PNSS 2030 - piano nazionale per la sicurezza delle strade

Piano nazionale della sicurezza stradale 2030: gli obiettivi e l’approccio al rischio

5458 0

Con DELIBERA 14 aprile 2022 il COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE approva il Piano nazionale della sicurezza stradale 2030 (pubblicato in GU Serie Generale n.169 del 21-07-2022).

Il Piano ha l’obiettivo di riduzione del 50 per cento del numero di decessi sulle strade all’anno 2030 e un nuovo obiettivo: il dimezzamento dei feriti gravi adottando l’approccio «Safe System». Inoltre mira ad una riqualificazione generale della sicurezza nelle strade con interventi sulle infrastrutture per le quali si stimano interventi per 14 miliardi da realizzare anche tramite il PNRR.

Secondo il Ministro Giovannini: “La sicurezza stradale è un fattore centrale della mobilità sostenibile. Le azioni previste nel Piano 2030 si basano su una visione sistemica, incentrata sulla qualità dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture”

  • In questo articolo vediamo cosa prevede il Piano nazionale della sicurezza stradale PNSS 2030, i suoi obiettivi, la sua attuazione e le strategie da seguire e l’approccio al rischio stradale anche con riferimento agli strumenti nazionali e internazionali programmatici volti alla riduzione del fenomeno infortunistico.

Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030

Il Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030 ha natura programmatica e sarà realizzato attraverso i singoli Programmi di attuazione che lo compongono e che saranno integralmente finanziati al momento della loro sottoposizione al CIPESS.

Cosa contiene il Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030?

Il PNSS 2030 contiene i seguenti Documenti:
1. Indirizzi generali e Linee guida di attuazione;
2. Piano nazionale sicurezza stradale;
3. Programmi di attuazione.

Quali sono i pilastri del Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030

Il PNSS 2030 è composto di cinque pilastri:
1. Gestione della sicurezza stradale;
2. Maggiore sicurezza di strade e mobilità;
3. Maggiore sicurezza dei veicoli;
4. Maggiore sicurezza degli utenti della strada;
5. Gestione della fase post-incidente;

PNSS 2030: obiettivi

Il Piano ha l’obiettivo di riduzione del 50 per cento del numero di decessi sulle strade all’anno 2030 e il dimezzamento dei feriti gravi.

Attuazione PNSS a livello nazionale e locale

Il PNSS 2030 verrà attuato a livello nazionale attraverso Cinque Programmi di attuazione per le annualità 2022, 2024, 2026, 2028 e 2030; invece, l’attuazione del PNSS 2030 a livello locale verrà realizzata attraverso tre fasi, in cui verranno articolati i cinque Programmi di attuazione, tesi a promuovere sul territorio la diffusione di interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale.

Come attuare i Programmi di attuazione del PNSS?

I Programmi di attuazione seguiranno lo stesso iter del PNSS 2030, con parere in Conferenza unificata, ed approvazione con delibera Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.

Quali Azioni per attuare il PNSS?

Nel PNSS 2030 sono proposte le Azioni in cui articolare le 44 linee strategiche specifiche con l’individuazione dei soggetti responsabili ed una prima indicazione qualitativa dell’efficacia;
Le azioni sono suddivise in:
1. Azioni di carattere legislativo;
2. Misure di potenziamento dell’azione di controllo e repressione;
3. Interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali;
4. Campagne di comunicazione e sensibilizzazione.

Tempi di attuazione del Piano nazionale per la sicurezza nelle strade

Il cronoprogramma del PNSS 2030 tiene in considerazione i tempi di attuazione definiti nell’ambito di una originaria ipotesi che prevedeva l’approvazione del documento nel 2020, e tenendo conto della necessità di comprimere le attività tra aprile 2022 e fine 2030, e mantenendo le tre fasi e i cinque Programmi di attuazione originariamente previsti.

