Il settore Navigazione Inail in collaborazione col ministero dei Trasporti ha presentato una ricerca sugli infortuni in mare dal titolo: “Le cadute dall’alto per l attività di lavoro marittimo: studio della casistica nosologica ed ipotesi di interventi preventivi”. La ricerca analizza il quadro normativo vigente per poi concentrarsi sui dati degli infortuni marittimi. Indagandone le cause e le conseguenze.
Le cause incidentali riferiscono in parte alle caratteristiche strutturali della nave e, in parte, alle specifiche attività svolte a bordo: l’analisi prende in considerazione anche le navi per il trasporto passeggeri spesso piene di scale bagnate, fra le principali cause di infortunio.
Gli infortuni più frequenti riguardano infatti, nel 50% dei casi, scivolamenti e cadute in piano e dall’alto (nel 40% dei casi). Spesso da questi infortuni deriva l’inabilità permanente del lavoratore (nel 53% dei casi l’incidente è senza postumi mentre nel 24% dei casi i postumi sono di modesta gravità).
Mentre la pubblicazione Inail fornisce un quadro di riferimento per la situazione nazionale, a livello europeo in materia di prevenzione, si segnala come si sta passando dall’approccio della cosiddetta “valutazione del rischio“ (Risk Assessment) a quella della “gestione del rischio” (Risk Management). Agli Stati membri è stato quindi chiesto di adottare tutte le misure necessarie per poter svolgere le ispezioni, mettendo a disposizione delle autorità competenti ispettori qualificati.
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