Incidenti stradali con mezzo di trasporto: studio INAIL, focus su incidenti al femminile

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Gli incidenti stradali, secondo dati Inail, sono tra le principali cause di morte anche sul lavoro, dimostrando la particolare pericolosità della strada come luogo di lavoro.
Parte da qui la pubblicazione INAIL “GLI INCIDENTI CON MEZZO DI TRASPORTO” a cura del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, che contiene i singoli contributi dei partecipanti al gruppo di lavoro Istat – Inail che ha avuto l’obiettivo di studiare l’integrazione e la connessione tra gli archivi costituiti nei due Enti, relativamente agli incidenti con mezzo di trasporto.
Estrapoliamo da questo studio anche i dati sul fenomeno infortunistico stradale del 2015 riferiti alle lavoratrici.

Lo studio di partenza
La Monografia riferisce per i dati ad un archivio di dati incidentali integrato Istat – Inail relativo ad un anno di test (2015), scelto come riferimento del progetto di ricerca: “Studi di fattibilità connessi all’accessibilità (Big Data) disponibili in relazione allo sviluppo di information and communications technology (ICT) ?nalizzati a migliorare la caratterizzazione dell’esposizione a rischi ambientali-occupazionali ed all’analisi del fenomeno infortunistico con particolare riguardo alle variabili climatiche – Big Data for environmental epidemiology of population and workers (BEEPER), svolto nell’ambito del Piano di ricerca discrezionale 2016 – 2018”, che ha tra gli obiettivi la messa a punto di metodologie atte a descrivere l’evoluzione temporale e la distribuzione geogra?ca degli infortuni con mezzo di trasporto in itinere e occasione di lavoro, e determinare le principali variabili coinvolte, mediante un’analisi integrata dei dati sugli infortuni stradali di fonte Inail, comparativamente a quelli ottenuti da altri archivi.
I contributi proposti hanno studiato diversi aspetti del fenomeno incidentale quali: le frequenze delle variabili collezionate dai due archivi; le relazioni con la struttura viaria; il raggruppamento degli eventi per tipologie di incidenti; i determinati del fenomeno; l’associazione con il tra?co di telefonia mobile; il rischio per il genere femminile.
Ciascun contributo illustra i materiali, i metodi e i risultati ottenuti nel singolo studio. Si tratta dunque di un compendio di studi che analizzano aspetti diversi del fenomeno incidentale il cui elemento comune è la base di dati utilizzata.

I dati statistici degli infortuni stradali nel 2015
Istat ha rilevato che nel 2015 sono occorsi circa 175.000 incidenti stradali di cui più di tremila con esito mortale. Molti di questi incidenti hanno un’origine lavorativa. L’Inail1, nello stesso anno, ha registrato che delle circa 640.000 denunce di infortunio pervenute, circa 90.000 sono avvenute ‘fuori dell’azienda’ (cioè ‘in occasione di lavoro con mezzo di trasporto coinvoltO o ‘in itinere’). Il dato ‘fuori azienda’ è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione. In particolare, degli incidenti sul lavoro mortali avvenuti nel 2015 (circa 1.200), il 42% (500 circa) è avvenuto con mezzo di trasporto. I dati storici forniti da Inail sugli infortuni con mezzo di trasporto indicano in particolare una prevalenza della modalità di accadimento in itinere rispetto a quella in occasione di lavoro (11% vs 3% l’incidenza sul totale delle denunce) con un contributo principale della gestione assicurativa Inail industria e servizi. Tali dati indicano la necessità di eseguire uno studio approfondito su questa tipologia di fenomeno incidentale allo scopo di individuare i determinanti e orientare le politiche di prevenzione.

Incidenti e uso del cellulare
In uno degli studi si mette in relazione l’incidentalità stradale e l’utilizzo di telefonia mobile.
L’analisi sugli incidenti stradali con modalità di tipo occupazionale (itinere o occasione di lavoro), e sui dati di volume di tra?co telefonico mobile suddiviso per tipologia di servizio, accoppiati nel tempo e nello spazio ad alta risoluzione, ha permesso di determinare l’associazione tra il volume delle connessioni ad Internet e il rischio di incidente stradale. Lo studio ha evidenziato un maggiore rischio di incidente in caso di connessioni Internet per le attività in occasione di lavoro rispetto a quelle in cui le modalità di accadimento sono relative ad incidenti in itinere, ovvero durante il tragitto casa-lavoro e viceversa.
Tale maggiore rischio è probabilmente dovuto al maggior uso del telefono per ragioni di servizio oltre al maggiore tempo di esposizione durante le ore lavorative. Non sono state rilevate modi?cazioni di e?etto per tipologia di mansione (Grande gruppo tari?a), tipologia di attività economica (classi ATECO), tipologia di mezzo coinvolto e fascia oraria. I ricercatori INAIL ritengono che il controllo sull’uso del cellulare durante la guida potrebbe risultare in un bene?cio sulla salute pubblica e sulla sicurezza sul lavoro.

