Quantità di Cassette Pronto Soccorso adeguate in azienda

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Nuovo quesito per la rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro! Quante Cassette di Pronto Soccorso sono considerate “adeguate” in base alla specifica struttura organizzativa?
Risponde il Prof. Agostino Messineo, Docente A.C. in Medicina del Lavoro, Università Sapienza S. Andrea, Roma

Il quesito
All’interno dei nostri uffici aziendali consortili, abbiamo quattro aziende, facenti parte del Consorzio che interagiscono tra di loro, ognuna debitamente compartimentata da porte di ingresso, però con unica reception, sala riunioni, blocco wc ed altri servizi in comune.
È corretto detenere una sola Cassetta del Pronto Soccorso, oppure la legge prevede che anche se all’interno dello stesso ambito, ogni azienda debba avere una propria cassetta del pronto soccorso?

Secondo l’Esperto
Occorre anzitutto definire il significato di Consorzio all’interno delle definizioni di cui all’art 2 del D.lgs. 81/2008.
In linea di massima si può dire che se il Datore di lavoro è effettivamente unico, unico RSPP, unico medico competente ed i locali sono attigui si può ipotizzare un’unica cassetta.
Se poi le aziende sono differenti (quindi diversi datori di lavoro) ma i locali sono in uso comune ed in unico complesso, vi dovrebbe essere comunque un regolamento che definisca l’utilizzo delle risorse comuni (bagni, servizi, soccorso) e ognuno dei DVR delle singole aziende dovrebbe riportare tali situazioni, chi ne sono i responsabili e quale organizzazione è tenuta ad adempiere alle norme (in realtà come un piccolo subappalto o convenzione). Si tenga presente che sotto il profilo autorizzativo queste situazioni sono “al limite” e spesso potrebbero non essere ammissibili ai fini autorizzativi (comune, Regione, ecc.).
Occorre tenere comunque presente che, se il Consorzio in realtà è costituito da diverse unità produttive (stabilimento o struttura finalizzata all’erogazione di beni o all’erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale), secondo una visione strettamente rispettosa delle norme, le cassette dovrebbero essere collocate in ogni unità produttiva.
Considerato il costo non elevato delle medesime, questa soluzione è anche più attinente e rispondente alla tutela della salute, se ad esempio le varie parti che comprendono il “Consorzio” sono molto distanti l’una dall’altra, rendendo difficile l’utilizzo rapido in caso di necessità dell’unica cassetta disponibile (fattispecie che si realizza in capannoni allocati a molte centinaia di metri o a chilometri dalle altre unità).
Possono esistere situazioni ancora più complesse in ambito organizzativo per le quali l’RSPP deve valutare l’orientamento più adeguato caso per caso.

Redazione InSic

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