In questa pagina riportiamo i principali richiami del Capo dello Stato alla sicurezza sui luoghi di lavoro nelle principali occasioni pubbliche.
Dai messaggi per la Festa del lavoro ai discorsi pronunciati alle Camere o alla Festa della Repubblica alle Giornate per le Vittime sul Lavoro e per tutti gli eventi di cronaca sulle morti bianche che hanno scosso il Paese, tutte le sottolineature del Presidente Mattarella al tema del contrasto alle morti sul lavoro e alla tutela della dignità del lavoratore sul luogo di lavoro.
Nell'articolo
73° Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: Morire sul lavoro uno scandalo inaccettabile
In occasione della 73° Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, il Presidente ha parlato di “intollerabile e dolorosa progressione delle morti” (anche con riferimento alla recente strage di Brandizzo) e “uno scandalo inaccettabile per un Paese civile”. La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona , afferma Mattarella che ribadisce la necessità di un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione
13 settembre 2023: Messaggio del Presidente alla Ministra del lavoro, Calderone
In un messaggio al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, il Presidente Sergio Mattarella, in occasione del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro per 800 ispettori tecnici.
“Lavorare non è morire” afferma il presidente “Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza”.
- Spicca il richiamo alla Costituzione: Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro”.
- Immancabile il riferimento ai terribili fatti di cronaca, (la strage di Brandizzo e non solo) con il monito più forte: “I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro”.
Presenti all’evento Paolo Pennesi, Direttore dell’INL; Mauro Nori, Capo Gabinetto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Gennaro Gaddi, Direttore Generale della D.G. per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Andrea Tardiola, Direttore Generale INAIL; Giovanni Conzo, Procuratore della Repubblica e Renato Pingue, Coordinatore scientifico dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
- Leggi il Messaggio completo della Presidenza della Repubblica
1° maggio 2022: unità di sforzi per la Sicurezza sul lavoro
In occasione delle celebrazioni della Festa del lavoro, il 1° maggio, alla presenza del Presidente dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, Edoardo Patriarca, del Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, Elio Giovati, del Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella e del Presidente dell’INAIL, Franco Bettoni, il Presidente Mattarella ha messo subito in rilievo il peso della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro come premessa per un lavoro che sia misura di dignità.
- “Unità di sforzi, quindi, per la sicurezza sui posti di lavoro” afferma Mattarella ricordando come la sicurezza vada veicolata e sostenuta nello sviluppo del PNRR ma soprattutto con un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche perchè si tratta di “Una responsabilità che appartiene a tutti.”
- il costo della ripresa non si paga in infortuni sul lavoro, ammonisce Mattarella, paventando il rischio che le imprese abbassino i costi per la sicurezza, laddove “anche una sola morte rappresenta un costo umano e sociale inaccettabile”.
Mattarella: il lavoro come misura di dignità e libertà, la sicurezza è la premessa di tutto
Il lavoro è misura di libertà, di dignità, rappresenta il contributo alla comunità. È strumento di realizzazione di diritti sociali. È motore di rimozione delle disuguaglianze, tema essenziale dopo la pandemia che le ha aggravate e ne ha create di nuove.
Premessa di tutto è la sicurezza sul lavoro.
Forte poi il richiamo alla mobilitazione di tutti: istituzioni, forze sociali ed economiche e società civile
Vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta un’umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti.
I costi delle morti sul lavoro e l’impegno nelle nuove tecnologie
Il Presidente ha ricordato che ogni incidente ha “un costo”: umano anzitutto, morale, sociale, economico. Supera di gran lunga quello di ogni attività di prevenzione e tutela. E ha lodato per questo l’impegno profuso nell’applicazione di tecnologie moderne per proteggere il lavoro, consentire il recupero degli infortunati. Uno sforzo che, ricorda il Capo dello Stato, va veicolato anche “attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che rende disponibili risorse significative”.
Buone pratiche e protocolli tra imprese e sindacati: obiettivo 0 morti
Il presidente ha incoraggiato buone pratiche e esperienze di contrasto alle morti sul lavoro e anche la stipula di protocolli tra imprese e sindacati con l’obiettivo “Zero morti”, recentemente incentivate dal secondo Decreto di attuazione del PNRR.
Il costo della ripresa non si paga in sicurezza sul lavoro
Citando INAIL, Mattarella ricorda che con economia ed occupazione in crescita sono cresciuti i rischi di infortuni sul lavoro, ma “Il costo della ripresa non può essere pagato in termini di infortuni sul lavoro. Così come, nei momenti di difficoltà, occorre che le aziende rifuggano dalla tentazione di ridurre le spese per la sicurezza. Si tratta di un vincolo inderogabile”.
