Il Testo Unico di Sicurezza è davvero applicato? i risultati di una ricerca AIFOS

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In assenza di un monitoraggio “ufficiale” sull’applicazione del Testo Unico di Sicurezza, D.Lgs. n.81/2008, AIFOS ha realizzato un vero e proprio Monitoraggio che ha coinvolto ben 2494 intervistati e costituisce parte del Rapporto AiFOS 2019 presentato il 4 dicembre 2019 a Roma.
A proposito della valutazione dei rischi, secondo l’Associazione esiste ancora una scarsa partecipazione degli attori della sicurezza aziendale. La ricerca AIFOS fornisce dunque una lettura ed una interpretazione sull’andamento complessivo del decreto a 11 anni dall’emanazione, mettendo in luce la sempre più evidente necessità per AIFOS, di adattare l’organizzazione del lavoro alle nuove esigenze non sempre perfettamente prevedibili, anche attraverso “la promozione e il sostegno ad un diffuso sistema di qualificazione delle imprese, anche attraverso lo strumento della certificazione sociale, e di una formazione professionale efficace”.

Il monitoraggio del D.Lgs. 81/2008 realizzato dall’Associazione AiFOS
La presentazione e la pubblicazione del Rapporto AiFOS 2019
I problemi e le carenze della valutazione dei rischi
La funzione e gli obiettivi del monitoraggio del D.Lgs. 81/2008


Capire come è applicata una legge, verificare i problemi degli operatori che devono applicarla, non è solo utile, ma è necessario per avere un quadro realistico dell’efficacia di una norma e comprendere come migliorarla.
Tuttavia, per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, il primo ed unico monitoraggio è stato realizzato diversi anni fa dopo l’entrata in vigore del D. Lgs. 626/94. Un monitoraggio che – promosso dal Coordinamento tecnico delle Regioni, allora presieduto da Marco Masi – aveva permesso di constatare nel 2003, tra le altre cose, le carenze in materia di valutazione dei rischi. Ad oggi è invece ancora assente un monitoraggio istituzionale dell’attuale Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il D.Lgs. 81/2008.

Il monitoraggio del D.Lgs. 81/2008 realizzato dall’Associazione AiFOS

Ad undici anni dalla sua promulgazione qual è la situazione applicativa del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81?
Se sono state più volte segnalate e riscontrate, in questi anni, difficoltà pratiche ed interpretative del D.Lgs. 81/2008, per comprendere la situazione attuale della normativa e fornire utili informazioni per un suo reale miglioramento, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha realizzato un vero e proprio monitoraggio relativo all’applicazione del Testo Unico.
Il monitoraggio ha coinvolto ben 2494 intervistati ed è stato possibile attraverso le risposte fornite a diversi questionari dai principali soggetti della sicurezza: lavoratori, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), Addetti antincendio ed al Primo soccorso, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), Coordinatori CSP/CSE e Formatori.

La presentazione e la pubblicazione del Rapporto AiFOS 2019

La ricerca, che parte dalla realtà quotidianamente vissuta dai soggetti coinvolti e non dalle analisi di esperti e studiosi, costituisce il Rapporto AiFOS 2019. Un Rapporto che è stato pubblicato sui “Quaderni della Sicurezza” ed è stato presentato nel convegno “Monitoraggio D.Lgs. 81/2008. Rapporto Aifos 2019” che si è tenuto il 4 dicembre 2019 a Roma.
Il monitoraggio assume grande rilevanza sia per l’alto numero di soggetti coinvolti, che per le successive analisi, presenti nel Rapporto, delle risposte relative a obblighi e adempimenti previsti dal D. Lgs. 81/2008.
I risultati della ricerca mostrano – come indicato da Rocco Vitale, Presidente di AiFOS – “come siamo lungi dal vedere i soggetti operanti a pieno regime all’interno del quadro normativo”. E le risposte segnalano “in alcuni casi, una buona applicazione della norma”, ma anche che “i punti inevasi sono e restano ancora molti”.

I problemi e le carenze della valutazione dei rischi

Per quanto riguarda i risultati ci soffermiamo brevemente sul tema della valutazione dei rischi, uno dei principali assi portanti di ogni politica e strategia di prevenzione.
Dal monitoraggio si evince che al di là degli RSPP, che per compito hanno proprio quello di contribuire alla valutazione dei rischi, esiste ancora una scarsa partecipazione degli attori della sicurezza aziendale alla valutazione dei rischi.
Riguardo agli RLS solo il 32% viene sempre coinvolto, mentre un altro 30% dichiara di venire coinvolto qualche volta ed il 10% dichiara di non essere mai coinvolto.
Il dato generale racconta poi che il 62% dei lavoratori non è minimamente coinvolto nella valutazione e il 21% dice di esserlo solo qualche volta. Pensando ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato che operano in aziende di grandi dimensioni, si evince che la cosiddetta “partecipazione condivisa” nella valutazione dei rischi, che coinvolge per ora solamente il 17%, deve fare ancora molta strada.

La funzione e gli obiettivi del monitoraggio del D.Lgs. 81/2008

Concludiamo con le parole di Marco Masi, Presidente del Comitato Scientifico AiFOS, che ricorda come la ricerca non si proponga di modificare il D.Lgs. 81/2008, compito che spetta al legislatore, ma di fornire una lettura ed una interpretazione sull’andamento complessivo del decreto, al fine di poterne trarre utili indicazioni per un suo aggiornamento e revisione.
Anche perché “la profonda trasformazione del rapporto tra la produzione, sempre più on demand e sempre meno programmata, ed il mercato appare ormai un fatto strutturale che impone la necessità di adattare l’organizzazione del lavoro alle nuove esigenze non sempre perfettamente prevedibili. Le nuove forme contrattuali, l’ingresso e la rilevanza di nuove categorie di lavoratori, i processi di decentramento ed esternalizzazione di cicli o di interi segmenti produttivi, oltre a richiedere un’opera costante di monitoraggio e nuovi strumenti di analisi e di intervento anche normativo, hanno fatto emergere nuovi condizionamenti dovuti a fattori molteplici e complessi che si aggiungono ai rischi ‘tradizionali’ e ‘conosciuti'”.
In questo senso il miglioramento della normativa in materia di salute e sicurezza, nonché le politiche di emersione e di contrasto al lavoro irregolare ed insicuro, nel binomio legalità e sicurezza, “debbono necessariamente passare attraverso la promozione e il sostegno ad un diffuso sistema di qualificazione delle imprese, anche attraverso lo strumento della certificazione sociale, e di una formazione professionale efficace, quali elementi fondanti e di crescita sostenibile per tutto il nostro Paese”.

Redazione InSic

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