G7 Lavoro occupazione

G7 Lavoro-Occupazione: un Piano d’Azione per l’Intelligenza Artificiale sul lavoro

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Mercati del lavoro resilienti, competenze flessibili e inclusivi ma soprattutto uno sviluppo e un uso umano-centrico dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.

Sono questi i temi che riempiranno l’agenda del G7-Lavoro, in vista a Cagliari dall’11 al 13 settembre. Oltre ai ministri del Lavoro e dell’Occupazione del G7, ci saranno il Commissario europeo per il Lavoro e i Diritti sociali, il Direttore generale dell’OIL, il Direttore per l’Occupazione, il Lavoro e gli Affari sociali dell’OCSE e i rappresentanti di Business 7 e Labour 7, così come i rappresentanti di Civil 7, Women 7 e Youth 7.

  • In che modo si parlerà di intelligenza artificiale?

G7 Lavoro: di cosa si parlerà? I temi

Oltre all’intelligenza artificiale ed alle sue applicazioni nel mondo del lavoro, si parlerà anche di sviluppo di mercati del lavoro inclusivi per le persone con disabilità, la rimozione degli ostacoli che le donne incontrano nell’entrare, permanere e progredire nel mercato del lavoro. E ancora, la riduzione del divario salariale e occupazionale di genere, come affrontare violenza e molestie di genere nel mondo del lavoro e promuovere un migliore equilibrio vita-lavoro per tutti i lavoratori e ambienti sicuri e salutari di lavoro.

Inoltre, le sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione sul lavoro.

G7 Lavoro: un Piano d’azione per l’IA nel mondo del lavoro

Al G7 si parlerà dunque di come trarre il massimo vantaggio dalle opportunità che offre l’IA, conciliando lo sviluppo tecnologico con la tutela dei diritti del lavoro e riducendo al minimo i possibili rischi per il mondo del lavoro.

Verrà adottato un Piano d’Azione per l’adozione umano-centrica di una IA sicura, protetta e affidabile nel mondo del lavoro, una visione, quella umano-centrica, ribadita durante l’incontro del G7 di Borgo Egnazia e che segue alla definizione dei principi guida di condotta internazionale per gli sviluppatori di AI, adottati dal G7 Giappone con l’Hiroshima AI Process, inaugurato durante il vertice del G7 in Giappone.

Verso un’IA sicura, protetta e affidabile

Il Piano d’azione per l’IA arriverà a seguito dell’approvazione europea dell’AI-Act, la prima normativa europea volta a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale che detta già i principi fondamentali di tutela e garanzia per tutti i fruitori di prodotti e strumenti di AI.

Il G7 si impegnano dunque in primis, a promuovere un’IA sicura, protetta e affidabile e un approccio inclusivo, centrato sull’uomo, che massimizza la trasformazione digitale che sostiene la crescita economica e lo sviluppo sostenibile benefici e gestisce i rischi, in linea con i valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani.

Trasparenze e responsabilità nella gestione dell’IA a livello internazionale

In secondo luogo, i Paesi del G7 intendono migliorare l’interoperabilità degli approcci alla governance dell’IA e promuovere maggiore certezza, trasparenza e responsabilità, pur riconoscendo che gli approcci e gli strumenti politici possono variare tra i membri del G7.

È dunque, un Piano di azione basato sul rischio all’interno di una più vasta promozione dell’innovazione e di una crescita forte, inclusiva e sostenibile attraverso quadri normativi, condivisione di buone pratiche e consultazioni regolari e soprattutto nella cornice normativa e regolamentare tracciata dall’AI-Act. Si punterà anche ad un coordinamento tra istituti e uffici focalizzati sull’AI ed un Toolkit del G7 per l’intelligenza artificiale.

Formazione innovativa

Per costruire un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo sicura, protetta e affidabile, sarà poi necessaria una formazione innovativa, della mobilità internazionale dei talenti e delle competenze digitali e un apprendimento permanente personalizzato per soddisfare la domanda di forza lavoro qualificata

Lavoro e intelligenza artificiale sul lavoro: i vantaggi per la sicurezza dei lavoratori

L’incontro internazionale del G7 e la declinazione del tema sul mondo del lavoro è stata al centro, quasi un anno fa della “Indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro”, che si concentra in particolare sugli impatti che l’intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro che abbiamo ampiamente analizzato.

In particolare, il Ministero del Lavoro ha ampiamente riconosciuto alcuni nodi critici dell’automazione: da una parte l’AI potrebbe migliorare le condizioni di lavoro sul fronte dell’abbattimento della gravosità dello sforzo fisico e del miglioramento della progettazione dei sistemi di sicurezza e della rilevazione dei rischi per la sicurezza sul lavoro quale la presenza di sostanze nocive o temperature pericolose nel processo produttivo.

I rischi legati all’Uso dell’AI sul lavoro

D’altra parte, si sottolineò nel Documento i numerosi rischi che possono derivare dall’adozione dell’IA: ad esempio

  • nei processi di selezione a rischio di discriminazione;
  • una forte automazione dei macchinari potrebbe limitare il controllo umano sugli stessi;
  • il rischio di perdita di posti di lavoro, principalmente nei settori a bassa specializzazione, con conseguente necessità di implementare percorsi di formazione per i lavoratori;
  • il rischio di una diseguaglianza economica tra le aziende capaci di investire in IA e quelle (PMI) che potrebbero non avere le risorse per farlo;
  • una possibile dipendenza dalla tecnologia tale da causare blocchi o interruzioni di servizi in caso di malfunzionamento o, addirittura, perdita di competenze umane nel lungo periodo a causa dell’assuefazione all’utilizzo dell’IA

Privacy e dati sulla salute dei lavoratori a rischio con l’AI?

Non manca poi un risvolto negativo legato all’uso indiscriminato dell’AI rispetto alle violazioni della privacy del lavoratore: la Relazione del Ministro sottolineava come la forte automazione potrebbe portare all’uso massiccio di sistemi di rilevazione che potrebbero impattare sul diritto alla riservatezza del lavoratore: l’uso dell’IA consente di raccogliere e impiegare facilmente un numero vastissimo di informazioni, prime tra tutte quelle riferibili a dati sensibili, come ad esempio in materia di salute del lavoratore, il quale potrebbe vedersi discriminato a seguito della elaborazione automatizzata dei dati emersi dalla propria storia clinica.

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it