PNSS 2030 e miglioramento della sicurezza stradale

In fase di attuazione dei Programmi di Attuazione che compongono il Piano nazionale della sicurezza stradale 2030, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili deve tenere conto delle osservazioni presentate in sede di Conferenza unificata ed in particolare deve essere valutata la possibilità di operare il miglioramento della sicurezza stradale in ambito urbano a protezione degli utenti deboli e vulnerabili.

Si spiega nella Delibera che risulta presente un elevato tasso di lesività nonché un valore del tasso di mortalità superiore al valore medio europeo; il miglioramento richiesto dovrà avvenire attraverso azioni tese al monitoraggio e all’adeguamento della segnaletica stradale orizzontale e verticale, alla riduzione della velocità, alla messa in sicurezza dei percorsi per gli utenti deboli e vulnerabili, alla diffusione di veicoli elettrici, alla formazione sui temi della sicurezza stradale, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza stradale e riduzione della mortalità in coerenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030.

Risorse per il PNSS 2030

Il CIPE stima che per l’attuazione sarà necessario un fabbisogno pari a circa 1,4 miliardi di euro che però andrà verificato anche in un contesto più ampio di interventi manutentivi, volto ad accrescere il livello di sicurezza della rete viaria, nazionale e secondaria riferiti ad ulteriori finanziamenti per la sicurezza nel settore stradale e autostradale stanziati con vari provvedimenti normativi per il 2021-2030 (da ultimo quello più recente sulla sicurezza di ponti e viadotti)

Si stima che le risorse a disposizione arrivino fino a 16,146 miliardi di euro, divise in investimenti in materia di sicurezza per la:

  • Rete nazionale di ANAS per 7,456 miliardi di euro;
  • Rete secondaria complementare (Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni) per 8,69 miliardi di euro.

Investimenti totali per la sicurezza delle strade

Ai finanziamenti statali riguardanti anche la sicurezza stradale e autostradale, pari a 16,146 miliardi di euro, si sono aggiunti ulteriori finanziamenti, inseriti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati al rafforzamento della mobilità ciclistica ed in particolare con decreto interministeriale n. 4 del 12 gennaio 2022, sono stati assegnati 400 milioni di euro per dieci ciclovie nazionali, e con decreto MIMS n. 509 del 15 dicembre 2021, sono stati assegnati 150 milioni di euro al rafforzamento della mobilità ciclistica.

Assegnazione risorse PNSS alle Regioni

L’erogazione delle risorse del PNSS 2030 avverrà tramite contribuzione diretta da parte del MIMS alle regioni e che la determinazione delle risorse, da assegnare a ogni regione per l’attuazione di ogni Programma di attuazione, verrà definita a livello centrale attraverso una quota fissa per ciascuna regione e una quota residua dei finanziamenti in modo proporzionale al costo sociale degli incidenti sul territorio;

Nel PNSS 2010 sono state stanziate risorse statali per circa 480 milioni di euro, per un investimento complessivo (considerando anche la quota di cofinanziamento degli enti locali) pari a circa 950 milioni di euro.

Contrasto al rischio stradale: gli Indicatori del PNSS 2030

Per misurare l’efficacia delle misure proposte nel PNSS 2030 e porre in atto eventuali correttivi è stato delineato un sistema di monitoraggio, basato sulla definizione e raccolta di quattro tipologie di Indicatori:

  1. indicatori di impatto: misura dell’avanzamento rispetto agli obiettivi fissati per le categorie e gli ambiti a rischio (numero di incidenti, morti e feriti);
  2. indicatori di esposizione al rischio: misura della domanda di mobilità su strada per modo di trasporto (urbano, extraurbano, autostradale);
  3. indicatori di processo: verifica dello stato d’avanzamento degli interventi (avanzamento procedurale, realizzazione fisica, tempi);
  4. indicatori di rischio (Safety Performance Indicators): descrizione del livello di sicurezza delle diverse parti del sistema di circolazione stradale, indicati dalla Commissione europea (Quadro dell’UE 2021-2030 per la sicurezza stradale – Prossime tappe verso l’obiettivo «zero vittime» (Vision Zero), 2019);

Rischio stradale: l’approccio al rischio

Nel Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030 sono definite linee strategiche generali e identificate le categorie a maggior rischio, con obiettivi e linee strategiche specifiche.

