A seguito del drammatico infortunio edilizio avvenuto nel cantiere di Firenze, il Governo ha annunciato nuove misure d’inasprimento delle sanzioni e di aumento dei controlli, piuttosto che di efficacia delle ispezioni ad opera di professionisti qualificati.
Immediate le reazioni della Commissione di albo nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TPALL), dell’Associazione Tecnico Scientifica UNPISI e le manifestazioni di solidarietà giunte dalle rappresentanze studentesche.
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Crollo di Firenze: la posizione dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TPALL)
La Commissione d’albo nazionale TPALL, recentemente inserita nel tavolo tecnico, coordinato dal Direttore generale della Direzione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, Gennaro Gaddi, ha espresso nell’ultima riunione del 12 luglio 2023 la posizione della Federazione nazionale, manifestando la disponibilità a fornire un sostegno e una collaborazione fattiva.
In particolare il Vicepresidente Diego Catania ha evidenziato che «il tema della prevenzione e della sicurezza è da ritenersi un bene e un investimento irrinunciabile per il Paese. Uno Stato che fa prevenzione è uno Stato che difende e protegge i cittadini e i lavoratori nelle loro attività. È questo che ci aspettiamo da questo Dicastero».
Gli spunti della Federazione Nazionale Ordini TSRM PSTRP
In occasione del tavolo è stato evidenziato che l’impegno della Federazione Nazionale Ordini TSRM PSTRP sarà proattivo e collaborativo, come il sostegno da parte di tutte le professionalità interessate. “L’impegno quotidiano dei nostri oltre 11.000 TPALL fa sicuramente la differenza nella prevenzione e sicurezza sul lavoro, così come il contributo di tutte le altre professioni sanitarie delle nostre tre aree: tecnica, della riabilitazione e della prevenzione”, ha aggiunto il Vicepresidente.
Inoltre, Maurizio Di Giusto ha evidenziato che oltre alle attività consulenziali svolte dai TPALL nel settore privato, “il sistema dei controlli nelle aziende sanitarie è svolto dai Tecnici della prevenzione e per questo motivo, abbiamo una conoscenza approfondita delle criticità legate alla salute e alla sicurezza (…)
La cultura della prevenzione – ha continuato Di Giusto – deve, attraverso interventi normativi sistemici, andare oltre la logica di inasprimento delle sanzioni e ricercare quelli che possono essere appropriati strumenti di supporto professionale, sostegno economico e di auto-aiuto, che trasformino quella voce di costo in una opportunità, dato che investire in sicurezza e salute può rappresentare lo stesso valore del reddito d’impresa”.
La riunione di luglio è stata la prima a cui la Federazione è stata invitata, e considerato il tempo intercorso, sarebbe auspicabile una maggiore collaborazione istituzionale attraverso un tavolo permanente strutturato (con un cronoprogramma degli incontri, magari calendarizzato per priorità e suddiviso per specifiche tematiche).
Nonostante si debba registrare una “freddezza” del Ministero del Lavoro verso le rappresentanze dei professionisti sanitari, tuttavia possiamo affermare che, tale “inerzia”, non è presente nella cittadinanza, ed il dibattito emerso dopo il tragico evento di Firenze lo testimonia ampliamente.
A distanza di 2 settimane dall’infortunio mortale, l’intera opinione pubblica ha dimostrato molto interesse, con un incremento dei programmi audiovisivi e dei post pubblicati in materia, ed è esemplificativa l’elevata diffusione che ha avuto il richiamo alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro pubblicato sul sito della Federazione.
UNPISI: basta morti sul lavoro, investiamo sulla prevenzione!
Immediato anche l’appello del Presidente dell’Associazione Tecnico Scientifica UNPISI Giovanni Rossi, che nel Comunicato stampa afferma:
“Da anni, la nostra associazione, che rappresenta la figura professionale del Tecnico della Prevenzione, si batte per una cultura della sicurezza sul lavoro, basata su una solida cultura della prevenzione e su controlli rigorosi. Purtroppo, come dimostra la drammatica attualità, le nostre richieste rimangono inascoltate e si continua a parlare di sicurezza solo dopo che si sono verificate tragedie, quando ormai è troppo tardi.
