Nella giornata di ieri, 2 giugno 2021 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha pronunciato il suo discorso in occasione della cerimonia per la Festa della Repubblica.
Fra i tanti riferimenti ai valori della Democrazia, dell’Uguaglianza e del rispetto dei Diritti Civili, ancora una volta il Presidente ha espresso un forte richiamo al valore della Persona, alle sfide del mondo Lavoro (trattamento economico accesso al lavoro e parità di genere) e soprattutto, alla lotta contro le morti sul lavoro, un tema da affrontare “con determinazione e con rigore” anche alla luce dei più recenti fatti di cronaca (diretto il richiamo alla morte di Luana D’Orazio, al centro di una nostra recente riflessione) .
Ecco alcuni dei passaggi più significativi del Discorso (disponibile in integrale sul sito della Presidenza della Repubblica).
Nell'articolo
La Repubblica è la Storia degli italiani, nessuno si senta escluso
La Repubblica è, anzitutto, la storia degli italiani e della loro libertà.
È la storia del lavoro, motore della trasformazione del nostro Paese. È la storia della Ricostruzione, delle fatiche, dei sacrifici, spesso delle sofferenze, di tanti che si trasferirono da Sud a Nord, dalle campagne alle città, animando uno straordinario periodo di sviluppo.
È la storia del formarsi e del crescere di una comunità.
Un bel brano di De Gregori dice “la storia siamo noi”, “nessuno si senta escluso”.
Mondo del Lavoro e parità di genere: ancora lontani
Non siamo ancora al traguardo di una piena parità. Soprattutto riguardo alla condizione delle donne nel mondo del lavoro, al loro numero, al trattamento economico, alle prospettive di carriera, alla tutela della maternità, alla conciliazione dei tempi. Permangono disparità mentre cresce l’inaccettabile violenza contro di loro.
Lotta alle discriminazioni sul lavoro: Italia più consapevole
Lo stesso lento, accidentato cammino abbiamo vissuto per la piena affermazione della dignità della persona e dei suoi diritti, combattendo una difficile battaglia per sradicare ogni forma di discriminazione. Possiamo dire con orgoglio che, su questo versante, l’Italia di oggi, anche sul piano dei diritti civili, è più matura e consapevole, migliore di quella di settantacinque anni fa.
Sicurezza dei lavoratori tema da affrontare con determinazione e con rigore
Certo, la nostra Repubblica è imperfetta, come ogni costruzione che rifletta i limiti e le contraddizioni della vita. Ancora troppe ingiustizie. Ancora diseguaglianze. Ancora condizioni non sopportabili per la coscienza collettiva, come l’evasione fiscale o le morti sul lavoro.
Il ricordo del sorriso di Luana D’Orazio impegni tutti al dovere di affrontare il tema della sicurezza dei lavoratori con determinazione e con rigore.
Alcune storture hanno cause antiche, e richiedono impegno serio per rimuoverle. Ma la storia repubblicana è tutt’altro che una sequela di insuccessi: è la storia di una democrazia ben radicata e di successo.
Risollevare il Paese, sgomberando le macerie materiali e morali che la Repubblica aveva trovato, portandolo a essere una delle principali realtà economiche e industriali del mondo, è stata una grande impresa.
Dalla lotta alla pandemia al valore della scienza
Un valore – che vorrei ancora una volta sottolineare – sarà più di ogni altro decisivo: la connessione della Repubblica con i suoi cittadini.
Lo abbiamo visto anche nella lotta alla pandemia. Tra lutti e sofferenze, che mai dimenticheremo, abbiamo riscoperto il senso civico di chi si è trovato a operare nella frontiera più esposta, quella degli ospedali e delle strutture sanitarie, abbiamo apprezzato il sacrificio di chi ha lavorato nei servizi, per la pubblica sicurezza, nelle catene alimentari. Ci è apparso ancora una volta, in tutta la sua evidenza, il valore della scienza e la conseguente necessità di promuoverla e sostenerla.
Ognuno di noi ha ricevuto la solidarietà di altri italiani. Lo abbiamo rimarcato celebrando il 2 giugno, l’anno scorso, a Codogno.
Ciascuno ha bisogno degli altri.
Europa, figlia di una scelta repubblicana
L’Unione Europea è essa stessa – per noi – figlia della scelta repubblicana. L’Europa è il compimento del destino nazionale. E’ luogo e presidio di sovranità democratica. È un’oasi di pace in un mondo di guerre e tensioni. Il filo tessuto con il Risorgimento e la Resistenza ricompone qui la tela di una civiltà democratica che sa parlare al mondo, senza essere in balia di forze e potenze che la sovrastano.
Giovani, garantire eguali diritti di cittadinanza, anche digitale
I doveri verso i giovani – di cui c’è qui un’ampia rappresentanza assai gradita – a cui passeremo il testimone della vita, sono ineludibili.
La priorità è garantire ai giovani eguali diritti di cittadinanza, anche digitale, senza i quali la disparità delle opportunità diverrebbe causa di nuove, gravi, inaccettabili povertà. Le famiglie hanno avvertito, in questi mesi, l’urgenza di questa condizione.
Giovani: il richiamo all’impegno e alla transizione verde
Si presenta una nuova generazione che è pronta, chiede spazio e ha voglia di impegnarsi.
Ai giovani vorrei chiedere: impegnatevi nelle sfide nuove, a cominciare da quella della transizione verso un pianeta fondato sul rispetto dell’ambiente e delle persone come unica possibilità di futuro.
Adoperatevi per trasmettere valori e cultura attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Per promuovere un uso dei social che avvicini le persone e le faccia crescere dal punto di vista umano e sociale, combattendo con determinazione la subcultura dell’odio, del disprezzo dell’altro.
Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico
Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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