Nel campo della sicurezza sul lavoro, è importante che i dispositivi siano di qualità sia per la sicurezza sia per il comfort. Una scarpa da lavoro, ad esempio, non deve solo essere in grado di proteggere il piede dalla caduta di un peso e dallo scivolamento, ma deve essere anche comoda. L’aspetto comfort non è accessorio ma di pari importanza con la sicurezza perché un dispositivo di sicurezza deve proteggere senza arrecare “danni” di altro tipo all’utilizzatore. Ad esempio, una scarpa da lavoro scomoda indurrà il lavoratore a tenere una postura scorretta con conseguenze sull’apparato muscolo scheletrico.
Tra le novità del nuovo regolamento, la scadenza quinquennale delle certificazioni. Ogni prodotto viene certificato sulla base di test che vanno ripetuti ogni cinque anni. La ragione di questa novità risiede nel fatto che durante gli anni possono cambiare le caratteristiche tecniche e tecnologiche sia delle attrezzature utilizzate per l’esecuzione dei test sia dei materiali impiegati per la realizzazione di un prodotto.
E’ un concetto che possiamo ritrovare nell’articolo 2087 del Codice Civile nel quale si afferma che “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
L’importanza del seminario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della BAT e da Base Protection, oltre che sull’aspetto formativo, va cercata nell’aver creato un momento di riflessione sulla sicurezza sul lavoro, un tema purtroppo ricorrente (al negativo) sulle pagine di cronaca. Nel 2017, secondo i dati INAIL, sono stati 417mila gli infortuni sul lavoro. 1112 quelli mortali. Nei primi cinque mesi del 2018, sono state denunciate 389 morti, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017.
“Una maggiore sicurezza sul lavoro – afferma l’ingegnere Cataldo De Luca, Direttore dell’Innovazione di Base Protection – si può ottenere solo diffondendo, in maniera capillare, la cultura della sicurezza sul lavoro che vuol dire essere informati sui rischi che comporta ogni mansione lavorativa e sulle precauzioni da osservare”. La cultura della sicurezza sul lavoro deve interessare tutti, dal datore di lavoro, dal manager aziendale all’ultimo operaio assunto. La formazione e l’informazione sono importanti. Contribuiscono a determinare il senso di responsabilità in ogni singolo soggetto. Altrettanto importante è saper riconoscere i propri limiti tecnici e fisici. Ogni lavoratore deve essere consapevole di quello che è in grado di fare e di cosa non è alla propria portata.
“La nostra azienda – afferma De Luca – in quanto produttrice di dispositivi di sicurezza, si sente impegnata in prima linea nella diffusione della cultura della sicurezza. Ci piace pensare che con le scarpe antinfortunistiche diffondiamo anche il concetto di cultura della sicurezza. Lo facciamo in particolare con tutte le attività di comunicazione, sul nostro sito, sui nostri canali social, attraverso le nostre campagne pubblicitarie e i nostri articoli blog sui quali, spesso, abbiamo rinunciato a parlare di prodotto per soffermarci sull’aspetto della sicurezza”.
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore