione da adottare e le corrette modalità di impiego, uso e manutenzione da rispettare.

Per saperne di più

Suggeriamo sull’argomento anche l’articolo di D. Terradura (Ambiente&Sicurezza sul Lavoro 7/2013) riportato su InSic (et alt.) in cui venivano dati spunti preziosi per integrare le diverse fonti normative al fine di effettuare la valutazione del rischio da esposizione a queste particolari fibre, diffuse soprattutto nel settore industriale.

Riferimenti normativi:
CONFERENZA STATO-REGIONI DEL 25.03.2015
Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131.
Intesa sulle Linee guida per l’applicazione della normativa inerente i rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute alle fibre artificiali vetrose (FAV)

Redazione InSic

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