Ci rendiamo certamente tutti conto che anche una sola morte rappresenta un costo umano e sociale inaccettabile. Il lavoro è strumento di progresso e di affermazione delle persone, non un gioco d’azzardo potenzialmente letale.
Mattarella: sicurezza, occorre uno sforzo eccezionale
Per questo occorre porre in essere uno sforzo eccezionale.
L’impegno per la ripresa è, insieme, impegno per migliorare le condizioni produttive e per battere la tragedia delle morti sul lavoro.
La nuova “fabbrica” del Paese deve saper tenere insieme funzione sociale dell’impresa, innovazione e produttività, crescita dell’economia e dell’occupazione nella dimensione nuova della sostenibilità, dignità del lavoro.
3 febbraio 2022 – Secondo discorso di insediamento, Mattarella : sicurezza sul lavoro, Dignità è azzerare le morti sul lavoro
Il neo-rieletto Presidente della repubblica, Sergio Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune.
Nel suo secondo discorso di insediamento parlando alle Camere non ha mancato anche un nuovo e forte riferimento alla sicurezza sui luoghi di lavoro e alle Morti bianche, tema sul quale si era già espresso durante la Festa della Repubblica del 2 giugno scorso, spronando le istituzioni a reagire al fenomeno delle morti sul lavoro con determinatezza e rigore.
Mattarella: squilibri e contraddizioni nel mondo del lavoro
Nel suo passaggio sugli aspetti critici legati al mondo del lavoro italiano, il neo-confermato Presidente della Repubblica:
“Gli indici di occupazione sono saliti ma tante donne sono escluse dal lavoro, un ritardo civile, culturale umano” ribadisce Mattarella che rincara: “Squilibri e contraddizioni, la pari dignità sociale per uno sviluppo giusto, le diseguaglianze un freno alla crescita”.
Mattarella: Dignità le morti sul lavoro feriscono la Società
Il richiamo alla Sicurezza nei luoghi di lavoro arriva invece con riferimento alla definizione stessa di Dignità, valore che per Mattarella rappresenta la “pietra angolare del Nostro impegno”, e al centro del discorso del Presidente:
“Il nostro compito è rimuovere gli ostacoli.
Dignità è azzerare le morti sul lavoro che feriscono la Società e la coscienza di ognuno di noi, perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore riguarda il valore che attribuiamo alla vita.
Mattarella: “Mai più tragedie sul lavoro”
Infine un richiamo al terribile caso dello studente morto in un cantiere nel quale si trovava per un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.
“Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto Scuola – lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere del nostro Paese.”
Festa della Repubblica 2021: le morti sul lavoro, tema da affrontare con determinazione e rigore
Durante la Festa della Repubblica ’21, il Presidente ha espresso un forte richiamo al valore della Persona, alle sfide del mondo Lavoro (trattamento economico accesso al lavoro e parità di genere) e soprattutto, alla lotta contro le morti sul lavoro, un tema da affrontare “con determinazione e con rigore” anche alla luce dei più recenti fatti di cronaca (diretto il richiamo alla morte di Luana D’Orazio, al centro di una nostra recente riflessione) .
[Per approfondire sul discorso pronunciato, leggi il nostro approfondimento]
Mattarella: Giornata delle vittime sul Lavoro: sicurezza sul lavoro, non si arretri di fronte all’emergenza – 11 ottobre 2020
“L’impegno per garantire la massima sicurezza sul lavoro non deve arretrare di fronte a nessun evento emergenziale, perché la tutela della salute di chi lavora costituisce un bene primario su cui si misura la civiltà delle economie avanzate”: così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera al Presidente dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro – ANMIL, Zoello Forni, in occasione della settantesima edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro svoltasi l’11 ottobre 2020.
Mattarella: aumentare gli investimenti in sicurezza
Non solo: il Presidente si è soffermato sulla necessaria spinta tecnologica e sugli investimenti in sicurezza sul lavoro: “l’auspicio è che …nonostante le condizioni difficili create dalla pandemia, si tragga la spinta per aumentare gli investimenti sulla sicurezza, avvalendosi dei progressi offerti dalle nuove tecnologie e degli avanzamenti compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”.
Una riflessione quindi sulla pandemia da Covid-19 che attanaglia il nostro Paese con una possibile seconda ondata – “Quest’anno, a causa della pandemia si sono avute ripercussioni drammatiche sulla salute dei lavoratori” – e sull’impegno straordinario degli operatori sanitari, ricordando i dati degli infortuni:
“In molti sono stati particolarmente esposti al rischio, come nel caso del personale sanitario e socio-assistenziale. Dobbiamo ringraziare medici, tecnici della salute e tutto il personale dei servizi sanitari per aver fronteggiato inedite situazioni di emergenza: è questo l’ambito in cui si collocano un terzo degli infortuni con esiti mortali denunciati all’Inail nel primo semestre di quest’anno”.
Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: verso un’azione comune: le DICHIARAZIONE
A proposito della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro che quest’anno ha visto una forte limitazione nelle iniziative di celebrazione, il Presidente sottolinea la funzione di “esortazione ad orientare l’azione comune delle Istituzioni verso la salvaguardia della salute e della sicurezza per il futuro lavorativo dei nostri concittadini” e che ci deve far riflettere sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, per trovare soluzioni condivise ed efficaci in termini di prevenzione degli infortuni.
Conte: “La sicurezza sul lavoro è uno dei pilastri di una società progredita, moderna e civile”
“Ogni cittadino cui si è prestata assistenza, ogni protocollo stipulato con le Istituzioni, rappresentano il riconoscimento del vostro fondamentale lavoro sul campo” ha detto il premier Conte: “É una fase cruciale, fondamentale per progettare il futuro insieme, fianco a fianco. Il tema della sicurezza sul lavoro – prosegue il premier – è infatti uno dei pilastri sui quali non può non reggersi una società che si definisce progredita, moderna, civile. Nel 2020 subire un infortunio invalidante o, peggio ancora, perdere la vita mentre si sta svolgendo il proprio lavoro non può essere più considerato accettabile”.
Catalfo: “Attività di formazione e informazione mirate per contrastare gli infortuni”
“Guardando al futuro, mi impegnerò al massimo per vincere la sfida di diminuire gli infortuni sul lavoro. Non riusciremo a eliminarli ma abbiamo il dovere di ridurli. Un’efficace azione di contrasto a questo drammatico fenomeno è possibile solo attraverso una mirata attività di formazione e informazione. I controlli – ha aggiunto – devono essere coordinati, la vigilanza deve essere rafforzata, la prevenzione deve avvenire sempre e in ogni luogo. È una grande sfida che possiamo affrontare unendo le forze, con l’Inail, con l’Ispettorato nazionale del lavoro, con Anmil e con altre associazioni che hanno la forza per portare avanti un argomento che sembra lontano e che poi invece ci tocca da vicino, tocca da vicino le nostre famiglie, ne condiziona tutto il percorso”.
Bettoni: “L’emergenza sanitaria ha cambiato le priorità legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro”
“Analizzando gli ultimi dati disponibili – ha dichiarato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – ci si rende conto di come l’emergenza sanitaria abbia influenzato l’andamento infortunistico e cambiato le priorità legate alla salute e alla sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Al 31 agosto 2020 – ha spiegato – le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 322.132, in calo del 22,7% rispetto al 2019. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale da Covid-19, pari a 52.209 – ha aggiunto – il 71,3% riguarda le donne. Per quanto concerne invece i casi mortali, nei primi otto mesi del 2020 si sono registrati un totale di 823 decessi, con un aumento del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre le denunce per Covid sono state 303, concentrate soprattutto tra gli uomini (84%). Dunque – ha concluso – da un lato il forte decremento delle denunce di infortunio è dovuto, purtroppo, alla chiusura delle attività produttive più a rischio durante il lockdown. Dall’altro lato, questa nuova tipologia di infortunio ha causato un aumento considerevole dei casi mortali, concentrati principalmente nel settore della sanità”.
Forni: “Una morte sul lavoro è un vulnus sempre irreparabile”
Il presidente dell’Anmil, Zoello Forni, si è soffermato sull’importanza del risarcimento ai superstiti. “Una morte sul lavoro – ha spiegato – crea un danno, un vulnus sempre irreparabile, ma l’unico, seppur piccolo, ristoro sembra essere quello di risarcire le persone che erano vicine alla vittima, superando una visione limitativa e obsoleta dei legami che danno diritto alla rendita, il cui valore non può essere dettato solo dalle carte burocratiche ma dalla realtà operativa dei legami relazionali della vittima. L’assegno funerario e il Fondo vittime gravi infortuni – ha proseguito – sono due prestazioni pressoché sovrapponibili e appare doverosa una riflessione sull’opportunità di una loro razionalizzazione e migliore gestione. Potrebbe essere valutata l’unificazione delle due prestazioni, attraverso il trasferimento delle somme del Fondo per le vittime di gravi infortuni all’Inail, il quale provvederà ad erogare d’ufficio alle famiglie delle vittime una prestazione di sostegno adeguata alle loro esigenze
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