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Infortuni sul lavoro: un commento ai Dati INAIL del 1° semestre 2024

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L’Istituto Informa, nell’esercizio della propria funzione di monitoraggio e analisi dei dati relativi agli infortuni sul lavoro, ha effettuato un’accurata valutazione dei dati pubblicati mensilmente dall’INAIL, con riferimento al primo semestre del 2024.

 Dai risultati di tale indagine emerge un quadro preoccupante, caratterizzato da un significativo incremento degli incidenti sul lavoro rispetto all’anno precedente, sottolineando l’impellente necessità di interventi mirati per migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Infortuni sul lavoro: l’analisi dei dati regionali del primo semestre 2024

Nel periodo gennaio-giugno 2024, il numero di decessi sul lavoro ha subito variazioni rilevanti in diverse regioni italiane; in Abruzzo si è registrata una diminuzione del 21% dei decessi, passando da 14 nel 2023 a 11 nel 2024, evidenziando un miglioramento nelle misure di sicurezza adottate. Tuttavia, tale dato positivo non deve far distogliere l’attenzione dalle Regioni in cui il trend è contrario. La Calabria, ad esempio, ha visto un incremento del 33% dei decessi, con un aumento da 9 a 12; in Campania si è verificato un incremento del 5%, passando da 40 a 42 decessi, evidenziando la necessità di adottare misure più efficaci e stringenti per migliorare la sicurezza sul lavoro.

Infortuni mortali, non ci sono miglioramenti

L’analisi degli infortuni non mortali fornisce ulteriori spunti di riflessione. In Abruzzo il numero di infortuni è diminuito del 4,8%, passando da 6064 nel 2023 a 5773 nel 2024, mentre la Basilicata ha mantenuto un numero invariato di infortuni, con 2022 casi in entrambi gli anni, suggerendo una stabilità che, sebbene positiva, non può essere considerata un successo senza ulteriori miglioramenti. In Calabria si è registrata una leggera diminuzione dello 0,07%, mentre in Campania il numero di infortuni è rimasto pressoché invariato, con una diminuzione dello 0,02%.

Morti sul lavoro: il settore costruzioni resta il più colpito

L’analisi settoriale evidenzia che il settore delle Costruzioni continua a essere il più colpito, con un numero elevato di decessi registrati. Questo dato sottolinea la necessità di implementare misure di sicurezza più rigorose e interventi formativi specifici per gli operatori di questo settore, che rimane altamente vulnerabile. Anche le Attività Manifatturiere, i Trasporti e il Magazzinaggio, nonché il Commercio, mostrano dati preoccupanti, indicando che i protocolli di sicurezza attuali potrebbero non essere sufficienti e necessitano di una revisione e potenziamento.

Denunce di infortunio e differenze di genere

Per quanto concerne le denunce di infortunio, si riscontra una prevalenza di incidenti tra gli uomini rispetto alle donne, dato coerente con le tendenze storiche; tale situazione evidenzia come le politiche di sicurezza debbano tenere sempre più conto delle differenze di genere per sviluppare interventi più mirati ed efficaci.

Lavoratori stranieri, rischio di infortunio mortale superiore agli italiani

Un ulteriore elemento critico emerso dall’analisi riguarda i lavoratori stranieri, che presentano un rischio di morte sul lavoro significativamente più elevato rispetto ai lavoratori italiani (quasi il triplo, con 34,1 morti ogni milione di occupati contro i 13,3 degli italiani). Tale dato sottolinea l’urgenza di interventi specifici volti a migliorare la sicurezza dei lavoratori stranieri, i quali spesso operano in condizioni più precarie, e la necessità di adottare misure che garantiscano le medesime garanzie contrattuali e di sicurezza a tutti i lavoratori.

In quali Regioni i maggiori infortuni?

Nel primo semestre del 2024 la distribuzione geografica relativa all’incidenza infortunistica rileva che la Campania, l’Emilia – Romagna, il Trentino-Alto Adige, la Sicilia, l’Umbria e la Valle d’Aosta rappresentano le zone con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale, mentre le regioni con minore incidenza risultano essere il Friuli Venezia Giulia, le Marche, il Molise, la Sardegna e il Veneto.