Incidenti e differenze di genere
In Italia gli infortuni sul lavoro in itinere rappresentano per le donne, una rilevante causa di morte. Il viaggio costituisce per le lavoratrici la parte più pericolosa della giornata lavorativa poiché, in molte professioni, il rischio è più elevato di quello degli infortuni in ambiente di lavoro.
Nel quinquennio 2010 – 2014, le denunce all’Inail di infortuni in itinere mortali occorsi alle donne, sono state complessivamente 276, di queste 255 con mezzo di trasporto (92%) e 21 senza il coinvolgimento di un mezzo (8%). Esaminando i soli eventi accertati positivi, tale casistica nel periodo di riferimento ammonta a 213 casi, di cui 205 avvenuti con mezzo di trasporto e 8 senza mezzo.
L’81% sono donne italiane, il 19% donne immigrate, in particolare il 9% dall’Europa orientale. Le donne italiane hanno in media 42 anni mentre le donne immigrate sono più giovani, con 38 anni in media. Il 70% delle donne sono sposate o conviventi, separate/divorziate o vedove nel resto dei casi. Sono single il 21% delle italiane. Per le donne italiane, il 61% ha almeno un ?glio.
Le morti si veri?cano principalmente andando al lavoro (54%), entro un raggio di circa 15 km da casa (55%), per un tempo medio di percorrenza per singola tratta di 30 minuti (78%). La strada in cui si veri?ca il decesso è risultata extraurbana nel 71% dei casi. Il 40% degli infortuni mortali si è veri?cato nelle prime ore della giornata (compatibilmente con l’andare al lavoro e il rientro dal turno notturno), tra le 4 e le 9 del mattino ed in particolare il 14% tra le 7 e le 8, orario di punta per chi si reca al lavoro. L’infortunio è avvenuto quando la luminosità era scarsa nel 29% dei casi e il meteo avverso nel 43% dei casi. La scarsa luminosità e il meteo avverso insieme erano presenti nel 12% di tutti gli infortuni mortali I mesi più rischiosi per le donne sembrano essere gli ultimi dell’anno, in particolare il trimestre ottobre-dicembre, probabilmente a causa delle condizioni climatiche (meteo e ore di luce) e del manto stradale. I giorni più a rischio sono i primi tre della settimana (55%), in particolare il mercoledì, mentre si registra un calo la domenica. L’analisi ha evidenziato che Il 61% dei casi analizzati è accaduto nel Nord Italia, in particolare il 34% nel Nord-Est e il 27% nel Nord-Ovest. A livello regionale si distinguono: l’Emilia Romagna (20%), la Lombardia (17%), Toscana e Piemonte entrambe col 9% di casi. Più contenuto il numero di decessi in quasi tutte le regioni del Sud (13%).
Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, i risultati mostrano che in oltre la metà dei casi (52%) la donna ha causato l’incidente, mentre nel 44% dei casi lo ha subito. Approfondendo le dinamiche dell’infortunio mortale si evince che a essere letali sono gli ‘scontri’ in oltre 6 eventi su 10, in particolare lo scontro frontale interessa il 45% dei casi e quello laterale il 16%. Non vanno trascurate le ‘uscite di strada’ (22%) sia in rettilineo che in prossimità di curve. Analizzando le cause dell’incidente, le concause e le aggravanti per le conseguenze del medesimo (ove desumibili dalla documentazione), si è osservato che la principale causa di infortunio risulta la perdita di controllo personale o altrui (60%) che nel caso di scontro frontale incide nel 65% dei decessi e di ben il 74% nelle uscite di strada. Da non trascurare il mancato uso della cintura di sicurezza (4%), il non rispetto della distanza di sicurezza (3%), comportamenti peraltro sanzionati dal codice della strada.

Redazione InSic

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