È inaccettabile che nel 2024 si continui a morire sul lavoro! È necessario un cambio di rotta.
Come cambiare rotta in materia di sicurezza?
- Investire sulla prevenzione: non si tratta di una spesa, ma di un investimento sulla vita delle persone e sulla salute del nostro sistema economico.
- Assumere più Tecnici della Prevenzione: la figura del Tecnico della Prevenzione è fondamentale per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Purtroppo, i tagli alla sanità hanno ridotto drasticamente il numero di queste figure professionali nelle ASL e non solo, con gravi conseguenze sulla sicurezza.
- Formazione: è fondamentale formare adeguatamente i lavoratori sui rischi specifici del loro lavoro e sulle corrette procedure da seguire per evitarli.
L’UNPISI Tecnici della Prevenzione si impegna a continuare la sua battaglia per la sicurezza sul lavoro, ed invita tutte le istituzioni e le parti sociali a fare la propria parte per evitare che queste tragedie si ripetano”.
Il Comunicato di solidarietà studentesco
Inoltre, in questi giorni, ho particolarmente apprezzato il Comunicato di solidarietà delle rappresentanze studentesche dei corsi di laurea in Tecniche della prevenzione degli atenei di Palermo, Messina e Catania, e poiché lo ritengo un valore aggiunto in termini di consapevolezza e maturità delle giovani generazioni, lo riporto di seguito in forma integrale.
“Purtroppo, nella giornata di venerdì 16 febbraio 2024, a Firenze, si è verificato l’ennesimo incidente sul luogo di lavoro, con il triste bilancio di 4 operai, più un quinto ancora disperso.
A nome di tutti gli studenti e le studentesse dei corsi di Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro di Palermo, Messina e Catania, desideriamo esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime del tragico crollo avvenuto nel cantiere di Firenze. Ci stringiamo al dolore delle famiglie, che mai avrebbero immaginato di perdere i loro cari in queste tragiche circostanze.
Ogni giorno nel nostro Paese, molti lavoratori subiscono gravi infortuni o perdono addirittura la vita sul posto di lavoro. La gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro è un tema cruciale che dovrebbe stare a cuore non solo ai lavoratori più esposti al rischio, ma soprattutto ai loro responsabili e datori di lavoro.
Ci teniamo inoltre a sottolineare quanto sia importante che i luoghi di lavoro siano sicuri.
Affinché la sicurezza nei luoghi di lavoro sia effettivamente garantita, è necessario investire sulla prevenzione. Sono necessari controlli più frequenti, professionisti adeguatamente formati e aggiornati e una migliore organizzazione del lavoro e dei lavoratori.
È essenziale sensibilizzare tutti, compresi i dirigenti aziendali, i mezzi di comunicazione e la classe politica, sul tema della sicurezza sul lavoro e non trattarlo come notizia soltanto quando si verificano tragici eventi che finiscono in prima pagina. I dati statistici sono inequivocabili: ogni giorno in Italia perdono la vita 4 persone a causa di incidenti.
Per l’appunto, auspichiamo che le istituzioni e la normativa si orientino sempre più verso un investimento significativo nella prevenzione degli incidenti sul lavoro e nell’assicurare che coloro che operano nel settore abbiano una solida formazione culturale riguardante la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Speriamo che le proposte e le richieste elaborate dalle Commissioni di albo dei TPALL dei 59 Ordini TSRM e PSTRP, presenti su tutto il territorio nazionale, possano trovare condivisione e attenzione”.
Chi sono gli studenti firmatari
Il Comunicato di solidarietà in parola è stato elaborato e sottoscritto da alcuni rappresentanti degli atenei siciliani, a cui va riconosciuta la proattività e lo spirito di collaborazione nel condividere un obiettivo per sviluppare un’azione (lodevole) congiunta.
Si riportano di seguito, in ordine alfabetico, i laureandi TPALL firmatari.