Si riporta di seguito un’analisi dettagliata dei dati raccolti dai rapporti mensili dell’INAIL:

DENUNCE DI INFORTUNIO
 REGIONE20232024DELTA
Abruzzo60645773-4,80%
Basilicata202220220,00%
Calabria42064203-0,07%
Campania1078810786-0,02%
Emilia-Romagna3855338540-0,03%
Friuli-Venezia Giulia80008005+0,06%
Lazio 2051820513-0,02%
Liguria97259727+0,02%
Lombardia5679056787-0,01%
Marche83668369+0,04%
Molise 873872-0,11%
Piemonte2200822013+0,02%
Puglia 1358413582-0,01%
Sardegna57775775-0,03%
Sicilia 1280812793-0,12%
Toscana2338023377-0,01%
Trentino-Alto Adige1096510959-0,05%
Umbria52225228+0,11%
Valle d’Aosta696694-0,29%
Veneto3587035884+0,04%
TOTALE296215295902-0,11%
Tabella 1 – Denunce di infortunio 1° Semestre 2024
INFORTUNI MORTALI
 REGIONE 2023 2024DELTA
Abruzzo 14 11-21%
Basilicata 4 40%
Calabria 9 12+33%
Campania 40 42+5%
Emilia-Romagna 34 47+38%
Friuli-Venezia Giulia 13 8-38%
Lazio  47 52+11%
Liguria  12 10-17%
Lombardia 83 86+4%
Marche  10 7-30%
Molise  0 1+100%
Piemonte 34 29-15%
Puglia  26 28+8%
Sardegna 8 10+25%
Sicilia  26 41+58%
Toscana 21 24+14%
Trentino-Alto Adige 12 18+50%
Umbria  14 8-43%
Valle d’Aosta 1 3+200%
Veneto  42 28-33%
TOTALE450469+4,22%
Tabella 2 – Denunce di infortunio mortale 1° Semestre 2024
TOTALE denunce di infortunio mortale450469+4,22%
INFORTUNI IN ITINERE104105+0,96%
DURANTE IL LAVORO346364+5,20

Più infortuni sul luogo di lavoro che in itinere

Esaminando i dati descritti nella Tabella 1 e nella Tabella 2, emerge una differenza rilevante tra gli infortuni mortali in itinere e quelli avvenuti sul luogo di lavoro. I dati mostrano che nel primo semestre del 2024 il numero di decessi in occasione di lavoro (sul luogo di lavoro) è significativamente più alto rispetto ai decessi in itinere (durante il tragitto casa-lavoro). Ad esempio, in Abruzzo, degli 11 decessi totali registrati, la maggior parte si è verificata sul luogo di lavoro, mentre una parte minore durante il tragitto, e il trend è confermato anche in altre regioni come la Campania e la Calabria. Questi dati suggeriscono che, sebbene gli incidenti in itinere rappresentino una preoccupazione costante, gli incidenti mortali che avvengono sul luogo di lavoro continuano a essere predominanti e richiedono un’attenzione particolare per migliorare le condizioni di sicurezza direttamente nei luoghi di lavoro.

L’Istituto Informa evidenzia l’urgente necessità di adottare interventi mirati per migliorare la sicurezza sul lavoro. È indispensabile che le autorità competenti e le Aziende implementino misure efficaci per prevenire ulteriori incidenti e promuovano una cultura della sicurezza più forte e consapevole. Continueremo a monitorare attentamente la situazione e a fornire raccomandazioni basate su dati e analisi accurati, con l’obiettivo di contribuire a rendere i luoghi di lavoro più sicuri per tutti i lavoratori.

Come contattare l’Istituto Informa – sezione Consulenza?

Daniele Marmigi è Direttore Tecnico dell’Istituto Informa, ente fra i leader della formazione certificata in salute e sicurezza.

Per avere maggiori dettagli ed una consulenza sugli adempimenti previsti dal Testo Unico di Sicurezza, scrivete alla Divisione Consulenze: consulenze@istitutoinforma.it

Chi è Daniele Marmigi?

Daniele Marmigi è un autorevole esperto nel campo della salute e sicurezza a livello nazionale, con un’esperienza che si estende per oltre due decenni nel settore HSE. La sua carriera vede incarichi di spicco quali Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) di Grandi Imprese nel privato (quali H&M, PARFOIS, PAR-TEC S.p.A., GEKO S.p.A.) e Pubbliche Amministrazioni (Corte dei Conti, Unione dei Comuni delle Valli Joniche), QHSE Manager e Data Protection Officer (DPO).
Marmigi è HSE Manager certificato secondo la Norma UNI 11720:2018, RSPP, Lead Auditor secondo le norme UNI EN ISO 19011:2018, UNI EN ISO 17021-1:2015, UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015, UNI ISO 45001:2018, Data Protection Officer (DPO) certificato, Project Manager certificato.

Redazione InSic

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