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Gestione del rischio violenza sul personale sanitario: un caso di successo dall’Ospedale di Careggi, sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro

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Il dibattito intorno ai gravi casi di violenza sul lavoro nei contesti sanitari, aggravatosi durante l’emergenza Covid e oggetto di una nuova normativa a tutela del personale sanitario, è tornato di pressante attualità con la pubblicazione del DL 34/2023, con cui il Governo Meloni ha inasprito le sanzioni previste dal Codice Penale per coloro che operano violenza sul personale sanitario e socio-sanitario e a coloro che svolgono per essi attività di supporto,

Il Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi ha attivato, sin dal 2016, un percorso mirato alla gestione del rischio di atti di violenza a danno del personale. Nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, il Servizio Prevenzione e Protezione, identificando il problema come un elemento di rischio per i lavoratori, ha attivato un percorso mirato alla gestione del rischio di atti di violenza a danno del personale sin dal 2016. 

La metodologia descritta nel testo ha vinto il premio Federsanità-Simeu 2022 “Curare la violenza” nella sezione “PRESA IN CARICO DELL’OPERATORE AGGREDITO.

Ospedale Careggi: gestione violenza su personale sanitario: la metodologia

Il sistema creato garantisce una efficiente gestione del rischio e risulta facilmente esportabile in altre realtà aziendali sia pubbliche che private, ed anche in contesti diversi da quello sanitario.

Prioritariamente ha cercato di identificare un metodo per la rilevazione e l’emersione completa del fenomeno in modo da stabilire i perimetri e la dimensione. L’azione scelta è stata l’installazione di un modulo di segnalazione online sul server aziendale, che offre al segnalante la possibilità di scegliere se fare una segnalazione aperta (in cui non cela i propri dati anagrafici), oppure una segnalazione anonima; in questo secondo caso il soggetto che non vuole rendere nota la propria identità può non inserire i propri dati anagrafici. 

È stato scelto di dare la possibilità al segnalante di rimanere anonimo al fine di far emergere anche quelle situazioni che altrimenti, a causa di comprensibili motivi legati ai rapporti fra colleghi, o al fatto che le conseguenze di tali segnalazioni possono avere rilevanza sia disciplinare che penale, potrebbero rimanere nascoste, limitando così la possibilità da parte dell’azienda di individuare azioni correttive, preventive o di miglioramento.

Come gestire la violenza negli ospedali: la descrizione del contesto ospedaliero dell’ospedale di Careggi

Attraverso l’analisi delle segnalazioni pervenute è stato possibile comprendere quali fossero le strutture, i contesti e le situazioni che espongono maggiormente i lavoratori al rischio. Attraverso l’analisi della casistica le strutture aziendali sono state suddivise e classificate in cinque fasce in base alla probabilità di incidenza del rischio, create adattando alla realtà aziendale i dati disponibili nella letteratura nazionale ed internazionale sul tema.

L’entità dell’impatto è rilevata attraverso una check-list liberamente tratta, ed adattata al contesto aziendale specifico, dalla pubblicazione della Direzione Generale per l’Occupazione gli affari sociali e l’inclusione della Commissione Europea, “Rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro nel settore sanitario − Guida alla prevenzione e alle buone prassi” del Novembre 2010.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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