- Celi Francesco Paolo, rappresentate degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento di Scienze Biomediche ed in seno alla Struttura Interdipartimentale di Raccordo (S.I.R.) Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Messina;
- Destro Impiccia Ludovica, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Corso di Laurea TPALL dell’Università degli Studi di Messina;
- Ferrante Sofia, referente della comunità studentesca afferente al Corso di Laurea TPALL dell’Università degli Studi di Palermo;
- La Malfa Daniele Pio, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento di Scienze Biomediche ed in seno al Consiglio di Corso di Laurea TPALL dell’Università di Messina;
- Marsala Dafne, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Corso di Laurea TPALL dell’Università degli Studi di Palermo;
- Quartararo Corrado, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Corso TPALL dell’Università, al Consiglio di Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale ed alla Consulta d’Ateneo dell’Università degli Studi di Catania;
- Russo Eliana, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Corso di Laurea TPALL dell’Università degli Studi di Catania;
- Surace Martina, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Messina;
- Valguarnera Giulia, Rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Corso di Laurea TPALL dell’Università degli Studi di Palermo.
L’informativa del Ministero del Lavoro
Il Ministero del Lavoro ha recentemente annunciato un nuovo pacchetto di norme per il contrasto al lavoro sommerso, al caporalato e per la tutela della sicurezza nella filiera degli appalti, già descritte in questa testata, a cui sono seguiti alcuni comunicati ed incontri (più o meno accesi) con le parti sociali.
Il 21 febbraio 2024, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ha svolto una informativa al Consiglio dei Ministri in merito alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, soffermandosi sull’attività ispettiva effettuata nel corso del 2023, il recente incremento della consistenza delle forze ispettive e il provvedimento organico per il potenziamento delle tutele in materia previsto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri.
Il Ministro ha illustrato le informazioni attualmente disponibili in merito al grave incidente accaduto a Firenze, sottolineando che per l’accertamento dei fatti è ancora al lavoro la polizia giudiziaria.
Inoltre, il Ministro ha informato il Consiglio sull’attività ispettiva effettuata nel corso del 2023 mettendo in evidenza le criticità emerse, soprattutto nell’ambito delle aziende edili:
- su un totale di 92.658 accessi, 20.755 sono inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, con un incremento di 3.720 ispezioni rispetto all’anno precedente;
- per quanto riguarda gli accessi ispettivi in edilizia, il livello di irregolarità registrato è stato pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media che supera l’85,2% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al superbonus 110%;
- secondo l’ultimo rapporto INAIL, le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%).
Le reazioni delle parti sociali
Nell’ultimo incontro con le parti sociali, avvenuto a Palazzo Chigi il 26 febbraio 2024, i partecipanti hanno apprezzato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo decreto sicurezza del Governo, unitamente all’apertura verso il sindacato per i miglioramenti e le integrazioni che vorrà fornire in materia.
Il leader Cisl Luigi Sbarra ha affermato “In particolare la ministra Calderone ha preannunciato la volontà di rafforzare controlli, ispezioni, assunzioni, sanzioni, investimenti. Sono misure in parte condivisibili, che rispondono ad alcune priorità avanzate dalla Cisl ma che per essere davvero efficaci devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale. Aspettiamo di conoscere nel merito i contenuti del Decreto per una valutazione completa. Pensiamo ad un vero e proprio patto che unisca Governo, Sindacati e Imprese per porre fine a una strage silenziosa che porta via oltre mille vittime ogni anno creando decine di migliaia di infortuni. La Cisl ha indicato la via di un decalogo con cui qualificare questo accordo. Vanno rafforzati controlli e ispezioni sui luoghi di lavoro, bisogna assumere più ispettori, medici del lavoro e tecnici della prevenzione, puntare sulla qualità delle imprese con una patente a punti che stabilisca un rating sociale collegato alle gare pubbliche.
Occorre estendere regole e procedure del Codice degli appalti pubblici anche ai grandi cantieri privati. C’è da fare uno sforzo condiviso sul piano formativo, promuovere ad ogni livello cultura della sicurezza e della legalità, nella consapevolezza che un’azienda più sicura è anche una realtà più innovativa e competitiva. Per questo va fatto un grande investimento sulla prevenzione, le competenze e la comunicazione, anche istituendo la materia nelle scuole dell’obbligo (…)”.
Responsabile Comunicazione per UNPISI – https://unpisi.it/