Guanti antinfortunistici DPI

Tipologie di guanti antinfortunistici: classificazione e normativa di riferimento

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I guanti antinfortunistici rientrano nei dispositivi di protezione individuale DPI per la protezione degli arti superiori e devono essere utilizzati quando il rischio al quale è esposto il lavoratore non può essere scongiurato o ridotto in modo sufficiente da altre misure di prevenzione e protezione generali di tutela.

Categorie e classificazione dei guanti antinfortunistici

La scelta dei guanti antinfortunistici da parte del datore di lavoro è successiva alla valutazione dei rischi effettuata secondo l’art. 15 del D.Lgs. 81/08.

I guanti antinfortunistici sono classificati in relazione ai rischi specifici individuati e scelti, affinché possano proteggere dal rischio individuato.

Ogni tipologia di guanti deve rispondere ai requisiti indicati nella specifica Norma di riferimento.

Nella scelta del tipo di guanti è necessario bilanciare la protezione che deve essere garantita come primo requisito, all’idoneità alla lavorazione da effettuare, per la quale è necessaria la protezione.

Le tipologie dei guanti di protezione DPI

In relazione ai materiali con i quali sono costruiti, si distinguono le seguenti tipologie:

  • guanti protettivi di pelle/cuoio (per la protezione da agenti fisici nei lavori pesanti, ferraioli e carpentieri);
  • guanti protettivi di fibre tessili (per la protezione da agenti fisici);
  • guanti protettivi sintetici (per esempio in lattice di gomma, idonei per protezione elettrica o chimica).
  • guanti protettivi di materiali misti (o compositi, o combinati)

Guanti per la protezione dal rischio meccanico

La norma di riferimento per Ia categoria guanti rischio meccanico è la UNI EN 388 che fissa i requisiti obbligatori e fornisce quelli relativi ai livelli di prestazione.

Sono individuati da un pittogramma seguito da un numero a quattro cifre a cui possono aggiungersi i pittogrammi per il rischio d’impatto ed elettricità statica.

I guanti protettivi contro i rischi meccanici possono essere realizzati con materiali diversi (cuoio, tela, materiali sintetici o una combinazione degli stessi) e con forme e caratteristiche specifiche.

Guanti per la protezione dal rischio chimico e biologico

Per i guanti rischio chimico e i guanti rischio biologico la norma di riferimento che fissa i requisiti prestazionali è la UNI EN 374/1/2/3.

È necessario che i guanti siano resistenti sia alla permeazione che alla penetrazione; in pratica che non si lascino, in alcun modo – ed entro un tempo minimo previsto per ogni specifica prestazione/livello -attraversare degli agenti chimici da cui proteggono.

Se poi vengono svolte operazioni che sollecitano il DPI, essi dovranno possedere adeguate resistenze meccaniche, oltre che chimiche.

Cos’è il Tempo di permeazione?

Nessun guanto possiede una resistenza illimitata all’azione di agenti chimici.

Per questo viene definito il tempo di permeazione (min.) del materiale alla sostanza/preparato del fabbricante che viene indicato nel documento tecnico del DPI come classe.

Il tempo di utilizzo deve essere inferiore a quello di permeazione definito dalla classe.

Sarebbe inoltre buona prassi sostituire il guanto dopo ogni uso intensivo, proprio ad evitare eventuali ed imprevisti contatti con sostanza chimica.

Guanti antinfortunistici di protezione contro il freddo

La norma di riferimento per questa tipologia di guanti protettivi (definiti anche guanti da lavoro termici) è la UNI EN 511.

La protezione termica delle mani si intende contro il freddo trasmesso per convezione o conduzione fino a -50 °C.

Un pittogramma specifico seguito da tre cifre indica tipologia di protezione e livello della stessa.

Guanti per la protezione dal rischio termico

La norma di riferimento per questa tipologia di guanti protettivi (denominati anche guanti anticalore) è la UNI EN 407 che fissa i requisiti e i livelli di protezione dall’esposizione al calore per contatto diretto oppure per diffusione del calore convettivo, radiante o per spruzzi o proiezioni di materiale fuso.

