Il Protocollo, che ha durata di 18 mesi, intende riproporre in maniera formalizzata alcune iniziative di sicurezza relative al settore del lavoro portuale, per dare una linea di continuità con quanto realizzato in un precedente accordo di collaborazione del 2007. La presenza nel Porto di Genova di altri rilevanti settori lavorativi,oltre a quelli già regolati, ha imposto di rafforzare anche questi ulteriori distretti. Pertanto il Protocollo regola diversi settori d’attività:
a)settore delle navi italiane che scalano il Porto di Genova: in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi del Testo unico di Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) della completa attuazione del D.Lgs. n. 271/99 e dell’entrata in vigore della ratifica della Convenzione MLC 2006, la vigilanza sulla tutela della salute, igiene e sicurezza dei lavoratori marittimi a bordo di navi mercantili nazionali che scalano il porto di Genova, continua ad essere assicurata ai sensi della legge n. 1045/39 e svolta dalla Commissione locale per l’igiene degli equipaggi che provvede ad atti ispettivi a cadenza semestrale, la cui attività viene descritta nel Protocollo.
b) settore delle riparazioni navali:
i firmatari metteranno in campo strumenti di informazione mirata sui rischi delle aree operative verso i lavoratori delle imprese appaltatrici, anche in considerazione delle diverse provenienze linguistiche, e interventi di razionalizzazione e miglioramento della sicurezza connessa alla complessa viabilità delle aree. Fra gli interventi anche nel settore della gestione delle emergenze, in si punta alla facilitazione dei mezzi di soccorso, anche attraverso la definizione di protocolli ad hoc di comunicazione. Viene poi ripresa la campagna mirata contro il rischio di “caduta in mare” che coinvolge i soggetti disponenti di banchina a verificare le misure di prevenzione necessarie e delle parti pubbliche nell’azione di verifica e controllo sul campo. Infine, si intende completare e rinnovare, a distanza di 5 anni dal primo momento formativo previsto dal Protocollo prefettizio 2007-2010, l’intervento di formazione/aggiornamento dei rappresentanti dei lavoratori aziendali e di sito.
A supporto delle attività verrà poi sviluppata un’azione di promozione della responsabilità sociale delle imprese sui temi della salute e sicurezza del lavoro, già ricompresa nel precedente Protocollo 2007/10, mirata, in particolare, all’adesione a codici etici e sistemi di gestione della salute e sicurezza da parte delle imprese portuali e marittime, come previsto nell’ambito del d. Igs, n. 81/2008 e della legge regionale n. 30/2007.
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