Gli accertamenti riportati riguardano le fattispecie di lavoro nero ed irregolare, le forme di evasione ed elusione contributiva e le violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro nei settori di competenza dell’Ispettorato.
A crescere i tassi di irregolarità sia in materia contributiva (98.255 le aziende irregolari con tasso di irregolarità del 70%, in crescita del 5% rispetto al 2017) che per le violazioni di sicurezza sul lavoro (16.394 le aziende irregolari, tasso di irregolarità dell’82% anch’esso in crescita del 5% rispetto al 2017). L’Ispettorato sottolinea il raggiungimento degli obiettivi di vigilanza nonostante il calo di unità ispettive (155 in meno rispetto al 2017). Riportiamo di seguito i principali dati in materia di sicurezza, lavoro nero ed esternalizzazioni, rimandando alla consultazione della sintesi del Rapporto e al Rapporto 2018, diffuso sul sito dell’Ispettorato.
Nell'articolo
Violazioni in Sicurezza sul Lavoro nel Rapporto INL 2018
Per quanto riguarda in particolare la sicurezza sul lavoro il Rapporto 2018 riporta che l’azione ispettiva ha riguardato:
• 20.492 aziende, 16.394 delle quali, all’esito dei 20.025 accertamenti definiti, sono risultate irregolari. Il tasso di irregolarità delle aziende ispezionate, pari a circa l’82%, è risultato aumentato di quasi il 5% rispetto al 2017, quando si era attestato al 77,09%.
• Nel corso degli accertamenti sono state contestate complessivamente 31.218 violazioni (26.885 penali e 4.333 amministrative). Tra gli illeciti penalmente rilevanti, 22.198 afferiscono a violazioni prevenzionistiche, mentre 4.237 irregolarità riguardano l’art. 4 della L. n. 300/1970, che disciplina le condizioni per l’installazione degli impianti di videosorveglianza e degli altri strumenti di controllo.
• Degli illeciti contestati con riferimento al D.Lgs. n. 81/2008:
• il 54% ha riguardato la violazione degli obblighi contenuti nel “Titolo IV – Cantieri temporanei o mobili”, in relazione sia alle misure organizzative per la salute e la sicurezza nei cantieri, sia a quelle più specifiche per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota;
• il 39% è invece riferito all’inosservanza delle disposizioni del “Titolo I”, concernente gli aspetti generali di sicurezza;
• il restante 7% ha riguardato il mancato rispetto degli obblighi contenuti negli altri titoli (rischi specifici).
Illeciti di sicurezza sul lavoro nel Rapporto INL 2018
La tipologia di illeciti di sicurezza sul lavoro riscontrati dall’Ispettorato conferma la prevalenza delle violazioni connesse ai rischi di caduta dall’alto, pari al 29,28%; evidenzia la persistente inadeguata attenzione, da parte dei datori di lavoro ispezionati, agli obblighi di carattere generale alla base della tutela del lavoratore, con particolare riferimento a: sorveglianza sanitaria dei lavoratori, ove si registra un tasso di irregolarità pari al 15,36% (a fronte del 13% del 2017); adempimenti in materia di formazione ed informazione, con un tasso di irregolarità del 10,47% (a fronte del 12% del 2017).
Considerato che l’attività di vigilanza dell’Ispettorato investe prevalentemente il settore edile, l’Ispettorato offre un’analisi più dettagliata dei dati riferiti alle violazioni delle norme contenute nei Titoli III “uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale” e IV “cantieri temporanei o mobili” del d.lgs. n. 81/2008 nel settore delle costruzioni: su 12.833 illeciti contestati, il 51% ha riguardato il rischio di caduta dall’alto (52% nel 2017); ha trovato conferma la significativa percentuale di illeciti relativi agli obblighi dei coordinatori e dei committenti, pari al 13% delle violazioni accertate in edilizia.
Violazioni contributive
L’ammontare dei contributi e premi evasi complessivamente recuperati all’esito degli accertamenti svolti è risultato pari ad € 1.356.180.092, superiore del +23% rispetto al dato rilevato nell’anno precedente (€ 1.100.099.932).
Le aziende presso le quali le verifiche effettuate hanno portato ad accertare illeciti sono state in totale 98.255, con un tasso di irregolarità degli accertamenti definiti pari al 70% (+ 5% rispetto al 2017): oltre due aziende su tre sono pertanto risultate irregolari.
Lavoro nero
Lavoratori in nero accertati 42.306, pari ad oltre il 40% del totale rilevato di lavoratori irregolari.
La maggiore incidenza del fenomeno è stata registrata in Campania, Puglia, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna. I settori merceologici maggiormente interessati sono: servizi di alloggio e ristorazione (10.082 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 54% circa degli accertamenti definiti), commercio (4.722 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 28% circa degli accertamenti definiti), edilizia (4.710 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 16% circa degli accertamenti definiti), attività manifatturiere (4.191 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 39% circa degli accertamenti definiti), agricoltura (3.349 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 51% circa degli accertamenti definiti).
Esternalizzazioni
Gli accertamenti concernenti le irregolarità in materia di decentramento produttivo (appalto, distacco o somministrazione) hanno riguardato complessivamente 10.877 lavoratori coinvolti in forme di esternalizzazione fittizia. I casi di fenomeni interpositori rilevati sono risultati così distribuiti nei diversi settori merceologici: trasporto e magazzinaggio (1.951 lavoratori interessati), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (1.927 lavoratori interessati), costruzioni (1.902 lavoratori interessati), attività manifatturiere (1.592 lavoratori interessati).
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