Un pittogramma specifico (è quello con la sola fiamma, da non confondersi con quello utilizzato per indicare i guanti da vigile del fuoco che è quello con VVF e fiamma, norma UNI EN 659) seguito da un numero di sei cifre come riportato nella tabella dove il numero più alto rappresenta la prestazione migliore.

Guanti per la protezione dal rischio elettrico

I guanti di protezione isolanti per lavori sotto tensione devono rispondere ai requisiti indicati nella norma EN 60903.

I guanti proteggono da contatti accidentali con parti in tensione e proteggono anche l’avambraccio.

Trovano impiego nelle cabine elettriche, sale di controllo, quadri di media ed alta potenza.

Periodicamente e prima dell’uso devono essere verificate le condizioni di integrità.

A seconda della tensione massima di utilizzo esistono classi di protezione diverse:

Guanti antinfortunistici di protezione per seghe a catena comandate a mano

La norma di riferimento per i guanti da lavoro che proteggono dal rischio taglio mediante sega a catena è la UNI EN 381.

La norma si riferisce all’utilizzo destroide delle seghe quindi si riferisce alla protezione della mano sinistra, per questo la protezione potrebbe non essere idonea se l’utilizzo della sega fosse da parte di soggetto mancino.

La norma prevede due tipi di protezione:

  • tipo A: guanti a cinque dita con protezione obbligatoria del metacarpo
  • tipo B: guanti o manopole con protezione di tutto il dorso della mano compreso il dorso di tutte le dita, escluso il pollice.

In relazione alla velocità della sega, i guanti sono catalogati in 4 classi di protezione:

Guanti di protezione contro le radiazioni ionizzanti e la contaminazione radioattiva

La norma specifica alla quale devono rispondere i guanti protettivi contro i rischi radiazioni ionizzanti e contaminazione radioattiva è la UNI EN 421.

Inoltre, questa tipologia di guanti deve rispondere anche agli standard fissati dalla norma UNI EN 374.

Questo DPI deve avere le seguenti peculiarità:

  • assorbimento radiazioni. La capacità di assorbimento è garantita da una certa quantità di piombo o metallo equivalente (spessore in mm variabili da 0 a 0,5);
  • resistenza alle criccature da ozono. La resistenza è indicata con un parametro variabile da 1 a 4 (che indica la resistenza all’invecchiamento del materiale se soggetto a radiazione ionizzante);
  • impermeabilità all’acqua o al suo vapore, indicata con un valore che va da 1 a 5.

I guanti antinfortunistici in breve

  1. Quali guanti sono DPI?

    I Guanti DPI per la protezione degli arti superiori sono dispositivi, con determinati requisiti, realizzati per proteggere le mani e/o gli arti superiori dai rischi meccanici, biologici, fisici, chimici.

  2. Cosa significano le cifre riportate sui guanti EN 388?

    Il primo numero indica il livello di resistenza all’abrasione, il secondo la resistenza al taglio-Couptest, il terzo la resistenza allo strappo, il quarto la resistenza alla perforazione, il quinto la resistenza al taglio secondo la EN ISO 13997 (Newton).
    Se il guanto supera anche il nuovo test EN 13594:2015 per la protezione agli urti sulle articolazioni e sulle dita, si aggiunge la lettera “P” dopo le 5 cifre del pittogramma.  

  3. Di cosa si occupa la norma UNI EN ISO 21420:2020 “Guanti di protezione”?

    La norma UNI EN ISO 21420:2020 indica i requisiti generali e i procedimenti di prova per la progettazione e la fabbricazione dei guanti, l’innocuità, la confortevolezza, l’efficienza, la marcatura e le informazioni fornite dal fabbricante, applicabili a tutti i guanti di protezione. Tale norma non tratta le proprietà protettive dei guanti e quindi non è utilizzata da sola, ma esclusivamente in combinazione con la norma specifica appropriata.

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