I dati infortunistici:
Quanto ai dati infortunistici, nell’anno 2015, in Italia, spiega INAIL sono state registrate 636.766 denunce di infortuni; una diminuzione di circa il 4% rispetto all’anno precedente. Di questi, 92.456 (14,5%) hanno interessato lavoratori stranieri: precisamente 24.781 lavoratori UE (-4,55% rispetto al 2014) e 67.675 lavoratori extracomunitari (-2,75% rispetto al 2014). Oltre il 77% degli infortuni ha interessato la gestione industria e servizi, seguita dalla gestione agricoltura con circa il 6%.
Per quanto riguarda l’esito degli infortuni, nel 2015, si segnalano 1.246 denunce di infortunio ad esito mortale, con un incremento di 8,16% rispetto all’anno precedente. Di esse, 193 (circa il 15,5%) hanno interessato lavoratori nati all’estero con un incremento rispetto al 2014 pari a circa 36% (9,52% per lavoratori UE e 26,53% per lavoratori extracomunitari).
Nel biennio 2013 – 2014, relativamente all’andamento infortunistico nei lavoratori stranieri, si è potuto notare un calo del 5,7%, leggermente più alto rispetto a quello registrato per il complesso degli infortuni (4,5%)
Spiega INAIL che l’incidenza infortunistica risulta notevolmente più elevata per i lavoratori stranieri rispetto al complesso, a dimostrazione del fatto che il lavoratore straniero opera in settori particolarmente rischiosi con maggiore attività manuale (costruzioni, trasporto e magazzinaggio, industria dei metalli e agricoltura) nonostante il calo infortunistico registrato nel biennio 2013 – 2014 per i settori ad alta rischiosità.
Le cause degli infortuni, segnala INAIL, sono stostanzialmente le medesime già rilevate in passato ( e valide anche per i lavoratori italiani oltre che per quelli stranieri): perdita di controllo di macchinari ed attrezzature, scivolamento o inciampamento con caduta di persona, movimenti del corpo con o senza sforzo fisico.
Le malattie professionali
Quanto alle malattie professionali, secondo INAIL, risentono di talune problematiche che portano a una sottostima del fenomeno.
Nel 2015 si sono registrate 58.925 denunce di malattie professionali (+2,71 rispetto al 2014); circa il 6% del totale delle denunce ha riguardato lavoratori stranieri. Per quanto riguarda le malattie professionali, dai dati a disposizione del biennio consolidato 2013 – 2014 si osserva un incremento di esse pari a circa l’8,9% nei lavoratori stranieri, passando da 3.254 a 3.544 casi, confermando i dati in crescita degli ultimi anni per il complesso delle malattie professionali. L’agricoltura ha registrato l’incremento più significativo in termini percentuali (37,1%) rispetto all’industria e servizi (7,6%).
La maggiore concentrazione di malattie protocollate nel 2014 si registra al Nord (56% dei casi), a seguire Centro (28,4%) e Mezzogiorno (15,6%); nel 2014 il maggior incremento percentuale rispetto al 2013 si è avuto nel Mezzogiorno (22,2%) e nel Centro (20,6%).
Oltre il 70% delle malattie professionali denunciate sono malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, dovute prevalentemente a sovraccarico biomeccanico e movimenti ripetuti che dimostrano come i lavoratori stranieri sono sottoposti a lavori ad elevata rischiosità.
Dall’analisi delle denunce di malattie professionali (International classification of disease – ICD 10) tra il 2013 e il 2014 emerge un incremento dei disturbi psichici e comportamentali (20,5%), malattie del sistema nervoso (14,9%) e del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (11,1%); invece, risulta un calo delle malattie del sistema respiratorio (-18,2%) e delle malattie del sistema circolatorio (-15,8%).
Riferimenti bibliografici:
Salute e sicurezza in agricoltura. Un’indagine conoscitiva su lavoratori immigrati
(INAIL ed. 2016)
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