I due operai, secondo quanto riferisce la Fim Cisl, sono caduti mentre stavano intervenendo su un binario sul piano di carica della batteria 9, una di quelle sottoposte ai lavori di risanamento ambientale e non più in attività, quando, ha improvvisamente ceduto la passerella di carpenteria sulla quale i due stavano lavorando. I malcapitati sono precipitati al suolo da una quindicina di metri. Presto verrà interrogato l’operaio ferito per ricostruire le modalità dell’incidente e individuare le responsabilità per l’infortunio.
Si tratta del terzo incidente mortale accaduto dall’ottobre 2012 ad oggi: il primo incidente riguardò un addetto al movimento ferroviario del siderurgico rimasto schiacciato fra due convogli mentre effettuava una manovra di aggancio. Più di recente morì un gruista in servizio nell’area portuale dell’Ilva durante il nubifragio che colpì la città il 28 novembre e che sradicò la cabina dove stava lavorando dal basamento della gru.
L’evento ha sollevato le reazioni preoccupate del mondo istituzionale e dei sindacati: è al momento in corso uno sciopero indetto dai sindacati metalmeccanici di 24 ore presso lo stabilimento.
Il ministro del Lavoro Fornero ha espresso il proprio cordoglio affermando che il ripetersi di questi eventi delittuosi ” ci costringe a riflettere sull’urgenza di iniziative di contrasto a comportamenti non sempre in linea con quanto la legge e il rispetto per la vita umana nei luoghi di lavoro richiedono”. Anche il ministro dello sviluppo economico Passera, incontrando i giornalisti in occasione della firma del contratto istituzionale di sviluppo della nuova linea ferroviaria Messina-Catania-Palermo, si è detto preoccupato per la “frequenza dei gravissimi incidenti che hanno coinvolto l’azienda.
La CGIL non ha mancato di sottolineare la coincidenza fra l’infortunio mortale dell’Ilva e le conclusioni del verdetto d’appello della Thyssen: “Due fatti, gravissimi e inaccettabili, che sono sintomatici della situazione di profondo disagio in cui versano i lavoratori ed il lavoro nel nostro Paese”; sottolinea inoltre la Cgil che “diventa ogni giorno più importante, anche alla luce dei dati di ieri, impegnarsi e impegnare tutte le rappresentanze del lavoro per fermare la strage quotidiana di lavoratrici e lavoratori che perdono la vita nei luoghi di lavoro”.
Significativi gli appunti del comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” protagonista, negli ultimi mesi, di molte proteste sull’Ilva, che ha sottolineato come “A Taranto o si muore per inquinamento o in fabbrica per mancanza di sicurezza” e che “Il luogo dove è avvenuto l’incidente, la batteria 9 della cokeria è da luglio sotto sequestro così come tutta l’area a caldo. Ma nonostante questo provvedimento la batteria in questione, come tutta l’area a caldo, non ha mai smesso di produrre grazie anche alla legge Salva Ilva”.
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