Il dibattito intorno ai gravi casi di violenza sul lavoro nei contesti sanitari, aggravatosi durante l’emergenza Covid e oggetto di una nuova normativa a tutela del personale sanitario, è tornato di pressante attualità con la pubblicazione del DL 34/2023, con cui il Governo Meloni ha inasprito le sanzioni previste dal Codice Penale per coloro che operano violenza sul personale sanitario e socio-sanitario e a coloro che svolgono per essi attività di supporto,
Il Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi ha attivato, sin dal 2016, un percorso mirato alla gestione del rischio di atti di violenza a danno del personale. Nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, il Servizio Prevenzione e Protezione, identificando il problema come un elemento di rischio per i lavoratori, ha attivato un percorso mirato alla gestione del rischio di atti di violenza a danno del personale sin dal 2016.
La metodologia descritta nel testo ha vinto il premio Federsanità-Simeu 2022 “Curare la violenza” nella sezione “PRESA IN CARICO DELL’OPERATORE AGGREDITO.
- I risultati della sperimentazione sono stati raccolti nell’articolo dalla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro: “Il Sistema di gestione degli atti di violenza a danno del personale: dall’analisi del fenomeno alla creazione del DVR specifico” (Settembre-Ottobre 2022)
Ospedale Careggi: gestione violenza su personale sanitario: la metodologia
Il sistema creato garantisce una efficiente gestione del rischio e risulta facilmente esportabile in altre realtà aziendali sia pubbliche che private, ed anche in contesti diversi da quello sanitario.
Prioritariamente ha cercato di identificare un metodo per la rilevazione e l’emersione completa del fenomeno in modo da stabilire i perimetri e la dimensione. L’azione scelta è stata l’installazione di un modulo di segnalazione online sul server aziendale, che offre al segnalante la possibilità di scegliere se fare una segnalazione aperta (in cui non cela i propri dati anagrafici), oppure una segnalazione anonima; in questo secondo caso il soggetto che non vuole rendere nota la propria identità può non inserire i propri dati anagrafici.
È stato scelto di dare la possibilità al segnalante di rimanere anonimo al fine di far emergere anche quelle situazioni che altrimenti, a causa di comprensibili motivi legati ai rapporti fra colleghi, o al fatto che le conseguenze di tali segnalazioni possono avere rilevanza sia disciplinare che penale, potrebbero rimanere nascoste, limitando così la possibilità da parte dell’azienda di individuare azioni correttive, preventive o di miglioramento.
Come gestire la violenza negli ospedali: la descrizione del contesto ospedaliero dell’ospedale di Careggi
Attraverso l’analisi delle segnalazioni pervenute è stato possibile comprendere quali fossero le strutture, i contesti e le situazioni che espongono maggiormente i lavoratori al rischio. Attraverso l’analisi della casistica le strutture aziendali sono state suddivise e classificate in cinque fasce in base alla probabilità di incidenza del rischio, create adattando alla realtà aziendale i dati disponibili nella letteratura nazionale ed internazionale sul tema.
L’entità dell’impatto è rilevata attraverso una check-list liberamente tratta, ed adattata al contesto aziendale specifico, dalla pubblicazione della Direzione Generale per l’Occupazione gli affari sociali e l’inclusione della Commissione Europea, “Rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro nel settore sanitario − Guida alla prevenzione e alle buone prassi” del Novembre 2010.
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