Per ciascuna Strategia sono definite le principali azioni per contrastare i fattori di rischio; al fine di controllare l’evoluzione dello stato della sicurezza stradale e definire eventuali correttivi in fase di aggiornamento del Piano, è proposto un articolato sistema di monitoraggio.

Sono fissati Obiettivi generali ed intermedi, partendo dai dati iniziali riferiti al 2019, come proposto dall’High Level Group on Road Safety della Commissione europea.

Monitoraggio del rischio stradale e obiettivi da perseguire

Il PNSS 2030 propone tre livelli di obiettivi, per perseguire e monitorare sia l’andamento generale del fenomeno, che quello delle categorie a maggior rischio:

  1. obiettivi generali, riferiti al livello di sicurezza dell’intero sistema stradale, rappresentanti l’obiettivo finale di dimezzare il numero di vittime della strada e il numero di feriti gravi nel decennio 2020-2030;
  2. obiettivi specifici, definiti per le categorie di utenza che hanno evidenziato maggiori livelli di rischio, in termini di numero di morti e feriti e di criticità nella loro riduzione;
  3. obiettivi operativi, riferiti agli otto fattori determinanti l’incidentalità identificati dalla Commissione europea (Key Performance Indicators di seguito KPI): la velocità, il mancato uso del casco o delle cinture di sicurezza, la distrazione alla guida, la guida in stato di ebbrezza, le condizioni di sicurezza dei veicoli, il grado di sicurezza delle infrastrutture stradali, il soccorso post-incidente, e che saranno determinati a valle della prima rilevazione dei KPI.

Piano nazionale della Sicurezza stradale: cos’è, chi lo gestisce e gli altri Strumenti programmatici

Di seguito alcune precisazioni sul Piano Nazionale della Sicurezza Stradale: cos’è, chi lo definisce ed i suoi obiettivi e strategie ed i rapporti con la recente Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e l’Agenda ONU 2030.

Cos’è il Piano nazionale della sicurezza stradale?

Il Piano consiste in un sistema articolato di indirizzi, di misure per la promozione e l’incentivazione di piani e strumenti per migliorare i livelli di sicurezza da parte degli enti proprietari e gestori, di interventi infrastrutturali, di misure di prevenzione e controllo, di dispositivi normativi e organizzativi, finalizzati al miglioramento della sicurezza secondo gli obiettivi comunitari.

Chi definisce il Piano Sicurezza stradale?

La definizione del piano spetta al Ministro dei lavori pubblici con proprio decreto, di concerto con i Ministri dell’interno, dei trasporti e della navigazione, della pubblica istruzione e della sanità, insieme alle linee guida per l’attuazione da sottoporre al parere delle competenti Commissioni parlamentari, anche ai fini della determinazione dei costi e della loro ripartizione.

Chi è responsabile e attua il PNSS?

Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – Dipartimento per la mobilità sostenibile – Direzione generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto è responsabile per il Piano mentre sono attuatori il MIMS, il Ministero dell’interno, il Ministero dell’istruzione e il Ministero della salute, nonché le Regioni, le Province e i Comuni.

Come viene attuato il Piano per la sicurezza delle strade?

Il Piano viene attuato attraverso programmi annuali predisposti dal Ministro dei lavori pubblici, approvati dal CIPE. Il Piano viene aggiornato ogni tre anni o quando fattori particolari ne motivino la revisione».

