I contenuti delle Proposte della Commissione consultiva
La Commissione consultiva ha inteso valorizzare la diffusione della cultura della salute e sicurezza nel lavoro, la promozione e diffusione dei comportamenti sicuri, il miglioramento della vigilanza, il sostegno alla efficacia delle attività di prevenzione, il miglioramento della tutela degli esposti ed ex esposti all’amianto. Il documento verrà sottoposto alle valutazioni del Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive di cui all’articolo 5 del d.lgs. n. 81/2008 e, quindi, ai Ministri competenti. Richiede l’avvio di un meccanismo di pianificazione periodica delle attività strategiche tale da consentire lo svolgimento di una azione di indirizzo e coordinamento delle iniziative promozionali in tema di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in un arco temporale predeterminato. All’esito il Comitato di cui all’articolo 5 del Testo Unico potrebbe, infine, approvare il testo della strategia, da proporre al Governo e al Parlamento perché venga condivisa in sede politica e, quindi, venga adottata come strategia nazionale per la salute e sicurezza per il triennio di riferimento, mediante intesa in Conferenza Stato-Regioni.Analisi e Commento
Sul numero di Giugno 2013 della rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro, un articolo della Dott.ssa Gabriella Galli ha commentato in anteprima il nuovo documento della Commissione. La Dottoressa ha ricordato che l’iniziativa della Commissione consultiva colma una lacuna, più volte evidenziata a livello nazionale e comunitario: la mancanza di una formalizzazione della Strategia nazionale in materia di salute e sicurezza in attuazione della relativa Strategia comunitaria. Il confronto su questo documento è stato molto acceso e “rende in realtà giustizia ad un operato quanto mai ricco ed articolato svolto dalle diverse componenti istituzionali nazionali e locali e dalle stesse parti sociali. Attività che, non essendo parte di un quadro pianificato e condiviso di iniziative, risultano per lo più non conosciute e sicuramente sottovalutate”.Attività di vigilanza e monitoraggio
Di particolare interesse l’Allegato n. 3 al testo dal titolo “Indicazioni ai Comitati regionali di coordinamento per la definizione della programmazione per l’anno 2013 delle attività di vigilanza ai fini del loro coordinamento”,un documento di estrema rilevanza che dà le indicazioni per la pianificazione coordinata degli interventi e il monitoraggio delle attività di vigilanza. Con riferimento a tale attività vengono inoltre forniti i criteri, la tempistica, le priorità e gli obiettivi per attuarla. Quindi un documento che attesta in pieno un esercizio attivo delle funzioni di indirizzo attribuite dal D.Lgs. 81/2008 al Comitato di cui all’art. 5.
Infortuni e malattie professionali: le priorità
Fra le priorità, ed i settori e ambiti particolari sui quali concentrare l’attività di vigilanza, il documento indica il
-settore edilizia – con particolare riguardo ai cantieri per la bonifica dell’amianto;
-settore agricoltura;
-settore ferroviario (per il quale risulta necessario programmare attività di vigilanza coordinata, in forma il più possibile congiunta).
Nell’ambito delle azioni atte a favorire la riduzione delle malattie professionali sono da considerare prioritari gli interventi di vigilanza utili a prevenire:
-le patologie muscoloscheletriche
-le neoplasie professionali
Obiettivi della Commissione consultiva
L’obiettivo che la Commissione consultiva intende assicurare in ambito regionale, è:
la soglia dell’80% di interventi di vigilanza effettuati in modo coordinato tra tutti i soggetti che operano sul territorio,
con una percentuale ricompresa tra il 3% e il 5 % di interventi di vigilanza effettuati in maniera collegiale contemporanea da più soggetti, in particolare nei settori dell’ edilizia e dell’ agricoltura.
Attuazione del SINP
La Commissione nel documento ricorda la necessità della completa attuazione del provvedimento di regolamentazione del SINP sottolineando come già dal 2002 sono utilizzati una parte rilevante degli strumenti per mezzo dei quali opererà il Sistema in oggetto, grazie al progetto sviluppato da Inail (ex Ispesl) e Regioni denominato “Nuovi Flussi Informativi” ( si fa riferimento inoltre ai dati del Sistema di rilevazione dell’attività dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle ASL, ai Registri dei tumori di origine professionale, al Sistema nazionale di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi e al Sistema di sorveglianza delle malattie professionali Malprof).
Monitoraggio delle procedure standardizzate
Infine con riferimento alla promozione e diffusione dei comportamenti sicuri, oltre citare la campagna sulle malattie professionali, in corso di svolgimento, il documento della Commissione evidenzia la necessità di realizzare “un’attenta valutazione – con conseguente monitoraggio – dell’applicazione delle procedure standardizzate di valutazione del rischio, sia per valutarne l’efficacia sia per procedere alla loro implementazione”. Viene qui ribadito l’impegno richiesto dal Ministero all’Inail (formulato al momento dell’approvazione delle procedure standardizzate e su richiesta delle parti sociali) di mettere a disposizione degli operatori strumenti di ausilio moderni e semplici per una corretta predisposizione di documenti di valutazione dei rischi coerenti con la normativa vigente, per specifici rischi e per particolari settori.
Allegati
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