Cos’è l’approccio Safe Systems?

il «Safe System» è un approccio innovativo alla sicurezza stradale che ribalta la visione secondo cui gli incidenti stradali sono il prezzo da pagare per garantire la mobilità e risponde ad una visione integrata del problema della sicurezza stradale, che guarda simultaneamente agli aspetti connessi alla qualità dei mezzi di trasporto, alla qualità delle infrastrutture, alla qualità dei comportamenti degli attori istituzionali e degli utenti del sistema stradale, tenendo presente anche le problematiche che inducono questi ultimi, specialmente i conducenti dei mezzi di trasporto, a sottostimare i rischi e, talvolta, ad adottare stili di guida molto insicuri per sè e per gli altri. Il Piano prevede un forte investimento sulla cultura della sicurezza, a partire dalla scuola.

Quali Documenti regolano la sicurezza stradale nell’UE e nel Mondo?

Il Piano nazionale italiano è fortemente integrato nel contesto internazionale ed europeo: ONU (Resolution by the General Assembly 74/299 Improving global road safety del 2 settembre 2020 – l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile) e Commissione europea (EU Road Safety Policy Framework 2021-2030 Next steps towards «Vision Zero») e si integra con altri piani programmatici nazionali e locali: Piano nazionale di ripresa e resilienza, Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, Piano generale mobilità ciclistica (in corso di redazione) e, a livello locale, con il Piano urbano della mobilità sostenibile.

Aggiornamento del Piano nazionale per la sicurezza stradale

Il Piano può essere aggiornato ogni tre anni o quando fattori particolari ne motivino la revisione.

Piano Sicurezza stradale e Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile

il PNSS 2030 è in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, approvata con la delibera CIPE n. 108 del 22 dicembre 2017, in quanto tende a

  • «Promuovere la salute e il benessere» secondo l’Obiettivo strategico III.
  • «Diffondere stili di vita sani e rafforzare i sistemi di prevenzione»,
  • «Crea comunità e territori resilienti per custodire i paesaggi e i beni culturali» secondo l’Obiettivo strategico III.
  • «Rigenerare le città, garantire l’accessibilità e assicurare la sostenibilità delle connessioni», ed è in linea con l’obiettivo di «Decarbonizzare l’economia» secondo l’Obiettivo strategico IV.2 «Aumentare la mobilità sostenibile di persone e merci».

PNSS e obiettivi dell’Agenda 2030 per la sicurezza nelle strade

Il PNSS contribuisce al raggiungimento di alcuni degli indicatori dell’Agenda ONU 2030 fissati fra i 17 OSS ed in particolare quelli relativi alla sicurezza, inclusi negli obiettivi n. 3 «salute e benessere» e n. 11 «città e comunità sostenibili» fra i quali in sintesi:

  1. entro il 2030 mettere fine alle morti evitabili (3.2);
  2. promuovere una urbanizzazione inclusiva con accesso a sistemi di trasporto sicuri (11.2);
  3. ridurre il numero dei morti (11.5);

I target correlati con l’Agenda 2030 sono:

  • entro il 2020, dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali;
  • entro il 2030, fornire l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani;

Rischio stradale e sicurezza sul lavoro: approfondimento

Per approfondire sugli aspetti di sicurezza sul lavoro correlati al rischio stradale suggeriamo i seguenti volumi di approfondimento di EPC Editore pensati per aziende, lavoratori e tecnici.

Abc della sicurezza nei cantieri edili e stradali

Manualistica per i lavoratori

Edizione: novembre 2021

Pagine: 96

Formato: 115×165 mm

€ 6,00

Rotatorie stradali

Distefano Natalia, Leonardi Salvatore

Libro

Edizione: marzo 2021

Pagine: 352

Formato: 170×240 mm

€ 24,50

Infortunistica stradale. Analisi vettoriale delle collisioni

Rabolini Franco

E-book

Corso di formazione per operatori della SEGNALETICA stradale

Fattori Lucio

E-book

€ 55,00 + iva 4%
(versione html)

Movimento terra e macchine per lavori stradali

Agostinacchio Michele, Ciampa Donato, Olita Saverio

Libro

Edizione: marzo 2012

Pagine: 368

Formato: 170×240 mm

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it